Gli heartbroken della storia della F1 /2.

Gli heartbroken della storia della F1 /2.

1 Febbraio 2022 0 Di Redazione

Gli heartbroken in F1 ci hanno fatto piangere, ci hanno fatto vedere nella sua forma più dura la realtà e ci hanno rivelato la durezza del Motorsport.

Gli heartbroken sono dei momenti che odiamo vedere e che anche a distanza di giorni o anche mesi fanno male, ma vanno accettati. Vanno presi nella loro interezza, ricordati e trasformati in un tesoro utile per il futuro. Ma devono essere anche raccontati, se vi foste persi la parte uno ve la lascio qui.

Felipe Massa – Interlagos 2008

Questa è la storia di un eroe, che ha tentato con tutto se stesso di vincere un mondiale, ma il destino per lui aveva altri piani. Perché tutto il mondo era pronto per esultare e vedere Felipe Massa campione del mondo, ma dopo 38 secondi la vettura di Timo Glock inizia a perdere potenza e Lewis Hamilton riesce quindi a sorpassare il tedesco. Lewis Hamilton diventa campione del mondo per la prima volta per un solo misero punto. Massa salirà sul podio con le lacrime che gli segnano il viso, nonostante lui sappia di aver dato tutto in quel maledettissimo giorno.

Il caso: Glock si sente ancora "vittima" del mancato mondiale di Massa nel  2008

Mika Hakkinen – Monza 1999

Il finlandese Mika Hakkinen, dopo aver conquistato la pole position al sabato, punta alla vittoria della gara per allungare nel mondiale. La partenza è strepitosa, Hakkinen parte e subito dopo saluta gli altri. Mika sta guidando in maniera favolosa, ma al trentesimo giro sbaglia la scalata alla seconda variante. Il finlandese perde il controllo della vettura, finisce nel ghiaione e scaraventa con rabbia il volante fuori dalla macchina. Poi il pilota, dopo l’heartbroken dovuto al suo errore, sorprende tutti va nel parco, doveda sfogo a tutti i suoi pensieri e lacrime. Per fortuna questa gara non inciderà sul mondiale, che verrà vinto proprio dal pilota finlandese.

F1 | Monza 1999: il pianto di Hakkinen - Storia - Motorsport

Fernando Alonso – Russia 2017

Il due volte campione del mondo Fernando Alonso si trova alla sua seconda esperienza in McLaren, ma questa volta c’è qualcosa che non funziona bene: il motore. Già, perché il motore Honda era messo così male che Fernando Alonso lo definì’ un motore da GP2 (l’odierna F2). Questo fa intendere già molte cose, come le prestazioni non ottimali. Alonso a Sochi si qualifica solo quindicesimo, prestazione fuori dai suoi standard normali. Domenica l’asturiano vuole assolutamente fare dei punti, ma si intromette il motore che si ferma nel giro di riscaldamento. L’ingegnere si apre quindi in radio per chiedere ad Alonso di ripetere la procedura altre volte e il pilota gli risponde con rabbia e indifferenza: “Ho già provato, quindi prova te stesso”.

Alonso says Russian Grand Prix non-start "sad"

Pierre Gasly – Hockenheim 2019

Il giovane molto promettente Pierre Gasly si trova alla sua prima ( e fino ad ora unica ) esperienza in Red Bull, esperienza che va molto male a causa della giovane età e la pressione psicologica posta sul pilota. Nel 2019 arriviamo in Germania, Gasly ha bisogno di un grandissimo risultato per non perdere il posto a discapito del giovane thailandese Alexander Albon. Pierre raccoglie tutte le sue forze il suo coraggio, butta il cuore oltre l’ostacolo e si qualifica in quarta posizione! La gara ora è in discesa, questo è quello che pensano tutti. Pierre scende però in ottava posizione, proprio dietro ad Albon. Al giro 56 si presenta l’occasione, il francese raccoglie tutto se stesso e ci prova, si butta all’interno di Albon. Ma le cose non vanno per il meglio, i due collidono e ciò provoca la rottura dell’ala anteriore di Gasly, che innesca una foratura all’anteriore destra del francese. La pazienza di Marko e Horner è ormai finita, dal Gran Premio del Belgio Gasly tornerà in Toro Rosso e Alexander Albon in Red Bull.

F1 GP Germania 2019 Analisi Gara - Dalla roulette di Hockenheim esce il #33
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