Stefano Domenicali: ci eravamo illusi troppo presto.
10 Febbraio 2021Un po’ tutti ci siamo illusi, lasciandoci trasportare da un uomo che ha vissuto la Formula 1 del passato. La realtà è ben lontana da quello che ci aspettavamo. Stefano Domenicali era stato accolto come il Messia, pronto a riportare il circus a riassaporare i sapori di un tempo. Sono bastate poche settimane per far si che quelle speranze si siano infrante.
È bastato che si parlasse di Sprint Race per scatenare le critiche inferocite dei tifosi. La verità è che con Stefano Domenicali non cambia la proprietà della Formula 1. Il problema non è da individuare nella figura del nuovo CEO, ma di Liberty Media. E le critiche sono troppo premature.
Liberty Media ha rilevato il baraccone della Formula 1 alla fine del 2016. Il principale interesse dell’attuale proprietà è quella di creare spettacolo, con buona pace dei puristi dello sport. Ed ecco che prende sempre più piede l’ipotesi di una Sprint Race al sabato, perché di pari passo con lo show va l’intenzione di creare – giustamente – profitto.
E allora più gare, più visibilità e – si spera – più soldi.
La stessa cosa accadde con l’ascesa di Ross Brawn. Tanto fumo, tanto clamore che si è poi risolto – in sostanza – con un nulla di fatto. La Formula 1 si spinge sempre di più verso un modello americano che – almeno in Europa – piace poco. Si va avanti verso il futuro, vero. Ma verso un futuro che vede il DNA della vera Formula 1 smaterializzarsi sempre di più.
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