Formula Wrestling: quando lo spettacolo va creato a tavolino c’è qualche problema.
20 Marzo 2023Montano le polemiche per le decisioni della FIA. Tanta confusione, scelte sbagliate che vanno verso un’unica direzione: creare spettacolo, creare contenuti anche quando di contenuti non ce sono.
Polemiche, polemiche.. Polemiche giuste, per delle decisioni che di senso ne hanno onestamente poco. Giro 16 di 50: Lance Stroll è costretto a fermare la sua vettura in pista per un problema al motore della sua AMR23. Il pilota canadese è semplicemente perfetto, portando la sua “verdona” il più vicino possibile ad una zona contrassegnata in arancione, ovvero una “zona” facile per permettere un rapido intervento degli steward.
La direzione tentenna, è indecisa. Viene scelto di mandare in pista la Safety Car. Una scelta destinata a creare polemiche. Il precedente in F2 parla di decisioni molto più blande per situazioni molto più pericolose. Andiamo ad analizzarle insieme.
Giro 17 della Feature Race: Victor Martins, attualmente leader della gara, va in testacoda. Per una manciata di secondi resta fermo in pista. Viene disposta la Virtual Safety Car. Il francese prova a ripartire, effettuando alcuni metri in contromano prima di fermarsi definitivamente e ritirarsi. La F2 ha concluso la gara senza Safety Car, nonostante un altro ritiro in curva 1 con Benavides che ha parcheggiato la sua PHM nella via di fuga.
Se nella situazione di ieri non viene utilizzata la VSC, perché non eliminarla? Lo sappiamo, la Virtual Safety Car è un concetto anti-spettacolo, che mal si sposa con la Formula Spettacolo che si sta cercando di creare. Allora, perché non toglierla? Che senso ha avere un mezzo se si tende a non utilizzarlo?
La Safety Car, per quanto sia un’azione volta alla sicurezza e supera per rilevanza le logiche di sport, è anti-meritocratica. Toglie i vantaggi, rimescola le carte e da un lato favorisce qualcuno, dall’altro svantaggia qualcun altro. Cambiarla o rimuoverla è impossibile proprio per i motivi spiegati in precedenza. Ma anche abusarne, è sbagliato.

Una Safety Car che viene chiamata per provare a ravvicinare il gruppo e creare un po’ di spettacolo. Spettacolo che in queste due gare è mancato. E certificano il parziale fallimento di queste vetture, annunciate al mondo come le vetture che avrebbero riportato il dio spettacolo al centro del progetto. Ingigantiamo, lanciamo una provocazione. Ma la Formula 1 sta solo continuando un processo iniziato nel 2021: intervenire, pesantemente, per creare un filo narrativo. Per creare pubblico. Che sia appassionato o meno, non ha importanza. L’importante? È che se ne parli e che si vendano i biglietti.