GP del Qatar: è accettabile un GP del genere?

GP del Qatar: è accettabile un GP del genere?

9 Ottobre 2023 0 Di Christian Banone

Già dai primi momenti si era capito che questo weekend sarebbe stato un disastro da più punti di vista. Dalla Pirelli fino ad arrivare alla FIA. Chi dopo lo spettacolo osceno di ieri sera ha terminato la gara avrà pensato “Ma veramente vale la pena correre per i soldi che danno questi paesi?”.

Il weekend del Qatar non sarà ricordato sicuramente per i sorpassi che ci sono stati in pista, ma bensì per le condizioni allarmanti con le quali i piloti sono stati costretti a guidare. La Pirelli già dal venerdì aveva riscontrato delle microfratture tra la mescola e il battistrada dei pneumatici. La fornitrice italiana aveva sospettato che fossero causate dalle continue sollecitazioni a cui le gomme erano sottoposte a causa dell’alto carico delle monoposto quando passavano sui cordoli. Di conseguenza, dopo aver studiato lo status delle gomme dopo la sprint di sabato, hanno imposto tre soste obbligatorie con un massimo di 18 giri tra una sosta e l’altra.

I presupposti “killer” della gara.

Ma cosa c’entra tutto ciò con la salute dei piloti? Beh c’entra eccome.

Le tre soste minime hanno obbligato i piloti a spingere al massimo negli stint che non potevano fare tyre management. Questa premessa connessa al tipo di circuito che è Losail, con continui curvoni veloci dove senti 4,5 g di decelerazione sul tuo corpo, che viene messo sotto stress continuo per cercare di combattere queste forze elevate, hanno contribuito a tutta la situazione. Da non dimenticare anche i 32o ambientali e i quasi 75o all’interno dell’abitacolo che certamente non hanno aiutato. Molto simile al famoso GP di Bahrain 2005, dove i motori si fondevano a causa delle temperature fuori da ogni immaginario. Al tempo si correva di giorno e i piloti si versavano l’acqua dentro il casco durante i pit stop per rinfrescarsi. Quest’anno abbiamo visto i piloti dover togliere le mani dal volante sul rettilineo principale per far arrivare aria all’interno dell’abitacolo.

(Russell toglie le mani nel rettilineo principale per cercare di far arrivare aria all’interno dell’abitacolo)

Centro medico: c’è posto?

Tutti i piloti alla fine della gara erano esausti. Alonso ha rimediato delle ustioni leggere al braccio e al gluteo destro per le temperature assurde all’interno dell’abitacolo. Abbiamo visto Stroll e Albon che facevano fatica ad uscire dalla macchina, Piastri e Verstappen sdraiarsi nel retro-podio per recuperare energie. Norris in una conferenza stampa ha detto che diversi piloti sono svenuti nel centro medico a causa della disidratazione e Ocon ha detto che ha vomitato all’interno del suo casco nel giro 15. Sargeant, che a detta di qualche giornalista insensibile (per essere gentile) non si è dimostrato all’altezza, ha riconosciuto che le condizioni in cui si stava correndo erano proibitive e aggiungendo i sintomi influenzali che ha avuto ad inizio settimana, ha deciso di ritirarsi.

C’è bisogno di correre in queste condizioni?

Sicuramente è stata una delle tante domande che ci siamo posti ieri sera. Alonso in un’intervista ha affermato che dovrebbero esserci dei limiti al di sopra dei quali non si può correre. Perché i piloti di F1 sono prima di tutto umani, non dobbiamo scordarcelo. Ma i soldi di questi GP sono troppi e comodissimi affinché ci siano delle prese d’azione dai piani alti. In un circuito come Monza, che non garantisce gli stessi soldi che garantiscono questi GP, avremmo visto questa difesa a spada tratta da parte delle persone importanti? Non è solo più una questione di diritti umani negati in questi Paesi Canaglia, ne va della salute dei piloti e dello sport che tutti noi amiamo.

In conclusione vi voglio lasciare questa riflessione di un ragazzo sotto un post di Instagram, che condivido con tutto me stesso:

“Oggi hanno superato ogni limite.
Sargeant è stato costretto al ritiro a causa di un malessere dovuto al caldo e allo sforzo fisico. Ocon ha vomitato nel casco, altri piloti hanno rischiato di svenire più volte nel corso della gara. piloti disidratati e senza forze che cercano di saltare fuori dalle macchine bollenti a fine gara, Norris e Russell che tolgono via le mani dal volante per rinfrescarsi. questa non è Formula uno questa è pura follia. La sicurezza in F1 non è fatta solo dall’halo o dalle protezioni fisiche. Dentro all’abitacolo ci sono persone vere, piloti che hanno un limite fisico oltre il quale non dovrebbero mai spingersi. Mai. Basta cercare forzatamente lo spettacolo ovunque, basta inseguire soldi di paesi che non sono in grado di ospitare un Gran Premio, non possono rischiare la salute di 20 persone per questo, rischiano già la vita tutte le volte che salgono sulle macchine. Tralasciando il giochino che si sono inventati per la durata delle gomme, mettendo sotto stress anche i meccanici.
Questa non è formula uno, e mi piange il cuore vedere così questo sport che amo.”
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