Carlos Sainz esamina il GP dell’Arabia Saudita delle due Ferrari
20 Marzo 2023Carlos Sainz ha analizzato il fine settimana della scuderia di Maranello, evidenziando le problematiche che hanno impedito alle due Ferrari SF-23 di andare oltre la sesta e settima posizione sul circuito di Jeddah.
A Maranello le cose non sembrano andare per il verso giusto. Ferrari era arrivata a Jeddah fiutando la possibilità di avvicinarsi ai valori che Red Bull aveva mostrato in Bahrain, complici anche le caratteristiche del circuito che, sulla carta, sembravano poter esaltare i punti di forza delle due SF-23. L’asfalto saudita ha però sciolto come neve al sole le aspettative Ferrari, evidenziando con maggiore enfasi lo stato di grazia delle monoposto austriache e il momento di difficoltà delle due italiane.
Per un Verstappen autore di una pesante rimonta (dalla quindicesima alla seconda posizione, a completare la doppietta Red Bull), c’è un Leclerc che ha terminato la gara in settima posizione, per la prima volta dal 2021 fuori dalla top-6. E nemmeno la “seconda linea” può gioire: a fronte di un Pérez vincitore, chiamato a prendere le veci del mattatore Verstappen, in casa Ferrari c’è un Sainz che non va oltre la sesta posizione, dietro Alonso e le due Mercedes.
Le parole di Sainz
Intervistato al termine della gara, Carlos Sainz ha analizzato il Gran Premio dell’Arabia Saudita dal punto di vista delle due Rosse di Maranello.”Sono un po’ sorpreso. Dopo venerdì e in generale prima del fine settimana pensavo che avremmo avuto la possibilità di essere la seconda forza in pista. Invece l’ultimo stint su gomma dura ha dimostrato che abbiamo ancora molto lavoro da fare. La gara è ancora un nostro un punto debole e dobbiamo aspettare che arrivino gli sviluppi per vedere se possiamo migliorarlo” ha ammesso Sainz.
Il pilota spagnolo ha poi proseguito l’intervista evidenziando le difficoltà che ha dovuto affrontare a bordo della sua Ferrari numero 55, a partire dall’elevato degrado gomma. “In questo momento non siamo dove vorremmo essere in termini di passo gara e più in generale in termini di degrado gomma. Tendiamo a surriscaldare gli pneumatici già in aria pulita, figuriamoci quando siamo dietro altre vetture con aria sporca. In scia semplicemente mangiamo gli pneumatici e abbiamo bisogno di aria pulita per produrre tempi decenti. L’ultimo stint su mescola hard dimostra che degradiamo le gomme in maniera maggiore rispetto Mercedes e Aston Martin. Conosciamo esattamente i nostri punti deboli, il che è positivo. Ovviamente non possiamo fare magie per portare gli sviluppi in anticipo, ma so che il team sta spingendo al massimo per portarli quanto prima possibile e questo migliorerà sicuramente il nostro ritmo di gara“.

Sainz ha poi ammesso che il team ha già cercato di risolvere il problema del degrado gomma allestendo le due Ferrari SF-23 con una configurazione da maggiore carico aerodinamico, sebbene non fosse completamente adeguata al layout di Jeddah. “Oggi avevamo un’ala posteriore molto simile a quella del Bahrain e questo probabilmente è il motivo per cui non eravamo così veloci nei rettilinei. In Bahrain forse avevamo un carico aerodinamico inferiore rispetto la concorrenza, mentre qui a Jeddah eravamo alla pari. […] Attualmente il nostro limite non è tanto il drag o la potenza quanto il ritmo gara. Ed è colpa del degrado, in curva sentiamo che la macchina si comporta come non dovrebbe. Presto lo risolveremo con lo sviluppo“.