Hamilton: “Guerra psicologica con Max? Non me ne frega nulla, è infantile”

Lewis Hamilton è tornato a parlare della rivalità di quest’anno con Max Verstappen, che non ha intenzione di trasformare in guerra psicologica.

Prima della tappa monegasca del mondiale, Hamilton aveva sottolineato che “Max sente di avere ancora tanto da dimostrare“, con quest’ultimo che dopo il successo della domenica ha risposto al mittente con un chiaro “Le azioni parlano più delle parole.

A me piace far parlare la pista. Siamo il team che ha commesso gli errori più piccoli. Ecco perché siamo davanti. Speriamo di rimanerci fino a fine stagioneha poi ribadito l’olandese, che però sembra alludere al fatto che il suo rivale si sia lanciato in una guerra psicologica.

La risposta del sette volte campione del mondo non si è fatta attendere. Non sto facendo giochini psicologici, è interessante vedere come in Red Bull se ne escano con alcune parole, ma a me non può fregar di meno. Hanno sicuramente fatto un ottimo lavoro in questo weekend, così come a noi è già successo in passato. Un Hamilton che quindi non ha assolutamente intenzione di entrare in una guerra psicologica con Max, forse anche conscio del fatto che essa, a volte, può distrarre dal lavoro in pista.

Mancano 17 gare. Cominciare adesso la guerra di parole lo trovo un po’ infantile ha proseguito l’inglese, che non pare essere minimamente interessato a farsi condizionare dal giovane rampollo di casa Red Bull.

D’altronde Lewis, che di rivalità ne ha avute tante, sa benissimo che l’importante è far parlare le prestazioni. E forse, dall’alto dei suoi 36 anni, non ha più tanta voglia di prestarsi a certi giochini.

Sulla questione è intervenuto anche Toto Wolff, che capendo l’antifona ha dichiarato: Stiamo assistendo ad una lotta fra due fuoriclasse, con il titolo che sta oscillando fra Max e Lewis. È chiaro che tutto quello che si dice ora è per fare un po’ di spettacolo e riempire i giornali. Va bene così, ma quel che conta è il risultato della pista.

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