Fernando Alonso ha chiuso al terzo posto al termine del Gran Premio dell’Arabia Saudita, nonostante le controversie che l’hanno visto coinvolto nel post-gara.
Fernando Alonso è stato privato del suo terzo posto al termine del Gran Premio d’Arabia Saudita. I commissari hanno stabilito che la sua squadra non aveva scontato correttamente la penalità di 5 secondi durante la gara. Come si può leggere nel comunicato, “la vettura 14 è arrivata ai box per scontare la penalità di 5 secondi che era stata imposta in precedenza. La direzione gara, aiutato dal Remote Operations Centre (ROC), situato a Ginevra, avevano esaminato la penalità, verificando che fosse stata scontata regolarmente. Nel corso dell’ultimo giro, gli Stewards hanno ricevuto un report dalla direzione gara.”
Cosa è successo? In pratica, appena Alonso entra ai box, un meccanico inserisce il classico cavalletto, con l’obiettivo di alzarla per effettuare il cambio gomme. Quando si sconta una penalità, nessun meccanico può lavorare sulla vettura.
“In questo caso, era chiaro che l’auto era stata toccata dal cavalletto posteriore”, hanno osservato i commissari. “Sulla base della dichiarazione fatta agli steward che c’era una posizione concordata secondo cui toccare l’auto equivaleva a ‘lavorare’ sull’auto, gli steward hanno così deciso di imporre una sanzione.”
Il ricorso e il ritorno sul podio
L’Aston Martin non era d’accordo con la decisione di subire questa penalità. Così ha deciso di esporre ricorso, come si può leggere nel documento numero 52. Circa 18 minuti dopo l’inizio della revisione, Alonso ha pubblicato una celebrazione del suo terzo posto sui social media. “100° podio”, ha scritto. “Che squadra fantastica che abbiamo e macchina veloce! Orgoglioso di voi Aston Martin.”
La FIA ha successivamente confermato che la penalità di Alonso era stata annullata. Lo spagnolo ha così riconquistato quindi il terzo posto in gara. George Russell è stato “retrocesso” al quarto posto.
La penalità di Alonso è stata annullata quando Aston Martin ha dimostrato con successo che i commissari avevano torto nell’affermare che toccare l’auto con un cavalletto costituiva “lavorare” su di essa e quindi non era una violazione delle regole. “Abbiamo concluso che non esisteva un accordo chiaro, come suggerito in precedenza agli steward, su cui fare affidamento per stabilire che le parti avevano concordato che un cric che tocca un’auto equivarrebbe a lavorare sull’auto”, hanno osservato gli steward. “Date le circostanze, abbiamo ritenuto che la nostra decisione originaria di imporre una penalità alla vettura 14 dovesse essere revocata e lo abbiamo fatto di conseguenza.”
