La scelta di Pirelli per il Gran Premio del Messico.
27 Ottobre 2022Come avvenuto lo scorso fine settimana, Pirelli ha scelto di portare in Messico la gamma intermedia tra le scelte possibili.
In Messico la C2 sarà la hard, la C3 la medium e la C4 la soft. Il circuito messicano è il circuito che si trova più in altura nel calendario con i suoi 2200 metri sul livello del mare. L’aria rarefatta colpisce i motori e l’aerodinamica, generando meno carico aerodinamico soprattutto a velocità inferiori. Con le vetture ad effetto suolo di quest’anno, sarà interessante notare l’impatto sul carico aerodinamico rispetto allo scorso anno.
C’è una bella variazione di temperatura durante la giornata in Messico, anche nell’arco di poche ore, che incide sul degrado termico: un parametro importante che le squadre dovranno monitorare.

L’Autodromo Hermanos Rodriguez è il ‘piano di emergenza’ per sostituire il test degli pneumatici 2023 previsto per il Gran Premio del Giappone. La sessione delle FP2 in Messico durerà 90 minuti per valutare le mescole slick più morbide per il prossimo anno, mentre ad Austin sono stati testati i prototipi più duri. Come venerdì scorso, l’intera sessione sarà dedicata al test delle gomme con Pirelli a definire il piano di marcia. Se un team utilizzerà un giovane pilota per le FP1, potrà svolgere il proprio programma per la prima parte delle FP2 prima di concentrarsi sul test delle gomme per il resto della sessione. I pneumatici prototipo non portano segni colorati sui fianchi.

Di seguito le parole di Mario Isola: “Nel corso di una stagione, i nostri pneumatici devono far fronte a un’ampia varietà di condizioni a seconda delle caratteristiche individuali di ogni circuito. Se guardi indietro alle ultime due gare, Suzuka era tutta incentrata sulle forze laterali e Austin era ben bilanciata aerodinamicamente, ma il Messico questo fine settimana si concentra su trazione e frenata. Il circuito Hermanos Rodriguez non offre molto grip e il fabbisogno energetico delle gomme è ragionevolmente basso, poiché le vetture non generano molto carico aerodinamico nell’aria rarefatta in alta quota, soprattutto nelle curve lente. Quest’anno, il circuito potrebbe essere più limitato all’anteriore, poiché l’attuale generazione di auto tende a sottosterzare nelle curve lente – di cui il Messico ne ha molte – e questo può portare a uno slittamento delle gomme anteriori. A causa della natura della sede, il circuito tende a presentare una superficie polverosa con molta evoluzione della pista. Capire questo e ottenere il giusto riscaldamento delle gomme potrebbe essere la chiave del successo.”