Ferrari, in Messico come ad Austin
31 Ottobre 2023Tra Messico e nuvole, tra l’assurdo di una prima fila tutta rossa al sabato ed una prestazione che non può ripetersi la domenica, esisterà un punto di svolta nelle domeniche ferrariste?
Dalla sorpresa dell’ennesima pole del principe Leclerc, timbrata davanti al proprio compagno di squadra, alla triste consapevolezza di non potersela mai giocare quando in ballo ci sono i punti veri.
Se la partenza ha rispettato le sempre più basse aspettative rosse, lo stesso è avvenuto per il Gran Premio messicano, nessun imprevisto, nessun miracolo è andato incontro alla Ferrari.

La gara è diventata una sorta di palude della tristezza che ci trascina sempre più in basso, senza aiuti per risalire ma con spintoni per non dare l’illusione che c’è la si possa fare. Come Artax, anche il Cavallino Rampante potrebbe rischiare di lasciarsi sopraffare, ma la passione, coltivata con pazienza e innaffiata da pole o da eventi leggendari provenienti da altri mondi, come la vittoria a Le Mans, sapranno condurre il nero destriero fuori dalla palude. O almeno si spera.
Nella sfiancante attesa che anche questa stagione volga al termine, mi chiedo se Vasseur non sia una sorta di Atreiu che non permetterà al Nulla di distruggere la GeS.