Che cosa ci hanno fatto capire i test di Formula 1?

Che cosa ci hanno fatto capire i test di Formula 1?

16 Marzo 2021 0 Di Alberto Ghioni

Sono da poco terminati i test pre-stagionali in Bahrain, con alcuni risultati prevedibili e altri meno, cerchiamo di capire cosa potranno significare in ottica della stagione che inizierà a breve.

Sempre meno è il tempo concesso ai team per testare le nuove vetture in pista prima dell’inizio della stagione: dai 6 giorni della scorsa stagione, si è passati ai 3 di quest’anno. Ciò si è reso anche necessario alla luce del calendario che non perdona e secondo il quale tra meno di due settimane i team dovranno tornare in pista, questa volta per la prima gara della stagione.

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Troppo poco tempo

Partiamo proprio da questo aspetto, 3 giorni spezzettati in 2 sessioni, una mattutina e una pomeridiana, sono decisamente troppo pochi. Contando che fino a pochi anni fa i test si sviluppavano anche su più settimane, il drastico calo di giorni fruibili dai team per riuscire a testare e perfezionare la vettura ha causato non pochi problemi. Basti pensare che Mercedes, a causa dei vari problemi sorti durante la prima mattinata, ha perso una cinquantina di giri che potevano essere fondamentali per risolvere i problemi al retrotreno che la W12 sembra avere.

Siamo tutti d’accordo che Mercedes sia l’unico team che potrebbe non aver bisogno di test, ma se si vuole generare un campionato onesto e uguale per tutti, questi sono i piccoli dettagli che fanno la differenza.

A tutto ciò vanno sommati i problemi atmosferici, che possono capitare come a Barcellona così a Sakhir: ed infatti al posto della neve quest’anno è arrivata la sabbia, che ha causato molti disagi alle scuderie, che hanno sostanzialmente buttato nel cestino un’intera sessione pomeridiana di test.

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L’allergia di Mercedes ai test

Che sia un’allergia indotta o naturale non è certo, ma come ogni anno, dalle sessioni pre-stagionali il team di Brackley sembra uscirne come un lupo ferito che cerca riparo, per poi azzannare tutti con estrema veemenza alla prima qualifica stagionale. è successo così nel 2018, nel 2019 e succederà anche quest’anno molto probabilmente.
Nonostante i problemi al cambio manifestati durante la sessione mattutina del venerdì e la presunta instabilità del retrotreno, manifestatasi principalmente sulla vettura di Hamilton, per nessun motivo coloro che vorranno battere Mercedes devono pensare di avere di fronte un team ormai giunto al termine del suo ciclo vincente.

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Dalle dichiarazioni rilasciate nelle ultime ore, pare che i team più vicini alle frecce nere, su tutti Red Bull, siano molto cauti sotto quest’aspetto. Ormai, infatti, nessuno tende più a credere a ciò che esce dalla bocca di Toto Wolff & co, un po’ come nella famosa storiella dell’ “Al lupo! Al lupo!”. Che questa volta il lupo ci sia veramente? Impossibile: perché accada ciò dovremo aspettare almeno il 2022.

La Haas sempre più in basso

Nonostante l’ingente iniezione di capitale arrivata dai fondi di Mazepin Sr., il team statunitense sembra essere destinato a chiudere il gruppo quasi in ogni gara. Ciò si era capito già dalle parole del team principal Guenther Steiner, che aveva fatto intendere come la macchina di quest’anno non sarebbe stata ulteriormente evoluta durante l’anno, mentre il team sarà concentrato totalmente sul nuovo regolamento.

Ciò si è palesemente manifestato durante i giri percorsi dai due piloti a stelle e strisce (anche se la livrea ricorda tutt’altra bandiera), i quali sembravano essere alle prese con un cavallo scosso, più che con una vettura di Formula 1.

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Menzione d’onore per l’aspetto della livrea. Personalmente vado matto per le livree bianche con inserti di altri colori ed è per questo che la livrea della Haas ha fatto da subito breccia dentro il mio cuore. Tralasciando l’aspetto extra-pista, di cui si è già ampiamente parlato e discusso, a mio parere si candida al podio (se non alla vittoria) per la livrea più bella della stagione.

Un centro gruppo criptico

Escludendo Red Bull e Mercedes, che si contenderanno in un assolo a due la vetta del campionato costruttori, e il duo Haas – Williams, che si contenderanno in un assolo a due la coda della classifica, ben sei team si troveranno coinvolti nella lotta di centro gruppo: Aston Martin, Alpine, Alpha Tauri, Alfa Romeo (rivitalizzata da un motore Ferrari forse finalmente ristabilito), Ferrari, Mclaren.

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Impossibile presagire chi ne uscirà vincitore, anche se io i miei due centesimi li metterei su Mclaren. Il team inglese, dopo i test, è sembrato essere decisamente più in forma, grazie a qualche innovazione tecnica, ma soprattutto con l’introduzione della Power Unit Mercedes nel loro retrotreno.

La questione Covid

Il giorno precedente all’inaugurazione dei test, è arrivata la notizia che il team principal dell’Alfa Romeo, Frederic Vasseur, è risultato positivo al Covid-19. Inutile dire, quindi, come il virus sarà ancora una variabile impazzita che aleggerà sul paddock durante tutta la stagione. Non ha stupito, infatti, l’adesione di alcuni piloti alla proposta dal parte del governo del Bahrain, che si è offerto di vaccinare i piloti e gli addetti ai lavori.

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Di sicuro, quindi, quello che è sempre più vicino ad iniziare sarà uno degli anni di Formula 1 più imprevedibili e, molto probabilmente, divertenti che mai sia stato messo in scena.
Manca sempre meno, tra poco i motori andranno su e i piloti si disporranno sulla griglia di partenza, in attesa che i semafori si spengano e la stagione parta.

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