Aston Martin AMR22

Parola di Fallows: la AMR23 sarà molto diversa dalla AMR22

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Aston Martin fa sul serio. La scuderia inglese vuole regalare ad Alonso una vettura veloce e competitiva, per poter ambire a piazze migliori. Per tale motivazione, promette Fallows, la AMR23 sarà completamente diversa dalla precedente. Vediamo insieme quali aspetti saranno prioritari nello sviluppo della nuova monoposto di Silversone.
 

A differenza delle scuderie di vertice, Aston Martin non ha un vero e proprio obiettivo da raggiungere tassativamente. Una cosa però è chiara: il team di Silverstone deve allontanarsi quanto più in fretta possibile dal settimo posto nel Campionato Costruttori conquistato nel 2022. Un dovere morale ma anche (e soprattutto) dettato da necessità economiche, dal momento che la settima piazza non rispecchia minimamente gli investimenti fatti a Silverstone. In tal senso l’ufficializzazione di Fernando Alonso, arrivato a sostituire l’uscente Sebastian Vettel, non fa altro che aumenare le aspettative attorno all’ambizioso progetto di Lawrence Stroll. L’asturiano, nonostante l’età, è ancora affamato di vittoria e ha le idee ben chiare per il suo futuro: il 41enne di Oviedo sogna il terzo Titolo Mondiale, ma per rincorrere il suo obiettivo necessita di una scuderia pronta a sostenerlo nell’impresa. E allo stato attuale, Aston Martin non lo è.

Alonso Aston Martin test Abu Dhabi 2022
Fernando Alonso durante i test post stagionali con l’Aston Martin AMR22

Appare quindi chiaro che se la scuderia di Stroll vuole davvero soddisfare gli importanti obiettivi sopraelencati urge un repentino cambiamento di rotta. Per poter puntare alle posizioni di vertice in un breve lasso di tempo, è necessario che la scuderia inglese cominci subito a gettare le basi del proprio futuro, in maniera tale da ottenere una piattaforma solida su cui operare negli anni a venire. La strada verso l’obiettivo, ovviamente, non sarà facile. Basandoci puramente sulle prestaizoni della scorsa stagione, i primi avversari che Aston Martin dovrà affrontare nella sua personale scalata verso la vetta sono Alpine e McLaren, due scuderie che nel 2022 hanno lottato per la quarta posizione nel Campionato Costruttori e che hanno distanziato gli inglesi di Silverstone di oltre 100 punti.

Il dislivello è evidente ma, mattone dopo mattone, Aston Martin deve colmare tale distacco, anche e soprattutto sul piano tecnico, regalando ai propri alfieri una monoposto più ambiziosa. Con l’attività negli stabilimenti che si fa via via sempre più frenetica, vediamo insieme quali aspetti saranno prioritari nello sviluppo della nuova AMR23.

 

AMR22: un capitolo definitivamente chiuso

Al termine dei test post stagionali di Abu Dhabi le due AMR22 hanno definitivamente smesso di macinare chilometri in pista. Possono tirare un sospiro di sollievo Stroll e Alonso, alfieri Aston Martin, dal momento che la prima monoposto ad effetto suolo del team di Silversone si è rivelata un’auto con più difetti che pregi. Per analizzare le cause di una stagione così sottotono bisogna però considerare che il principale problema evidenziato dalla AMR22, paradossalmente, non è stato tanto il porpoising, quanto l’aver lavorato in parallelo su due versioni della stessa vettura.

La prima, che abbiamo visto in azione durante i test e durante le prime gare stagionali, si è rivelata un autentico disastro. L’auto soffriva molto il porpoising indotto dall’effetto suolo e di conseguenza doveva correre con un’altezza da terra maggiore rispetto quanto preventivato dai progetti. Ciò ha determinato un’elevata perdita di carico aerodinamico, peggiorando la sensibilità dello sterzo e in generale la guidabilità della vettura. A completare il quadro, le due Aston Martin AMR22 eccedevano di svariati chilogrammi il peso minimo stabilito da regolamento ed avevano anche evidenti problemi di raffreddamento. In poche parole, i piloti non erano in grado di guidare la vettura nella finestra di utilizzo per la quale era stata progettata.

Aston Martin AMR22
Aston Martin AMR22

La seconda versione, invece, la tanto discussa Aston Martin dai sidepods simili a quelli delle due Red Bull RB18, ha mostrato di avere un discreto margine di miglioramento. La vettura, ufficiosamente riconosciuta come “AMR22-B”, ha fatto il suo debutto in Spagna rivelando sin da subito di soffrire in misura minore gli effetti del porpoising, consentendo una finestra di lavoro più ampia e facilitando il processo di sviluppo. Da Barcellona in poi, non a caso, il rendimento delle due Aston Martin è migliorato a vista d’occhio. Le due monoposto hanno cominciato a macinare punti e a sfruttare le giuste occasioni, inanellando una serie di risultati utili con un ritmo impressionante. Gli aggiornamenti arrivati a stagione in corso, come quelli riguardanti il diffusore e il fondo piatto, hanno poi consentito alla scuderia inglese di rialzarsi dalle retrovie della classifica fino ad inserirsi nella lotta a centro gruppo.

Aston Martin AMR22-B
Aston Martin AMR22-B

Tanto è bastato per strappare un settimo posto nella classifica costruttori (precedendo Haas, AlphaTauri e Williams) e per salvare quantomeno la faccia dopo un inizio di stagione decisamente complesso. Ma è chiaro che, se la strada intrapresa da Aston Martin è quella verso la vetta, l’esperienza della AMR22 e delle relative problematiche deve definirsi definitivamente conclusa. Per la realizzazione della AMR23 sarà necessario voltare pagina.

 

Nuove figure tecniche

Le speranze Aston Martin poggiano su diversi pilastri. Uno di questi è l’autorevolezza delle figure tecniche che popolano il quartier generale di Silverstone, non di certo povero di profili di alto livello. A partire dalla prossima stagione i nuovi arrivati Dan Fallows (ex Red Bull) ed Eric Blandin (ex Mercedes) avranno un maggiore impatto sul progetto della AMR23, potendo estirpare dalla radice gli eventuali problemi di sviuppo della monoposto. Cosa che, invece, non è successa nel corso del 2022, dal momento che i due ingegneri sono arrivati a stagione praticamente iniziata, dunque il loro contributo sulla nascita della monoposto è stato decisamente minoritario.

Proprio Dan Fallows ha recentemente rilasciato un’intervista in merito alle novità che verranno introdotte con la nuova monoposto. “La nuova AMR23 sarà profondamente diversa rispetto la precedente. Voglio dire, con le regole attuali c’è un limite su ciò che possiamo fare. […] I miei figli dicono sempre che le macchine sembrano tutte uguali, ma considerando le regole che dobbiamo seguire ci saranno differenze significative tra la AMR22 e il prossimo modello. Ad esempio, i nuovi regolamenti sul fondo non costituiscono un enorme cambiamento nella realtà dei fatti. Ma hanno comportato una ragionevole diminuzione del carico aerodinamico che le auto sono in grado di produrre. Dobbiamo cercare di superare questo deficit con diverse soluzioni, così come faranno tutti gli altri team” ha spiegato Fallow.

Dan Fallows Aston Martin
Dan Fallow in veste Aston Martin

Una delle possibili soluzioni, presumibilemnte, potrebbe essere un muso completamente rivisitato ed adeguato alle esigenze della AMR23. Si è visto come uno dei problemi proncipali della precedente Aston Martin fosse la sua elevata resistenza all’avanzamento, la quale determinava basse velocità di punta e, quindi, scarse prestazioni su circuiti veloci come quello di Monza o di Spa Francorchamps. Durante lo scorso campionato, tuttavia, a causa dei limiti imposti dal budget cap, i tecnici di Silverstone hanno potuto fare ben poco per alleviare questo problema. Con una nuova stagione alle porte, aggiornare il muso potrebbe essere una delle priorità degli ingegneri inglesi, assieme alle altre aree di interesse della monoposto.

L’ingegnere britannico ha poi dato anche un giudizio generale al suo primo anno di attività in Aston Martin. “Sono felicissimo del livello delle conversazioni tecniche che ho avuto da quando sono qui. Penso che questa squadra sia cresciuta molto in un anno. Abbiamo chiaramente iniziato la scorsa stagione con un’auto che non era dove volevamo che fosse, e con lo sviluppo – penso in particolare alla seconda metà della stagione – abbiamo dimostrato che le nostre filosofie stiano dando i loro frutti. […] Quello che stiamo cercando di fare per il prossimo anno è adottare una strategia di sviluppo molto aggressiva, ma basandoci sulle lezioni imparate la scorsa stagione. [Sbagliare, ndr] è stato un fattore importante per costruire la fiducia per il prossimo anno” ha poi ammesso l’ex red Bull.

 

Alonso tuttofare

L‘ingaggio di Alonso è forse la manovra più intelligente che Aston Martin abbia potuto compiere. La brillantezza dello spagnolo, pilota più longevo in pista, potrà aiutare i tecnici di Silverstone a risolvere le lacune evidenziate dalla precedente monoposto, ad esempio la gestione degli pneumatici, consentendo la nascita di una AMR23 meno fragile e più prestazionale. Lo stesso Alonso è un assiduo frequentatore delle fabbriche di Silverstone, e non solo per fare pratica con il simulatore della scuderia.

Come si apprende da AMuS, l’asturiano sta seguendo con particolare interesse lo sviluppo della AMR23, cercando di preparare al meglio la vettura che lo accompagnerà nel nuovo capitolo della sua carriera sportiva. Il suo bagaglio di decennale esperienza (arricchita dall’ultimo anno in Alpine, con una monoposto di nuova generazione) sarà oltremodo necessario per i tecnici Aston Martin, che in Alonso avranno quel punto di riferimento che è venuto a mancare con il ritiro di Sebastian Vettel.

Fernando Alonso Abu Dhabi 2022
Fernando Alonso in Aston Martin durante i test post stagionali di Abu Dhabi

 

Stop alle assunzioni

In ultima analisi, un altro fattore importante da tenere in considerazione è che il dipartimento tecnico Aston Martin, impreziosito da nuove figure di spessore, è ora al completo. Congiuntamente al miglioramento dei risultati in pista, infatti, il team di ricerca ha cominciato a lavorare sul progetto della nuova AMR23, mentre i vertici aziendali hanno rallentato il ritmo delle assunzioni.

Ciò non esclude la possibilità che nel futuro altri ingegneri possano entrare a far parte della famiglia, ma è importante sottolineare come questo non accadrà nel breve termine. Quando arrivano nuove figure all’interno della squadra è sempre un momento delicato, perché bisogna integrare i nuovi elementi e far capire loro come si lavora. È un processo che richiede molto tempo e che, soprattutto, rende più fragile la squadra stessa. Per arrivare a determinati livelli, pertanto, è necessario donare stabilità all’ambiente di lavoro, favorendo la sinergia tra vecchi e nuovi membri.

La “famiglia” Aston Martin del 2022

 

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