WRC | Il Post-Rally – Messico: Leggenda Ogier! E Rovanperä…

WRC | Il Post-Rally – Messico: Leggenda Ogier! E Rovanperä…

20 Marzo 2023 0 Di Sebastiano Vanzetta

Archiviato anche il terzo round del mondiale WRC. Ogier entra sempre più nella leggenda e si prende la leadership del mondiale.

Sébastien Ogier vince il terzo round del mondiale, il Rally del Messico e fa 2 vittorie su due rally disputati quest’anno. Nonostante l’assenza in Svezia l’otto volte campione del mondo francese si prende anche la leadership del mondiale e, ciliegina sulla torta, diventa il pilota più vincente in terra messicana staccando Sébastien Loeb.

Gara veramente sontuosa da parte di Ogier che il venerdì ha dato spettacolo assieme a Lappi, salvo poi ritrovarsi ad amministrare egregiamente il vantaggio accumulato sul resto della griglia al momento dell’incidente del finlandese della Hyundai. Buona gara anche di Neuville che sale per la terza volta consecutiva sul podio e racimola punti importantissimi per la lotta al titolo. Meno bene Rovanperä, 4° ma molto attardato rispetto ai primi.

Facciamo il punto completo della situazione con il nostro Post-Rally!

Toyota: Ogier leggenda, Evans solido e Rovanperä…

Dopo la piccola debâcle della Svezia, il team di Jari-Matti Latvala si riprende la scena del mondiale e mostra i muscoli. Non possiamo non parlare dell’ennesima, splendida vittoria di Sébastien Ogier.

Il “Part-Time di lusso” fa due vittorie su due apparizioni mondiali fino a qui, segno che la voglia di correre e di vincere c’è ancora ed è sempre tanta. Seb vince per la settima volta in Messico superando Loeb che rimane fermo a sei vittorie e si porta a casa un’altra prestazione Super (con la S rigorosamente maiuscola) facendo tutto in scioltezza, e come suo solito dando l’impressione di rendere il tutto estremamente facile. Il francese ha corso una gara intelligente e priva di errori, ha spinto dove doveva spingere e amministrato dove doveva amministrare, dando atto ad un’altra masterclass da far vedere nelle accedemie di rally di tutto il mondo. Bellissima la lotta con Lappi (finché è durata) e da ammirare il resto della corsa. Cannibale, poi, nell’andare a prendersi i 5 punti della Power Stage.

3°, per un soffio dietro a Neuville, c’è Elfyn Evans. L’inglese sia a Monte-Carlo che in Svezia non era apparso particolarmente brillante, salvo qualche lampo, e invece in Messico ha corso una gara solida e veloce al punto giusto. Certo, con un Tänak subito fuori dai giochi, un Rovanperä in ombra e un Lappi che si è autoeliminato, il podio era quasi d’obbligo, ma il fatto che ancora non ci sia feeling tra il gallese e la GR Yaris fa ben sperare. Il terzo posto dà sicuramente fiducia ad un pilota che si deve ritrovare.

Chi invece ha deluso è stato Kalle Rovanperä. Certo, ha dovuto pulire la strada il venerdì (complice il problema di Tänak) e non ama particolarmente il Messico. Aggiungiamoci anche il fatto che qui ci ha corso solo nel 2020 prima di questo weekend e l’alibi è quasi perfetto. E invece da un campione del mondo dal talento come il suo ci si aspetterebbe molto, molto di più. I campioni (vedasi Ogier) non possono permettersi di non fare risultato soltanto perché un rally non piace o perché puliscono la strada. Gli manca qualcosa e si vede, dai tempi ma soprattutto per la guida che, carica di un certo nervosismo, lo porta spesso al limite e all’errore. Kalle sino ad ora è stato fortunato ma i jolly via via si fanno sempre di meno, e l’incidente è dietro l’angolo. Urge tranquillità.

Weekend abbastanza brutto anche per Takamoto Katsuta, che fa (mi sia concesso di dirlo) l’ennesima Katsata ed esce di strada per il secondo rally di fila. Brutta partenza per il giapponese che ha sempre fatto della costanza la sua arma. Anche per lui urge un cambiamento di rotta perché senza punti da portare in dote a Toyota serve poco.

Menzione speciale anche per la GR Yaris Rally1 che si conferma un’auto molto solida e priva di grossi difetti di affidabilità che possono condizionare rally gravosi per la meccanica come quello del Messico. Questo sicuramente ha aiutato ed è un valore aggiunto che i piloti dovranno sfruttare nell’arco di tutta la stagione.

Hyundai: manca sempre un pelo…

Altro buonissimo weekend per Hyundai dopo quello in Svezia, dove il team di Cyril Abiteboul va un’altra volta vicino alla vittoria, senza però riuscire a fare quello step in più per salire sul gradino più alto del podio. Ma andiamo con ordine!

Altra grande prova per Thierry Neuville, che sale di nuovo sul podio, stavolta 2° dopo due terzi posti, e fa incetta di punti in campionato. Il belga è in un buon momento e lo dimostra anche in Messico agguantando il secondo gradino del podio soffiandolo all’ultima speciale a Elfyn Evans. Fa un sabato da paura vincendo 4 speciali e recuperando un sacco di tempo a Evans, però quello che manca è il venerdì, come in Svezia. La giustificazione di essere partito terzo, e quindi di dover pulire ancora un po’ la strada regge fino ad un certo punto. Probabilmente ancora gli serve un giorno per settare la i20 N Rally1 al meglio, ma Thierry dovrebbe ricordarsi che anche il venerdì fa gara. Se dovesse risolvere questo inconveniente potremmo veramente tornare a vedere il Neuville dei tempi d’oro. E chissà, magari vederlo finalmente campione!

5°, senza infamia e senza lode, Dani Sordo. Il veterano spagnolo porta a casa un buon risultato e approfitta dei vari errori qua e là per mettersi in top 5. La costanza non gli manca, ma serve fare di più in termini di tempo. Certo, tornava in macchina dopo averla lasciata a Breen in Svezia, però in rally del genere forse ci si aspetterebbe qualcosa in più data la sua esperienza. Paga ancora un feeling non ottimale con la vettura e qualche errorino di troppo, ma passi avanti da Monte-Carlo ci sono. È anche vero però che risultati del genere in termini di mondiale costruttori sono oro, al di là del distacco dal primo, e che Sordo è qui proprio con questo compito.

Altro weekend da dimenticare per Esapekka Lappi. Il finlandese sembra aver trovato un gran feeling con la i20 N Rally1 e sia nello shakedown che nella giornata di venerdì è stato il più veloce, sbaragliando anche gente del calibro di Ogier. Veramente una bella lotta quella messa in atto col francese, nella quale Lappi ha tenuto magistralmente testa al francese facendo quello che voleva con la sua Hyundai. Peccato però che l’ennesimo errore, proprio come è successo in Svezia (dove però la delaminazione di uno pneumatico non ha aiutato), abbia rovinato un altro rally da podio quasi sicuro.

A quest’ora Lappi potrebbe essere in lizza per la corsa al titolo ed invece si ritrova con un pugno di mosche in mano. L’errore del sabato mattina è molto brutto e c’è da sperare che non abbia ricadute sul finlandese. C’è comunque un lato positivo: ciò che abbiamo visto in Svezia non è stato un caso isolato e Lappi potrebbe veramente fare bene se dovesse riuscire a limare gli errori. Buon segnale in vista di una riconferma per il 2024.

Lato vettura, la i20 N si conferma molto veloce, ma paga ancora qualcosa in termini di affidabilità. L’ibrido ha dato ancora qualche problemino di troppo che per fortuna non ha impattato troppo, ma è un dettagli su cui bisogna lavorare per evitare danni peggiori in futuro.

M-Sport: che incubo!

Incubo. Non c’è parola migliore per descrivere il weekend di M-Sport. La compagine di Malcolm Wilson e Richard Millener torna a casa dal Messico veramente con le ossa rotte e con la consapevolezza di dover lavorare sodo per tornare sotto agli altri.

Partiamo con Ott Tänak che termina 9° assoluto e con i punti della Power Stage salva un weekend partito malissimo. L’estone dopo pochi km della prima speciale del venerdì perde il turbo ed è costretto scorazzare per le montagne messicane a non più di 60 km/h. Con caparbietà arriva al primo Service Park dopo la SS5 ma la frittata è fatta. Troppo il tempo perso da Ott che dalla SS6 in poi deve cercare di limitare i danni e raccogliere più dati possibili per i prossimi rally sullo sterrato. Il suo talento (e gli errori degli altri) lo portano comunque in zona punti e ad un ottimo secondo posto nella Power Stage, ma c’è ancora tanto da lavorare, più per il team che per lui. E menomale che c’è Ott, sennò sarebbe buio profondo.

Brutta la prestazione di Pierre-Louis Loubet, che si ritira nella prima speciale del venerdì per problemi allo sterzo dopo l’impatto con una pietra e, in un revival del Rally di Monte-Carlo, si ritira anche il sabato dopo aver danneggiato il posteriore della sua Puma per aver mancato un bivio. Certo, la fragilità della Puma non aiuta ed è sicuramente il punto centrale del pessimo weekend del team in terra messicana, ma il giovane francese c’ha messo del suo. In Svezia è stato bravo a non fare errori, invece qui ne ha fatti altri due dopo quelli di Monte-Carlo.

In più, sembrava potesse fare bene sullo sterrato (pare sia il suo fondo preferito) ed invece ha fatto la cosiddetta “cilecca”. C’è tutto il tempo per imparare, però occhio a continuare così perché il patron Wilson è una specie di Helmut Marko del rally e non si fa problemi a silurare i piloti. Lo fece, a suo tempo, anche con un certo Ott Tänak.

Problemi anche per Jourdan Serderidis, che alla prima special blocca tutti girandosi contromano per problemi tecnici, salvo poi continuare, da sabato in poi, con una gara onesta per il suo livello e priva di grossolani errori che in Messico (prima volta per lui qui) sono sempre dietro l’angolo. Non gli si può dire più di tanto perché non è pilota professionista, e quindi bisogna usare un certo metro di giudizio.

Infine, malissimo la Puma lato affidabilità. La solidità mostrata in Svezia ha lasciato il posto a quella fragilità che avevamo intravisto a Monte-Carlo e che qui si è palesata ancor di più. Inaccettabile che un turbo lasci quasi a piedi un pilota dopo 10 km di prova speciale. In più, Loubet ha sì commesso degli errori, ma la vettura di M-Sport sembra essere fatta di carta pesta. Impensabile che il ritiro di venerdì sia stato solo un errore del francese. Aggiungiamoci i problemi di Tänak agli ammortizzatori di ieri e il quadro che vien fuori è terribile. Se si vuole vincere il mondiale bisogna correre ai ripari.

WRC-2: Che Greensmith! Sfortuna Fourmaux

L’ex M-Sport Gus Greensmith torna in WRC-2 e porta a casa una grande vittoria (addirittura 6° assoluto) che sa di riscatto dopo l’anno buio con la Puma in Rally1. L’inglese, passato a Toksport, ha cominciato il suo 2023 dal Messico e l’ha fatto nel migliore modo possibile. Ovvero sbaragliando i compagni Lindholm e Solberg e dimostrando che non è solo un ragazzo biondo al volante di un’auto da rally. Questo risultato ci voleva, soprattutto per tornare in classe regina. La strada è ancora lunga ma la velocità e la costanza mostrate in Messico sono un ottimo punto di partenza.

Secondo posto per Emil Lindholm, che approfitta della sfortuna di Fourmaux per piazzarsi dietro al compagnod Greensmith e chiudere un buonissimo rally messicano. Certo, non erano molti i piloti WRC-2 questo weekend, ma il finlandese si è comunque dimostrato veloce, anche nel capire come interpretare le strade di un rally nuovo per lui. Stesso discorso vale per Oliver Solberg, 3°. Lo svedese, come Lindholm, ha mostrato velocità sia su strada che nel capire come affrontare un rally nuovo anche per lui. In più ha fatto vedere i suoi soliti sprazzi di talento puro, come nella SS21 dove ha rifilato 27 secondi a Lindholm.

Sfortuna invece per Adrien Fourmaux, che aggiunge il suo problema meccanico della domenica alla lista delle sfortune di M-Sport. Il francese era saldamente al 2° posto, ed invece si è dovuto accontentare del 6°. Peccato perché il podio sarebbe potuto essere un riscatto anche per lui. Di sicuro può portarsi a casa la consapevolezza di poter fare bene.

Buon weekend anche per lo stagionato Kajetan Kajetanowicz che quatto quatto conclude in 4a posizione (10° assoluto) e si prende anche un punticino per il mondiale WRC. Il polacco porta a termine una gara attenta e priva di errori, tolta la foratura di sabato.

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