Cade il velo: Ferrari presenta la 296 GT3
30 Agosto 2022Modularità e prestazione: le due armi con cui la Ferrari 296 GT3 punta al vertice dei campionati GT, GT World Challenge, IMSA e WEC.
Durante il weekend della 24h di Spa, circondati dalla storica e caratteristica cornice delle Ardenne, Ferrari ha rotto gli indugi e presentato la vettura che darà battaglia per i campionati GTD e GTD-PRO dal 2023 e GT World Challenge, IMSA e WEC a partire dalla stagione 2024: la 296 GT3.
La nuova Ferrari è stata interamente progettata da Ferrari Competizioni fianco a fianco alla nuova Hypercar e assemblata nello stabilimento ORECA di Signes con una parola d’ordine ben chiara: modularità.

L’innovazione che più salta all’occhio, infatti, è la capacità della vettura di essere smontata e riassemblata in tempi estremamente ridotti, basti pensare che il motore è completamente sostituibile in soli 45 minuti circa a differenza delle oltre 4 ore necessarie sulla 488, e che l’intero corpo vettura è costituito da tre parti con le clip anteriori e posteriori smontabili in pochi secondi ai fini di ridurre notevolmente i tempi ai box.
Il motore è lo stesso F163 montato sulla 296GTB stradale seppur senza la componente ibrida come delineato dai regolamenti.
Si tratta di un potente V6 biturbo da 3 litri e 600cv con un angolo delle bancate di 120° e i turbo posti all’interno della V come nei classici motori delle F1 degli anni 80: questa soluzione permette non solo il raggiungimento di un livello di potenza elevato, ma anche una migliore compattezza e riduzione di massa che consentono una più efficiente e istantanea erogazione della potenza.
L’alternatore è un altro punto di forza della vettura in quanto attaccato al cambio sequenziale trasversale da 6 rapporti in magnesio e in grado di garantire una rigidità e compattezza utili ai fini di agevolare l’ingresso dei tecnici durante gli interventi e di concedere così una maggior flessibilità nelle strategie.
Pur prendendo ampiamente spunto dalla controparte stradale, la Ferrari 296 GT3 è caratterizzata da un passo allungato a 2660mm per un disegno innovativo delle sospensioni che prevedono strutture dedicate.

I doppi bracci oscillanti sono progettati per offrire la massima aderenza anche ad alte velocità limitando lo scivolamento del corpo vettura e quindi le sollecitazioni a carico degli pneumatici, riducendone di conseguenza lo stress ed il consumo, a beneficio di una maggiore stabilità ed affidabilità, mentre le barre antirollio avranno il più ampio spettro di regolazione ai fini di garantire il miglior assetto possibile.
Ampiamente rivisto anche l’impianto frenante che prevede ora pinze e dischi di nuova concezione da Ø400 all’anteriore, sinergicamente agli inediti cerchi forgiati, sviluppati e omologati da Rotiform esclusivamente per la nuova nascitura del team di Maranello.
Sia l’hardware che il software sono profondamente migliorati rispetto alla 488 e, capeggiati dalla centralina MS7 Bosch Motorsport con iniezione multipla, pongono particolare attenzione al controllo del propulsore.
Il pilota avrà accesso a molteplici parametri diversi in tempo reale, al controllo dell’ABS, alle informazioni presenti sul nuovo dashboard e alla nuova telecamera posteriore in grado di dare informazioni su eventuali sorpassi in corso.
Grazie ad un sistema di acquisizione dati, inoltre, tutti i parametri sopracitati potranno essere analizzati al termine di prove e gara con l’obbiettivo di migliorare prestazioni e assetto.
Il telaio della 296 GT3 è inedito e realizzato in alluminio, e oltre a mantenere la maneggevolezza caratteristica della 488, ne consente una maggior sinergia nell’utilizzo degli pneumatici e quindi una migliore aderenza e facilità di guida che strizza l’occhio tanto ai professionisti quanto ai gentlemen driver.
Il peso di soli 1250kg a secco del telaio permette inoltre una gestione della zavorra migliorata, e gli accorgimenti dei tecnici del cavallino rampante lasciano aperto uno spiraglio ad eventuali aggiustamenti regolamentari, stando sempre attenti a facilitare e ridurre i tempi di intervento dei meccanici.
Uno degli obbiettivi su cui maggiormente si sono concentrati gli ingegneri è stato quello di creare una conformazione aerodinamica tale da aumentare la velocità, la maneggevolezza e la prevedibilità dell’auto, nonché ridurne la sensibilità ad eventuali variazioni di assetto.
Secondo quanto dichiarato da Ferrari il guadagno in termini di carico verticale rispetto alla precedente generazione è di circa il 20% con una riduzione dello spostamento al carico all’ anteriore del 20% e al posteriore del 40% a beneficio di uno straordinario equilibrio di guida.
Tutti gli sforzi profusi nella modularità della vettura ne dovrebbero consentire un rapido rientro in pista in caso di danni durante le serratissime gare in calendario, garantendo quindi di risparmiare molto tempo ai box e di conseguenza permettere di reindirizzare l’esito della corsa.
