Scoppia la polemica sullo stretto rapporto tra Ferrari e Haas
19 Aprile 2022Alcuni team si sono lamentati dello stretto rapporto che c’è tra Ferrari e Haas e vorrebbero che alcune regole riguardo alle scuderie ‘B’ siano modificate.
La Ferrari ha compiuto un passo in avanti eccezionale nel 2022. Dall’essere un team di centro gruppo la scuderia di Maranello è diventata una delle migliori auto del lotto, in grado – almeno per il momento – di lottare per la vittoria in ogni Gran Premio.
Questi progressi li ha compiuti anche la Haas. Il team americano era per distacco la peggior monoposto nel 2021; ma ha sacrificato completamente lo sviluppo dello scorso anno e si è concentrata al 100% sul 2022. Tanto da riuscire ad essere molto più competitivi nel centro gruppo e da ottenere 12 punti in questo inizio di stagione. Punti che non era riuscita ad ottenere nemmeno in un’occasione lo scorso anno.
E qui, alla vigilia del Gran Premio dell’Emilia Romagna ad Imola, scoppia la polemica. Alcuni team hanno infatti commentato il rapporto tra Haas e Ferrari, temendo una condivisione eccessiva di dati, infrastrutture e tecnici. Ad esempio molti ingegneri che lavorano in Haas sono ex Ferrari.

L’opinione di Wolff
Questa polemica ricorda quella legata a Mercedes e Racing Point nel 2020. Al tempo la somiglianza era molto più netta ed evidente, mentre è più sottile in questo frangente. A riguardo ha infatti detto la sua anche Toto Wolff, team principal della Mercedes.
“Penso che serva una riforma perché vogliamo evitare le discussioni e le polemiche che ci sono state nelle ultime settimane. Tutti meritano di lavorare bene, e quando ciò avviene si deve dare il giusto credito, ma alcune collaborazioni creano delle tensioni non necessarie per questo sport”, ha dichiarato Wolff secondo quanto riportato da motorsport.com.
“Come sapete, due anni fa abbiamo avuto la Aston Martin nella nostra galleria del vento e c’è stata una grande polemica per questo. Noi abbiamo gestito il tutto con la massima diligenza, ma in futuro nessuna delle squadre dovrebbe essere in grado di collaborare nel modo in cui stiamo vedendo oggi”.
La polemica di Seidl
Parole ancor più pesanti sono invece quelle spese da Andreas Seidl, team principal della McLaren. Secondo lui la condivisione dovrebbe riguardare solo qualche elemento ristretto, come la power unit ed il cambio.
“Per noi è chiaro che la Formula 1 dovrebbe essere un campionato con 10, 11 o 12 costruttori. Questo significa che non ci dovrebbe essere alcun trasferimento di qualsiasi proprietà intellettuale. Il massimo che dovrebbe essere consentito sarebbe solo la condivisione di power unit e degli elementi interni del cambio”, ha spiegato Seidl.
Andreas vorrebbe quindi qualche modifica regolamentare per vietare azioni del genere. “Non ci dovrebbe essere alcuna condivisione di infrastrutture e cose simili. Se si permette questo per la FIA diventa difficile controllare la condivisione di informazioni, e se qualcosa non si può controllare allora si deve vietare”.
A suo parere infatti possono trarne beneficio sia il team principale, che può avere più dati, che il team ‘B’, per il supporto che riceve. “Questo per due motivi: perché rende le squadre ‘B’ eccessivamente competitive rispetto a squadre come noi e, allo stesso tempo, c’è anche la squadra ‘A’ che ne beneficia, cosa che per noi è ancora più preoccupante.“
Seidl chiede quindi dei provvedimenti da parte della FIA. “Speriamo solo che, con tutto il dialogo che sta avvenendo anche con la F1, con la FIA e anche tra diversi team, vedremo finalmente qualche azione nei prossimi anni per correggere questa situazione”.
Le parole di Vasseur e Szafnauer
Molto più pacato invece il commento di Vasseur, team principal dell’Alfa Romeo, secondo il quale le regole attuali sono più che sufficienti. “Non sono sicuro che si debbano cambiare le regole. Queste sono abbastanza severe e se ci si attiene alle regole va più che bene. Per questo ci fidiamo della FIA, perché sono coloro che devono far rispettare le regole. Per me va bene così”.
È parzialmente d’accordo anche Szafnauer, team principal dell’Alpine, che però crede che il problema principale sia il controllo da parte della FIA, per il quale si potrebbe pensare a qualche modifica regolamentare.
“Tendo ad essere d’accordo con Fred [Vasseur]. In un mondo ideale le regole sono abbastanza chiare, ma la parte difficile è la sorveglianza. Se il controllo delle regole è complicato, allora dovremmo cambiare le regole in modo da facilitare il compito di chi deve vigilare. Penso che si debba discutere con la FIA di questo quando parliamo di riforma delle regole”, ha detto Szafnauer.

La risposta di Steiner
Ovviamente, non poteva mancare la riposta di Gunther Steiner, team prncipal della Haas, che ha commentato in particolare quanto detto da Seidl in modo abbastanza polemico. “Per fortuna Andreas non gestisce la FIA. Delle volte ci sono delle cose regole che se non vanno bene per te non puoi cambiare”.
Steiner ha fatto poi un paragone con la Mercedes, spiegando come non per forza dietro a buone performance ci sia qualcosa di irregolare. “La Mercedes ha vinto il campionato per otto anni di fila. Avevano un ottimo motore ed hanno fatto un buon lavoro, ma nessuno ha mai chiesto di cambiare le regole sui motori solo perché la Mercedes stava dominando”.
“C’è una governance in atto. Se qualcuno crede di poter cambiare tutto semplicemente parlando, beh questo non accadrà”, ha concluso.