Qatar e le difficili condizioni dei piloti

Qatar e le difficili condizioni dei piloti

9 Ottobre 2023 0 Di Rebecca

Nella domenica sera del Qatar a prendersi la scena sono state le precarie condizioni dei piloti.

Il weekend a Losail si è rivelato particolarmente intenso: la vittoria del terzo mondiale di Verstappen, gli incidenti durante la Sprint race, le prestazioni dei giovani McLaren. E soprattutto le critiche nei confronti della direzione gara.

Tutti aspetti che sono passati in secondo piano, evidenziando le condizioni fisiche dei piloti al termine della gara.

Seppur in orario notturno, le temperature del deserto erano elevate (anche 80 gradi Celsius all’interno dell’abitacolo) e il livello di umidità ha raggiunto l’80%.
Fattori che hanno contribuito a peggiorare le condizioni fisiche ed anche psicologiche.

Sargeant

Importante segnale d’allarme è stato mandato al giro 42, da Logan Sargeant. Ogni giro, diventava sempre più faticoso del precedente e si è coraggiosamente sentito costretto al ritiro proprio a causa della sua salute e per non mettere in pericolo gli altri piloti.

In aggiunta, durante gli atti finali del Gran Premio, alcuni piloti hanno compiuto degli atti estremi. Russell e Norris hanno più volte alzato la visiera, per avere un po’ d’aria fresca; e, per lo stesso motivo hanno più volte alzato le mani dal volante. Gesti estremi che simboleggiano ancor più il pericolo corso.

Qatar e le difficili condizioni dei piloti

Inoltre, al termine del gran premio, alcuni piloti hanno persino parcheggiato le loro vetture proprio in corrispondenza delle ambulanze. Come riferito da Lando Norris, alcuni di essi sono poi svenuti, a causa delle forte disidratazione.

Nelle interviste molto piloti hanno spiegato le condizione estreme. Leclerc, in un evidente stato confusionario, l’ha definita come la gara più difficile della sua vita.

Come sottolineato dal monegasco, oltre al caldo insopportabile, vi sono stati altri due importanti punti di debolezza. Il tracciato e le sue curve ad alta velocità. Ed il massimo dei diciotto giri per stint, che hanno obbligato a tre o quattro soste. Ciò significa che gli atleti non hanno avuto un attimo di tranquillità, visto che ogni giro era come un crono di qualifica.

Altri come lui hanno evidenziato queste gravi difficoltà legate al fattore climatico.
Ad esempio Esteban Ocon che, a fine gara, ha dichiarato di aver avuto una forte nausea e di aver anche vomitato durante il quindicesimo giro.

Fortunatamente, poco prima della conclusione della gara tutto lo staff medico si è ritrovato in pit lane, pronti ad aiutare gli uomini a scendere dalle loro vetture.

Condizioni estreme e di scarsissima sicurezza. Ma è questa la Formula 1 che vogliamo continuare a vedere?

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