Horner spiega le difficoltà dei nuovi motoristi
28 Settembre 2022Horner ha parlato degli ostacoli da superare per diventare un motorista competitivo in Formula 1. A partire dal 2026 ce ne saranno almeno 2 nuovi, e non sarà certo una sfida semplice.
Entrare nel mondo della Formula 1 è difficile per chiunque. Piloti, scuderie, ingegneri, strateghi: la F1 riunisce le migliori persone al mondo nei vari settori di competenza. Lo stesso discorso vale per i motoristi. Il motore, con la sua potenza e affidabilità, è un componente fondamentale delle vetture. Nel corso dell’era turbo ibrida i motoristi attivi sono stati 4: Mercedes, Ferrari, Renault e Honda. Ai meno esperti, farà sicuramente specie non vedere Red Bull tra questi nomi, nonostante Horner abbia chiarito di voler puntare anche a espandersi in futuro.
La scuderia austriaca costruirà i propri motori a partire dal 2026. Fino a quel momento le due Red Bull saranno motorizzate Red Bull Powertrains, ma si tratta di PU a tutti gli effetti costruite da Honda (considerando anche il congelamento dei motori).
Come mai una squadra così importante ha dovuto aspettare così tanto tempo per diventare completamente indipendente come Ferrari e Mercedes? Horner lo ha spiegato in alcune dichiarazioni riportate da gpfans.com. Il team principal della Red Bull ha sottolineato la difficoltà economiche e prestazionali.
“I maggiori svantaggi per un nuovo costruttore di motori sono due: il primo è che è necessario inseguire gli altri. Dobbiamo cercare di recuperare il terreno di circa 10 anni di questi regolamenti e di conoscenze che non abbiamo. E, naturalmente, dobbiamo farlo rimanendo all’interno del budget cap” ha spiegato Horner. “10 milioni di dollari per un nuovo costruttore è piuttosto poco, in particolare in termini di motore, per riuscire a recuperare le conoscenze, in particolare nella tecnologia ICE”.

Il secondo motivo, ha detto Horner, riguarda la difficoltà di allestire una struttura che permetta alla squadra di lavorare su una PU complessa come quella della Formula 1 attuale.
“L’altra sfida per un nuovo arrivato, con questi regolamenti finanziari, è costruire una propria struttura. Iniziando da zero, noi di Red Bull Powertrains abbiamo creato una fabbrica e prodotto il nostro primo motore a combustione in 55 settimane, e questo è un grandissimo risultato. Ma c’è ancora molta strada da fare in termini di capacità di produzione e tanto altro” ha affermato il britannico.
Horner ha concluso sottolineando che, nonostante i nuovi regolamenti, partire da zero come costruttore comporta degli svantaggi rispetto agli altri costruttori già presenti.
“Ci sono grandi elementi che rimangono e, naturalmente, per chi parte da zero è tremendamente sfidante. Perché, nonostante tutto, l’obiettivo è sempre quello di cercare la prestazione. E gli ingegneri di Formula 1, più e più volte, dimostrano la loro creatività per trovare performance” ha detto infine Horner.