F1 | GP d’Italia – Max Verstappen vince anche a Monza
3 Settembre 2023È Verstappen ad imporsi sul veloce tracciato di Monza, collezionando la dodicesima vittoria stagionale nonché la decima consecutiva. Superato il precedente record di Vettel, fermo a quota nove vittorie. Completano il podio Pérez e Sainz.
Pregara
Nessuna novità di particolare rilievo nel pregara del GP d’Italia. Temperatura dell’asfalto di 43°C, temperatura dell’aria di 29°C. Date le condizioni meteo, la gomma scelta dalla maggioranza dei piloti è quella media, sulla carta la migliore in termini di prestazioni, mentre Hamilton, Bottas e Magnussen sono gli unici a prediligere gomma dura.
Durante il giro di formazione arriva il primo colpo di scena del GP d’Italia, dato dal DNF di Yuki Tsunoda: il giapponese si ferma a bordo pista in seguito ad un’avaria al motore. Come da manuale partenza abortita e piloti costretti ad eseguire un secondo giro di formazione prima di fermarsi nuovamente in griglia di partenza. Meccanici ed ingegneri invadono il rettilineo principale per portare le monoposto nelle migliori condizioni possibiliroma avvolgendo gli pneumatici con le termocoperte, mentre i mezzi d’opera si prodigano nel liberare la pista dall’AlphaTauri numero 22.
Partenza e primi 25 giri
Partenza da manuale per Carlos Sainz, che riesce a mantenere la prima posizione nonostante gli attacchi di Verstappen. A sua volta l’olandese è più focalizzato nel difendersi da Leclerc che nell’attaccare Sainz, dal momento che anche il monegasco è autore di una splendida partenza. Verstappen, però, chiude la porta e la Ferrari numero 16 è costretta ad accomodarsi dietro gli scarichi del Campione del Mondo in carica, non riuscendo a concretizzare l’ottimo spunto in partenza. Buona partenza anche di Albon che, nonostante l’utilizzo di pneumatici vecchi di tre giri, riesce comunque a sopravanzare Piastri e a conquistare la sesta posizione.
La frenesia della partenza lascia ben presto spazio ad una fase di stallo in cui le posizioni rimangono pressappoco congelate. La situazione si sblocca con l’abilitazione del DRS, che consente a Verstappen di consumare il breve vantaggio di Sainz e di farsi sotto la monoposto numero 55. Il primo tentativo di sorpasso, nell’alba del sesto giro, si conclude però con un nulla di fatto grazie alla splendida difesa del pilota spagnolo. Verstappen non si da per vinto e continua a rimanere attaccato agli scarichi di Sainz, minacciando il sorpasso giro dopo giro. Partecipa alla lotta anche Leclerc, non troppo lontano dal gruppetto di testa ma comunque ad oltre un secondo da Verstappen e dunque impossibilitato ad attivare il DRS in questa fase della gara.
Nel mentre un’altra bagarre, poco più arretrata, attira l’attenzione degli spettatori. È la lotta tra Russell, quarto, e Pérez, quinto, con il messicano tanto vicino all’inglese quanto Verstappen lo è a Sainz. Il divario cronometrico è simile (0.4-0.5s), ma altrettanto simile è la foga con la quale sia il pilota Ferrari che quello Mercedes riescono a difendersi dagli attacchi delle due Red Bull. E, ironia della sorte, simile è anche il destino dei quattro piloti: nel corso del 15° giro, infatti, sia Verstappen che Pérez riescono a liberarsi delle rispettive “prede” – il primo approfittando di un errore di Sainz (bloccagglio al termine del rettifilo), il secondo afruttando tutta la superiorità della Red Bull nel rettilineo principale. Durante il giro successivo si ferma ai box Alexander Albon, per ritornare in pista in P13 con gomma hard.
Il primo pilota del gruppetto di testa ad aprire la danza delle soste è George Russell, chiamato nel corso del 20° giro per montare gomma hard. Si ferma anche Sainz per montare una mescola simile e dunque anche Verstappen è costretto a rientrare ai box nel corso del 21° giro per difendersi dalla strategia dello spagnolo. Seguono subito dopo la sosta di Leclerc (nel corso della stessa tornata) e di Pèrez, durante il 22° giro, entrambi orientati sulla medesimo compound duro. Piccola bagarre tra ferraristi al rientro in pista, con Leclerc che tenta qualche timido approccio ai danni di Sainz, ma alla fine i piloti mantengono momentaneamente la gerarchia dettata dalla griglia di partenza.
Ultimi 26 giri
Con la sosta di Pérez è Hamilton ad ereditare temporaneamente il timone della gara, con Verstappen che tuttavia riesce a riconquistare la leadership nel corso del 25° giro. Due giri più tardi l’inglese viene sopravanzato anche da Sainz e Leclerc, sinonimo di uno stint su gomma hard ormai arrivato alla frutta: Hamilton rientra pertanto ai box nel corso del 28° giro, ritornando in pista con gomma media e in decima posizione.
La classifica, in questa fase di gara, vede dunque al comando Max Verstappen, seguito subito dopo da Sainz e Leclerc. I due piloti Ferrari sono tra di loro molto vicini, così come anche Pérez è vicino, se non addirittura incollato, agli scarichi della monoposto numero 16, che difende con il coltello tra i denti l’ultima posizione del podio dai famelici attacchi del pilota Red Bull. Seguono subito dopo Russell, Albon, Norris, Piastri, Hamilton e Alonso.
Particolare risalto all’undicesima posizione di Lawson, unica punta in casa AlphaTauri dopo l’incidente di Tsunoda: il neozelandese è a 4 secondi dalla P10 e quindi ha la concreta possibilità di assaporare la zona punti. La battaglia tra Leclerc e Pérez si conclude nel corso del 32° giro: il monegasco, privato del DRS, è preda facile del messicano, che riesce subito ad archiviare la pratica sorpasso portandosi in terza posizione. Solo Sainz, attualmente secondo, separa Pérez dal completamento di una doppietta Red Bull in terra italiana.
L’attività in pista, comunque, non manca di emozioni, in quanto a centrogruppo va in scena un’intensa battaglia tra McLaren e Williams dal sapore fortemente nostalgico. Norris, settimo, è imbottigliato dietro gli scarichi di Albon: l’inglese attacca più volte, tenta addirittura il sorpasso nel corso del 38° giro, ma il thailandese riesce sempre ad accompagnare la porta il rivale difendendo il risultato. Segue tutta la scena Piastri, leggermente arretrato rispetto Norris, ma a sua volta impegnato a coprire le spalle del compagno di squadra dagli attacchi di Hamilton. Ed è proprio Hamilton a creare scompiglio nel corso del 41° giro: l’inglese perde i riferimenti e tampona Piastri, danneggiando l’ala posteriore della McLaren numero 81.
La manovra costa al pilota Mercedes una penalità di 5s, pertanto Hamilton è chiamato a dare il massimo nelle fasi finali della gara per aprire il varco necessario a garantirgli un buon piazzamento a punti. Il sette volte Campione del Mondo si libera ben presto della McLaren di Norris e delle Williams di Albon portandosi in quinta posizione. Davanti a se ha solo Russell, ad oltre 21s, sicché Hamilton ha tutto il tempo e lo spazio necessario per costruire il varco cronometrico di cui ha bisogno.
Nelle fasi finali della gara Sergio Pérez riesce a sopravanzare Sainz e si porta in seconda posizione, dietro il solo Verstappen. Il duetto austriaco comincia a prendere le distanze dal resto del gruppo, ma è proprio alle spalle delle due Red Bull che va in atto lo spettacolo più bello della gara: Leclerc e Sainz si cercano e si trovano, pur sempre rispettandosi, dando luogo ad un’intensa battaglia la cui fine è sancita solo dallo sventolio della bandiera a scacchi. Nulla da fare per Leclerc: il monegasco deve accontentarsi della medaglia “di legno”, consegnando al compagno di squadra gli oneri del bronzo. Red Bull, invece, fa man bassa di oro e argento, conquistando la sesta doppietta stagionale.
Di seguito la classifica e l’ordine di arrivo del GP d’Italia 2023, fornite dal profilo Twitter della Formula 1.