Penalty points: i piloti chiedono un cambiamento dopo il caso Gasly

Penalty points: i piloti chiedono un cambiamento dopo il caso Gasly

11 Novembre 2022 0 Di Daniele Donzelli

I piloti si sono schierati in maniera compatta al fianco di Pierre Gasly per quanto riguarda i penalty points. Molti credono che sia ora di cambiare qualcosa.

La questione dei penalty points è diventata molto attuale da quando Gasly è stato penalizzato in Messico. Il regolamento prevede che per ogni penalità siano assegnati al pilota (o ai piloti) alcuni punti in base alla gravità dell’infrazione commessa. Se un pilota raggiunge quota 12 punti, verrà automaticamente squalificato per la gara successiva a quella in cui ha raggiunto questa cifra. Ora Gasly, a causa dell’episodio del Messico, è arrivato a collezionare 10 penalty points, ed è a rischio squalifica. I punti, infatti, scadono dopo 12 mesi (come accade ad esempio con le classifiche ATP e WTA nel tennis). Ad esempio, Gasly ha ricevuto i suoi primi punti di penalità solamente a maggio di quest’anno: potrà perciò scalarne alcuni dalla sua “patente” solamente a maggio 2023.

Fino a quel momento, sarà a rischio squalifica. Il francese è stato vittima di alcune penalità abbastanza ingiuste (ad esempio quella di Suzuka), che potrebbe pagare caro all’inizio del prossimo anno. Pierre ha dichiarato pubblicamente di “non sentirsi un pilota pericoloso”, e tanti, in occasione della conferenza stampa del GP del Brasile, si sono schierati al fianco del pilota AlphaTauri, cercando di richiamare l’attenzione della FIA e spingendo per un cambiamento per l’anno prossimo.

Tra questi, Alexander Albon crede che penalità a causa di track limits (che non causano incidenti o pericoli) non vadano sanzionate con penalty points, al contrario di quello che accade attualmente. Gasly ha pagato anche questo nel corso della stagione.

“Sono completamente d’accordo con Pierre” ha esordito, come riportato da racefans.net. “Solo per fare un esempio, penso di avere tre punti sulla mia licenza per track limits. Questi non sono affatto pericolosi. Non si fa del male a nessun altro né a sé stessi in quel tipo di situazione. Ho altri due punti per una collisione con Stroll a Jeddah, che da piloti abbiamo ritenuto non fosse avvenuta per colpa mia. Ci sono molti punti sulla mia patente che non credo siano meritati”.

“Penso che dobbiamo fare qualcosa a riguardo. Non credo che nessuno di noi sia un pilota pericoloso. Capisco, naturalmente, che bisogna essere puniti. Ma credo che molti dei punti che ognuno ha in questo momento non sono dovuti a situazioni pericolose” ha aggiunto il pilota della Williams.

Penalty points: i piloti chiedono un cambiamento dopo il caso Gasly

Dello stesso avviso sono Sergio Perez e George Russell. I due pensano che non sia necessario assegnare penalty points in situazioni non pericolose.

Un’altra opinione interessante è, infine, quella di Valtteri Bottas. Il finlandese ha affemato che ci sono già state delle discussioni sull’argomento tra i piloti, e spera di vedere un cambiamento nel prossimo futuro.

“Penso che ci siano già state delle discussioni al riguardo, ma penso che sia meglio non esternarle. Da quanto ho capito ci saranno alcuni cambiamenti per il futuro. I punti dovrebbero essere dati solo quando la situazione è realmente pericolosa” ha detto. “Quindi penso che vedremo dei progressi. Non credo che Pierre meriti di essere al limite da questo punto di vista. Ma purtroppo questa è la regola ora. L’importante è come agiremo in futuro per cambiarla” ha concluso Bottas.

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