Hamilton-Verstappen: il loro scontro ha davvero cambiato il GP d’Italia?

Hamilton-Verstappen: il loro scontro ha davvero cambiato il GP d’Italia?

13 Settembre 2021 1 Di Ivan Mancini

In che modo l’incidente tra Hamilton e Verstappen ha influenzato il corso della gara? Ricciardo avrebbe ugualmente vinto il GP d’Italia?
 

L’incidente che ha intrappolato nella ghiaia i due contendenti al titolo ha del paradossale, in quanto è la conseguenza di una serie di eventi che si sono verificati in un breve lasso di tempo. Tutto ha avuto origine con la disastrosa sosta di Verstappen che ha spronato Mercedes a fermare Hamilton al 25° giro. I piani Mercedes, tuttavia, erano totalmente differenti. Hamilton infatti montava gomma dura – a differenza di tutti gli altri piloti con gomma media – e la strategia prevedeva che l’inglese avrebbe dovuto correre per altri 16-17 giri per poi passare ad una mescola più morbida. Così facendo Hamilton avrebbe avuto un vantaggio in termini di grip, considerando che Verstappen, Ricciardo e Norris avrebbero corso con una gomma hard più vecchia; ma il pit stop lento di Verstappen ha stravolto i piani Mercedes.

Approfittando del pit stop lento di Verstappen, gli strateghi tedeschi hanno infatti optato per una sosta anticipata al 25° giro nel tentativo di recuperare la posizione sull’olandese. La lentezza del pit stop (quasi 4.5s) è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso: Hamilton è rientrato in pista al fianco di Verstappen e i due sono andati insieme alla Prima Variante, dove il contatto li ha costretti a piantarsi nella ghiaia. A nulla sono serviti gli sforzi di Hamilton, anche se comunque la sua vettura era talmente danneggiata da non poter correre il resto della gara.

È chiaro che l’incidente tra Hamilton e Verstappen ha condizionato il regolare corso degli eventi. Ma in che modo si sarebbe concluso il GP d’Italia se Mercedes non avesse anticipato il pit stop di Hamilton?

Incident Hamilton-Verstappen

 

L’ipotesi di una gara senza incidente

La Mercedes è stata la vettura più veloce sul giro secco, come nelle qualifiche del venerdì quando Bottas e Hamilton hanno blindato la prima fila. Dal canto suo la Red Bull era invece troppo lenta per il layout di Monza, nonostante l’ala posteriore più sottile. Durante tutto il weekend la squadra austriaca aveva temuto di essere surclassata dalla McLaren; non a caso, venerdì Verstappen è stato pochi centesimi più veloce di Norris e Ricciardo, anche se il passo gara della Red Bull nella Sprint Race è stato nettamente migliore. Sapendo che la gomma dura montata da Hamilton girava circa 0.5s più lenta della media, possiamo dunque tracciare un ipotetico scenario senza l’incidente tra Hamilton e Verstappen.

 

Pit stop di Ricciardo e Verstappen

Il primo ad aprire la danza dei pit stop è stato Ricciardo, che al 22° giro ha montato gmma dura. Una vera scommessa, quella fatta da McLaren, che si è rivelata un successo: quando Verstappen ha tentato l’overcut ha scoperto di essere 1s più lento di Ricciardo. La colpa di questo distacco abissale è imputabile agli oltre 20 giri in cui Verstappen è rimasto incollato negli scarichi della McLaren che hanno portato a fine vita i suoi pneumatici. È stato in quel momento che in casa Red Bull hanno capito di dover fermare Verstappen per montargli gomme dure, consentendo a Norris di superare l’olandese.

 

Pit stop di Hamilton

Il pit stop disastroso della Red Bull ha indotto gli strateghi Mercedes a fermare Hamilton con 16 giri di anticipo, nel tentativo di approfittare del ritardo accumulato dai meccanici della scuderia austriaca. Se invece Hamilton fosse rimasto fuori (come previsto dalla strategia), sarebbe stato su gomme dure potenzialmente a metà della loro vita. Durante la gara Hamilton si era infatti preso cura degli pneumatici, evitando cordoli ed asperità che avrebbero fatto surriscaldare le gomme.

Con questi accorgimenti, Hamilton avrebbe potuto assumere il controllo della gara al 24° giro; a partire da questo momento, il tasso di degrado di 0.05s al giro avrebbe reso Hamilton più lento di 1.2s rispetto a Ricciardo. Ma la stessa Mercedes era potenzialmente 0,4s più veloce della McLaren; possiamo quindi dire che Hamilton sarebbe stato 0.8s più lento di Ricciardo. L’australiano, secondo e con una mescola più fresca, avrebbe seguito Hamilton a circa 17s. Con questi numeri Ricciardo avrebbe guadagnato circa 10s su Hamilton, riducendo a 7s il vantaggio dell’inglese al momento del pit stop.

Hamilton sarebbe ritornato in pista in quarta posizione; Ricciardo e Norris, nel frattempo, avrebbero tenuto a bada Verstappen, dato che McLaren ha dimostrato un buon ritmo per tutto il weekend – soprattutto in rettilineo. Hamilton sarebbe tornato a circa 16 secondi dalla vetta, ma con le sue nuove gomme medie avrebbe potuto essere fino a 1.6s più veloce delle tre vetture davanti. La stima deriva da un semplice calcolo: 0.5s dovuti alla mescola, 0.65s alla differenza di età delle gomme e 0.4s alla macchina. Con questi numeri, Hamilton avrebbe raggiunto il gruppo dei primi tre a 4 giri dalla fine. A questo punto, però, gli pneumatici dell’inglese sarebbero stati a fine vita: probabilmente Hamilton avrebbe potuto solamente strappare il podio dalle mani di Verstappen, ma la vittoria sarebbe ugualmente rimasta nelle mani di Ricciardo.

Ricciardo vincitore del GP d'Italia

Dati forniti dal sito www.formula1.com.

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