Uno sguardo al futuro: la Formula 1 del 2026
28 Aprile 2022Macchine più compatte e leggere, carburanti sintetici e motori più performanti. La Formula 1 si sta preparando al più grande cambio regolamentare degli ultimi anni e le prime modifiche verso la sostenibilità potrebbero entrare in vigore già dal prossimo anno. Scopriamo insieme di cosa si tratta.
L’atteso incontro della Formula 1 Commission, tenutosi a Londra, ha prodotto i suoi frutti. Nella giornata di ieri sono state dettate le regole che, in concordanza con i quattro pilastri già delineati nello scorso dicembre (spettacolo, ambiente, finanze e redditività futura), costituiranno le fondamenta della Formula 1 del futuro. Novità sul fronte Powe Unit, più semplici e al tempo stesso più performanti grazie ai nuovi carburanti sintetici, ma anche in merito a telaio e carrozzeria. Le nuove monoposto saranno più compatte e più leggere al fine di garantire lo spettacolo in pista, invertendo quindi la rotta che negli ultimi anni ha portato ad avere monoposto ingombranti e pesanti. Diamo un’occhiata ai cambiamenti che rivoluzioneranno la Formula 1 del 2026.
1. Minore resistenza all’avanzamento
Uno degli obiettivi a breve termine della Formula 1 è la diminuzione del drag, ovvero la resistenza all’avanzamento causata dall’aria. Lo scopo è quello di ottimizzare l’efficienza aerodinamica delle monoposto, con effetti benevoli anche sul rendimento delle Power Unit e quindi sui loro consumi.
2. Proseguire con l’effetto suolo
La reintroduzione dell’effetto suolo nella massima serie automobilistica ha già dimostrato i suoi vantaggi. Sebbene il numero dei sorpassi non sia significativamente aumentato, e sebbene si continui a sorpassare ancora grazie al surplus di velocità offerto dal DRS, in appena quattro gare le nuove monoposto ad effetto suolo hanno dimostrato la loro capacità di “seguirsi a vicenda”, ovvero di rimanere in scia senza degradare eccessivamente le gomme.

L’intenzione della FIA e delle scuderie è quindi quella di continuare con la corrente filosofia di sviluppo, iniziata proprio con l’introduzione dell’effetto suolo. L’obiettivo comune a tutti i team sarà quello di affinare il concept aerodinamico delle attuali monoposto, migliorando la maneggevolezza delle vetture nei cambi di direzione e in scia.
3. Ridurre il peso le dimensioni delle monoposto
Altro punto degno di nota riguarda la diminuzione del peso e delle dimensioni delle attuali monoposto. Alla perenne ricerca di un maggiore carico aerodinamico, le monoposto hanno gradualmente aumentato le proprie dimensioni; l’apice si è sfiorato proprio nella stagione 2021 con la Mercedes W12 che, dall’alto dei suoi 5.9m di lunghezza, era la vettura più ingombrante del Circus.

Il nuovo regolamento introdotto nel 2022 ha sicuramente posto un limite a questa crescita. La produzione del carico aerodinamico attraverso i canali Venturi ha infatti consentito di rimpicciolire la lunghezza delle monoposto rispetto la scorsa stagione. La stessa Mercedes W13, per fare un parallelismo, non supera i 5 metri di lunghezza; ma i costruttori tedeschi non sono gli unici ad aver perso decine di centrimetri. L’intenzione è quella di proseguire su questa strada, diminuendo ulteriormente la lunghezza delle vetture nell’arco dei prossimi 4 anni.
Anche il peso è cresciuto parallelamente alle dimensioni. Per motivi di sicurezza e di evoluzione tecnica, le monoposto hanno progressivamente aumentato la propria massa, fino a sforare la fatidica soglia degli 800 kg. A questo, poi, va aggiunto il peso del carburante, che viene caricato ad inizio gara dopo l’abolizione dei rifornimenti. Una misura ben lontana dai 600 kg in vigore nel 2009, cui piloti e tifosi sono nostalgicamente legati. La volontà della FIA è quella di invertire questa tendenza, tornando a monoposto più leggere e più veloci nelle curve lente.
Nel 2026, quindi, troveranno spazio monoposto più compatte e con un peso minore, in grado di garantire spettacolo anche in piste strette e con meno possibilità di sorpasso.
5. Sostenibilità in Formula 1
In virtù del sempre più preoccupante cambiamento climatico, la Formula 1 vuole essere da esempio in tema sostenibilità. L’introduzione delle Power Unit ibride, dei carburanti sostenibili e del budget cap collimano proprio con la volontà di dare vita ad una Formula 1 più equa e più “pulita”, avente un impatto meno influente sulle dinamiche climatiche.
Per quanto concerne il budget cap, la Commissione ha valutato la possibilità di proseguire ed ampliare la standardizzazione di componenti strategicamente selezionati fino al 2026. I team continueranno ad avere un certo grado di libertà di sviluppo, sicché non si può parlare di “campionato monomarca”, ma al tempo stesso il livellamento delle prestazioni consentirà battaglie più accese in pista tra i vari team.
In merito alle Power Unit, la Commissione si è dichiarata favorevole ad una semplificazione delle complesse e articolate unità motrici. Le nuove PU manterranno il motore termico da 1600 cc, ma a partire dal 2026 verrà rimosso l’MGU-H, il componente più costoso e sofisticato dei propulsori delle monoposto di Formula 1 che, a causa dei suoi limiti, ha trovato scarsa attitudine con il mercato automotive. La sua eliminazione contribuirà in maniera positiva non solo sullo sgonfiamento dei costi di produzione, ma anche sulla diminuzione di peso delle vetture.

L’altra grande novità che troverà spazio nella Formula 1 del 2026 riguarda i carburanti. L’intenzione di arrivare ad una Formula 1 ad impatto zero entro il 2030 è chiara sin dal 2014, quando le monoposto hanno cominciato a gareggiare con propulsori ibridi e in grado di recuperare parte dell’energia che in passato veniva dispersa. L’introduzione dei carburanti E10 non fa altro che spianare la strada verso questo processo evolutivo, che tra non molto raggiungerà un ulteriore livello. A partire dal 2026, la Formula 1 sarà “alimentata” da carburanti sintetici al 100%, creati a partire da prdotti di scarto come l’anidride carbonica. La potenza elettrica delle Power Unit sarà poi aumentata fino a 350kW, in maniera tale che le monoposto saranno alimentate al 50% da energia elettrica.
6. Meno set di gomme a disposizione
Sempre in chiave sostenibilità, la Formula 1 Commission ha valutato la possibilità di ridurre a 11 (attualmente sono 13) i set di gomme da utilizzare in un weekend di gara. L’obiettivo è quello di diminuire il consumo di pneumatici nell’arco di un’intera stagione, alleggerendo il processo di smaltimento dei prodotti di scarto. La sperimentazione potrebbe partire già dal prossimo anno, in due tappe del mondiale dove le condizioni metereologiche garantiranno l’utilizzo delle gomme slick.