Ferrari: un altro passo falso

Ferrari: un altro passo falso

1 Novembre 2022 0 Di ilcontadinorampante

La stagione del ritorno delle monoposto ad effetto suolo sta volgendo al termine, ed in Messico, la Ferrari, ha trovato ciò di cui non aveva assolutamente bisogno.

Che le premesse di inizio stagione non siano state mantenute è una triste realtà, ma al netto di catering e speculazioni varie, Super Max ha portato a casa il record di 14 vittorie stagionali (per il momento), mentre Leclerc e C. non vedono un successo dal gran premio d’Austria. Di carne sul fuoco Newey e i suoi ne hanno da mettere in quantità, a differenza di Binotto e Mekies che, anche vedendo il 2022 come anno preparatorio al grande passo, hanno bisogno di una vittoria prima di chiudere il campionato. 

Con i mondiali assegnati, sarebbe fondamentale non perdere la seconda posizione in favore di una sempre più performante Mercedes, ma non meno importante sarebbe il segnale di una Ferrari che possa mostrarsi di nuovo vincente.

La stagione del ritorno delle monoposto ad effetto suolo sta volgendo al termine, ed in Messico, la Ferrari, ha trovato ciò di cui non aveva assolutamente bisogno.

Hamilton e Russel, oltre ad aver scavalcato Sainz, con una serie di risultati positivi, si stanno mostrando pronti a lottare per la vittoria, o almeno potrebbero provare a cogliere l’occasione in caso di passo falso da parte di Red Bull. A differenza di Leclerc e della Ferrari in generale, che nonostante una vettura migliore di quella anglo-tedesca e avendo raggiunto risultati più importanti durante la stagione, sembrano ora in balia di un turbinio di negatività, diventando in Messico la terza forza in pista.

Il peggioramento, e non la crescita nel corso della stagione, sono un argomento di discussione (vedi dt 039), ma allo stesso modo lo devono essere anche le 12 pole position.

Che il weekend messicano non sia partito nel migliore dei modi, è dimostrato dal fatto che durante le libere, in Ferrari, abbiano cercato una configurazione aerodinamica opposta a tutta la griglia, per poi allinearsi per le qualifiche a quanto fatto e preparto con più tempo dagli altri, con il risultato di mettere i piloti in condizioni di guida diverse rispetto a quanto fatto nelle varie libere.

In qualifica, il settimo tempo timbrato da Leclerc (il peggiore stagionale), con i piloti del Cavallino mai in sintonia con le proprie F1-75 con motori ancor più smorzati, sono stati solamente il prologo di una gara da spettatori.

Che la causa di queste prestazioni così insipide, sia da ricercare nella affidabilità del turbo, messo ancor più in difficoltà dalla rarefazione dell’aria, può rientrare nella galassia dei pregi e difetti del motore superfast. Rispetto ad una power unit più tradizionale, un passo in avanti necessario per tornare a competere, ma sicuramente ancora troppo acerbo per il 2022 della Ferrari. 

Il conto alla rovescia che terminerà ad Abu Dhabi è agli sgoccioli, la Ferrari, così come Red Bull e Mercedes, è già oltre questa scadenza, ma una bandiera a Maranello non può che far solo del bene, con la consapevolezza che non manca nulla per far meglio nel 2023.

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