Test invernali: le 10 cose più strane mai successe – pt.1
10 Febbraio 2022Mancando ormai solo due settimane ai test pre-stagionali di Barcellona, rivediamo le 10 cose più strane mai accadute.
1. Livree camouflage
Il mondo del Motorsport è abituato a vedere vetture a tema camouflage. In Formula 1, però, ciò non è accaduto fino al test del 2015, con la Red Bull RB11, colorata in bianco e nero.

Il Team Principal Christian Horner dichiarò al tempo che la livrea era stata ispirata da un casco speciale di Sebastian Vettel, ma che questa non fosse l’unica motivazione.
Infatti, affermò anche che la livrea camouflage aveva l’obiettivo di disturbare il lavoro dei fotografi nel trovare dettagli nella costruzione della vettura.
2. Meteo pazzo
Nel 2005 le sessioni di prova invernali si tennero a Silverstone.
In Gran Bretagna sappiamo essere frequente la pioggia, ma quell’anno fu la neve a colpire il circuito.
Fernando Alonso, da vero e proprio temerario, decise di girare sulla pista innevata.

Rimane una delle poche testimonianze di una Formula 1 sulla neve.
Chissà che non gli abbia portato fortuna, dato che vincerà il titolo sia in quella stagione che nella seguente.
3. La scomparsa della Lotus
Nella prima sessione di test del 2012, tenutasi ad Jerez, la Lotus di Romain Grosjean era la seconda vettura più veloce, dopo la Mercedes di Nico Rosberg.
Il francese completò 1788 chilometri sul circuito spagnolo, ma soli 32 nella seconda sessione, a Barcellona.
Infatti, a causa di un problema alle sospensioni che causò la rottura del telaio, il team non riuscì a svolgere le quattro giornate di prova regolarmente.
Alla fine la scuderia sistemò il problema per la terza sessione invernale, dando così la possibilità al francese di poter riprendere confidenza con la vettura.
4. L’esordio del V6
I test di Jerez del 2014 portarono con sé moltissima aspettativa da parte del pubblico, in quanto tutti attendevano con ansia l’inizio dell’era turbo-ibrida.
Il primo pilota a completare un giro fu Lewis Hamilton, ma dopo ben 2 ore e 20 minuti dalla bandiera verde.
Gli otto piloti presenti terminarono solo 93 giri in totale, con McLaren e Marussia a secco.
Per il team di Woking fu un problema la causa del nullo chilometraggio, mentre quello di Banbury decise di non presentarsi.
5. Williams in ritardo (e illegale)
Nel 2019 la Williams era convinta di arrivare a Barcellona pronta per il primo giorno dei test invernali, ma così non fu.
Il team dovette infatti aspettare fino al terzo pomeriggio per far segnare il primo tempo sul giro, peraltro circa 8 secondi più lento, grazie al rookie George Russell.
Inoltre, il team inglese, fu costretto a cambiare il design degli specchietti retrovisori e quello della sospensione anteriore, prima del GP d’Australia.
Fu l’inizio di un anno da incubo per il team di Sir Frank, che conquisterà solo un punto al caotico GP di Germania, grazie a Robert Kubica.
Continua nella parte 2