Bottas in Mercedes e Barrichello in Ferrari: La vita del gregario perfetto

Bottas in Mercedes e Barrichello in Ferrari: La vita del gregario perfetto

31 Dicembre 2021 0 Di Fabrizio Parascandolo

Nella storia della Formula 1 sono sempre esistiti secondi piloti, oggi ripercorriamo la storia dei due più iconici del nuovo millennio.

Il paragone tra Bottas e Barrichello sorge spontaneo. Entrambi sono stati parte integrante di un team dominante, con dei compagni di squadra, Hamilton e Schumacher rispettivamente, tra i più grandi di sempre.

Ecco quindi che quando il tuo diretto rivale, a parità di vettura, è capace di fare la differenza più di quanto ci riesca tu, diventi automaticamente la ruota di scorta, con il compito di aiutarlo al presentarsi dell’occasione.

Difficile da accettare

Cedere una vittoria non è mai semplice, a maggior ragione se su richiesta del team. Due esempi abbastanza plateali, uno per parte, sono Austria 2002 e Russia 2018.

Nel primo caso, dopo 4 vittorie nelle prime 5 gare, Schumacher sta per terminare il GP dell’Austria in seconda posizione, dietro al compagno brasiliano. All’ultima curva, su richiesta di Jean Todt dal muretto dei box, Rubens lascerà la vittoria al tedesco, nonostante il mondiale fosse praticamente già in tasca.

Nel secondo, invece, Bottas si trova in testa ma gli viene chiesto di lasciar passare il compagno britannico per difenderlo dall’attacco di Vettel e guadagnare in classifica sul pilota Ferrari. Così accade, con un ormai iconico team radio “Valtteri, it’s James“.

In entrambe le circostanze i primi piloti hanno accompagnato il vincitore morale sul gradino più alto, ma sappiamo che ciò conta relativamente.

Va detto che per quanto possa essere emotivamente difficile ricoprire il ruolo del gregario, i due piloti hanno adempito alla perfezione al compito.

La rivincita

Ebbene sì, anche i gregari effettuano talvolta grandi prestazioni.

Per Barrichello torna subito in mente Siverstone 2003. Di fatti, il brasiliano si aggiudicherà la vittoria dopo una serie di sorpassi, mentre il suo compagno Schumacher arriverà giù dal podio, in quarta posizione.

Per Bottas, invece, sono da menzionare sia Australia che Giappone, entrambe nella stagione 2019. Due performance memorabili, dominanti. Nella seconda, oltre alla vittoria, anche la soddisfazione di un team radio “risposta” a quello di Russia 2018, con un semplice ma efficace “James, it’s Valtteri. Well done, thank you.”

Dunque essere un gregario è impossibile da accettare, ma quando arriva la tua giornata, la vittoria vale doppio.

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