Sargeant in F1: chi sono gli ultimi 5 piloti americani in F1?

Sargeant in F1: chi sono gli ultimi 5 piloti americani in F1?

1 Dicembre 2022 0 Di Redazione

Logan Sargeant sarà un pilota della Williams nella stagione 2023, e andrà ad affiancare Alexander Albon, sostituendo così Nicholas Latifi. Si va così ad interrompere un digiuno di piloti USA in F1 che andava avanti dal 2015, ma chi prima di Sargeant ha rappresentato la bandiera americana in F1?

La bandiera a stelle e striscie sulla Manor: Alexander Rossi.

L’ultima presenza americana in F1 porta il nome di Alexander Rossi, oggi impegnato nel campionato IndyCar e vincitore della 500 miglia di indianapolis nel 2016. Il suo primo contatto con il mondo della F1 avvenne nel 2009, quando fu uno dei piloti coinvolti nel progetto, mai decollato, della squadra americana US F1. Dopo 2 anni da collaudatore per la Caterham, passò alla Marussia nel 2014, e venne inizialmente chiamato a sostituire Jules Bianchi dopo il tragico incidente in Giappone. Per rispetto di Bianchi, la Marussia decise poi di correre solo con l’altro pilota Chilton.

bandiera americana e Alexander Rossi

Nel 2015 continuò con Marussia, poi rinominata Manor, per correre in 5 delle ultime 7 gare. Il risultato migliore arriva ad Austin, dove centra il miglior risultato stagionale della Manor, un 12° posto, in una gara dove per lunghi tratti aveva sperato di centrare i punti. Riuscì poi nelle restanti gare a stare davanti al compagno di squadra, senza però centrare risultati di rilievo.

“Grazie” ad un americano partì la carriera di Vettel: Scott Speed.

Prima di Rossi, l’ultima presenza americana per un intera stagione in F1 fu Scott Speed. Scott nel 2006 divenne pilota ufficiale della neonata Toro Rosso, erede della Minardi. Il suo compagno di squadra era Vitantonio Liuzzi, e non disponevano di una vettura molto competitiva, tanto che solo Liuzzi riesce a ottenere un piazzamento a punti. Speed ottiene il miglior risultato stagionale al Gran Premio d’Australia, arrivando appena fuori dai punti, in 9° posizione. In realtà l’americano era riuscito ad arrivare a punti, ma ricevette una penalità e conseguente retrocessione in 9° posizione per via di un sorpasso ai danni David Coulthard in regime di bandiera gialla.

Scoot Speed, pilota americano della Toro Rosso nel 2006.

Speed termina la stagione senza alcun punto iridato e con non poche esitazioni la Toro Rosso lo conferma per il 2007.
Dopo una prima parte di stagione senza particolari sussulti, riesce ad eguagliare il suo miglior risultato in F1. Riesce infatti a centrare la 9° posizione nel gran premio di Monaco, a ridosso della zona punti, grazie ad una strategia ad una sola sosta. Dopo vari risultati non proprio soddisfacenti, viene ripreso dal manager della Toro Rosso, Franz Tost, e da qui in poi si incrinano i rapporti tra Speed e la squadra. Il pilota americano infatti non correrà il resto della stagione e il suo sostituto sarà Sebastian Vettel. Il Gran Premio d’Europa 2007 è la sua ultima presenza in F1.

Di padre in figlio: Micheal Andretti.

Figlio d’arte, suo padre Mario fu campione del mondo di F1 nel 1978, Micheal Andretti corse la sua unica stagione in Formula 1 nel 1993 con la McLaren. Fece i primi test con McLaren nel 1991, che lo ingaggiò come collaudatore. Firmò un contratto come pilota per il 1993, e al suo fianco come compagno di squadra ebbe Ayrton Senna, non uno di poco conto. Nelle prime 4 gare Andretti registra ben 4 ritiri. I primi punti arrivano a Barcellona con un quinto posto, seppur doppiato dal compagno di squadra Senna. Il risultato migliore lo ottiene a Monza, centrando il primo e unico podio della sua carriera in F1. Viene sotituito anticipatamente da Hakkinen per le ultime 3 gare, e la McLaren non lo conferma per il 1994.

Micheal Andretti in McLaren, l'americano compagno di squadra di Ayrton Senna.

Richiesto dalla Benetton: Danny Sullivan.

Danny Sullivan entra in contatto con la Formula 1 nel 1982, quando viene preso dalla Tyrell per il 1983, spinta da Benetton per ingaggiare un pilota americano. L’americano ha messo a referto 15 gare in quella stagione, ottenendo anche un piazzamento a punti nel principato di Monaco arrivando quinto. A fine anno si è piazzato in 17° posizione in classifica piloti. Conclude un annata non particolarmente positiva, perdendo il confronto con il compagno di squadra, Michele Alboreto. Si è messo in mostra alla Race Of Champions a Brands Hatch, arrivando secondo alle spalle di Keke Rosberg.

Danny Sullivan, la Benetton richiese un pilota americano.


“L’Americano de Roma”: Eddie Cheever.

Eddie Cheever, chiamato “L’americano di Roma” per aver trascorso la sua infanzia in Italia, con 143 partenze, è la maggiore presenza americana nella storia della F1. La sua carriera in F1 inizia nel 1978, e fino al 1980 non ottiene risultati di rilievo causa le scarse prestazioni delle vetture che ha guidato, tra cui Hesketh, Theodore e Osella. Nel 1981 venne ingaggiato dalla Tyrell, e ripagò la fiducia del team britannico ottenendo 10 punti iridati. Nel 1982 ottenne 3 podi con la Ligier e l’anno successivo passo in Renault al fianco di Alain Prost.

Eddy Cheever, pilota americano più presente della storia della F1.

Nonostante il netto distacco dal compagno di squadra, registrò la sua migliore stagione in F1 ottenendo 4 podi. Cheever poi passò all’Alfa Romeo, dove trascorse 2 anni molto deludenti, cumulando solo 3 punti. Nel 1986 corse solo a Detroit con la Lola, e poi ottenne un sedile della Arrows, vettura sicuramente più competitiva. Nei 3 anni alla Arrows registrò 2 podi e 20 punti iridati. Chiude così nel 1989 la sua esperienza in F1.


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