Ferrari, ancora alla ricerca di sé stessa
20 Marzo 2023Dopo il Bahrein anche a Jeddah la Ferrari non ritrova se stessa, ora quarta forza in pista e sempre più in difficoltà sul passo gara.
Una Ferrari che non ha ancora trovato la propria strada, o per dirla alla Vasseur il proprio set up. Power unit perennemente giù di motore fino al Q1 del sabato, nella speranza, da parte dei tifosi, di veder emergere finalmente quel potenziale di cui tanto si è sentito dire. Ma anche a Jeddah, nessun “potenziale” si è palesato.
A differenza dei nuovi avversari, perché se in Bahrein, senza considerare le irraggiungibili Red Bull, Leclerc avrebbe potuto lottare per la terza posizione con Alonso, sul circuito saudita, la SF=23 è risultata essere la quarta forza in campo, dietro persino ad una Mercedes in procinto di rivoluzione.

Se sulla carta il circuito si Sakhir ha avuto la capacità di amplificare le caratteristiche negative della nuova Ferrari da gran premio, a Jeddah, Leclerc e Sainz avrebbero dovuto correre su di una pista amica. Ma oltre all’ennesima prova di classe sul giro secco di Leclerc, nulla ha saputo far emergere ciò che di buono dovrebbe esserci nell’ultima vettura nata sotto lo sguardo di Mattia Binotto.
Durante la lunga gestazione della SF-23 qualcosa è andato storto, non è un mistero, ma Vasseur ed i suoi uomini (sempre che ne abbia) devono trovare il bando della matassa.
Se ci si limita ad analizzare la due qualifiche fin qui svolte, Red Bull è davanti, ma non così lontana, mentre Aston Martin e Mercedes seguono la Rossa. La domenica invece, le Red Bull sembra abbiano qualche marcia in più delle Ferrari, con l’aggiunta che anche Aston e Mercedes mostrano un passo più competitivo di quello Leclerc e Sainz.
Con l’ingresso in GeS in punta di piedi da parte di Vasseur, ci si era illusi di un passaggio di consegne senza ripercussioni sul lavoro degli uomini in Rosso. Ma oltre a quello che potrebbe essere stato un periodo senza leadership in quel di Maranello, sembra che ci sia qualcosa di sbagliato nella nuova Ferrari.
Una vettura di difficile comprensione, nonostante un simulatore nuovissimo e la migliori tecnologie per ritrovare la tanto agognata correlazione pista=fabbrica.
L’arrivo di aggiornamenti già dal secondo GP, certamente programmati da tempo, fa capire come l’attività in GeS sia tutt’altro che ferma. Ma per il momento quella che scende in pista è una Ferrari ancora non all’altezza.
Dopo due gare è emerso ancor più quanto Red Bull sia dominante sul resto della griglia, con Ferrari che non è ancora riuscita ad estrarre dalla propria vettura quel potenziale di cui tanto si è parlato durante l’inverno. Riuscirà Vasseur a portare la SF-23, ora quarta forza, ai vertici della sfida mondiale?
A differenza da quanto dichiarato da Mercedes, secondo il nuovo team principal il problema non è di natura concettuale, ma di gestione di una vettura che non riesce ad essere veloce per più di un giro cronometrato.
Il campionato è ancora molto lungo, ma tra la riorganizzazione della Scuderia e la velocità degli avversari il tempo stringe, ahimè anche in ottica 2024.