Leclerc suona la carica: “L’anno prossimo voglio il mondiale”
5 Novembre 2022Charles Leclerc non va per il sottile e afferma, in una lunga intervista, che l’obiettivo per l’anno prossimo è vincere il titolo.
Charles Leclerc è già pronto per l’anno prossimo. Il monegasco, in una lunga intervista rilasciata a Roberto Chinchero di Motorsport.com Italia ha già in mente qual è l’obiettivo per il 2023: vincere il titolo.
Leclerc, che quest’anno è stato fino a metà stagione in corsa per il mondiale, non ha dubbi che la vittoria del campionato sia l’unico obiettivo dell’anno prossimo, per lui e per il team.
Le 100 gare e “Essere Ferrari”
Il monegasco della Ferrari ha raggiunto, in Messico, le 100 gare in F1. Un traguardo che ha commentato col suo solito modo di fare: sorriso verso il passato ma testa al futuro. “Non mi sono mai sofferto a pensare alle 100 gare. Ci ho pensato negli ultimi giorni e devo dire che alla fine si sentono. Ho cambiato due squadre e se ripenso al mio primo gran premio credo di essere cresciuto molto. Allo stesso tempo mi sembra ieri, ricordo molto bene le emozioni prima del debutto a Melbourne nel 2018, quel sogno diventato realtà. Poi è andato tutto molto velocemente, al mio secondo anno ero già in Ferrari e ora eccomi qui”.
E infatti è andato tutto così veloce che a Leclerc fatica a stare dietro al ruolo di pilota di punta del Cavallino. “Se ci sono dei momenti in cui mi dico che sono un pilota Ferrari? Mi capita di ricordarmelo, e ogni tanto mi piace dire a me stesso che sono fortunato ad essere dove sono. È un pensiero veloce perché penso, subito dopo, di avere davanti a me ancora tanta strada. Sono contento di quanto ho fatto e di essere dove sono, ma ho molti obiettivi davanti a me e il primo è diventare campione del mondo. Dal 2021 al 2022 abbiamo fatto un grande passo in avanti ma ne resta un altro da fare per poter puntare a questo obiettivo”.
Ma Charles quando ha capito cosa vuol dire essere un pilota Ferrari? “Mi vengono in mente due momenti, tutti e due del 2019. La presentazione della monoposto dove ricordo tutta la gente che è venuta all’evento, e poi la vittoria di Monza. Lì ho realmente capito cosa significa correre per la Ferrari. Ho toccato con mano la passione che c’è per il marchio e per la squadra”.

Speranze disattese
Alla domanda se Leclerc avesse firmato per i risultati di quest’anno, il pilota risponde lapidario. “No, non l’avrei fatto, firmerei solo per il mondiale. Però avrei visto questo pronostico come un buon augurio, visto che il 2020 e il 2021 sono stati anni difficili e confermare un salto avanti di performance come abbiamo avuto noi è stato il risultato di un gran lavoro. Col passare della stagione è facile dimenticarsi di questa cosa, ma lo scorso anno si esultava per un settimo posto. Oggi puntiamo sempre in alto, non è andata sempre come avremmo voluto ma stiamo lavorando per migliorare”.
Il 2022 non è andato come si sperava, e lo strepitoso inizio di stagione ha tratto in inganno non solo i tifosi, ma anche Charles. “C’era tutto per credere alla possibilità di giocarci le nostre chance fino alla fine. Non c’erano stati imprevisti e durante i test invernali siamo stati gli unici a non avere problemi. Dopo Melbourne ero convinto che avremmo potuto battagliare fino alla fine”.
Una speranza, dunque, disattesa. Leclerc però non ha mollato la presa fino a quando non ha capito che i rivali della Red Bull avevano ormai la strada spianata, soprattutto grazie alla portentosa RB18. “Tanti pensano che ho smesso di credere al mondiale in Francia, ma in realtà è stato a Spa. Durante la pausa ho creduto che potessimo ancora rientrare in lotta per il campionato, poi in Belgio la Red Bull si è confermata davvero superiore. Dopo Spa ho realizzato che sarebbe stato molto difficile riaprire la partita”.
Un Charles analitico
È indubbio che in qualifica, quando la macchina è a posto, Leclerc sia quasi sempre l’uomo da battere. Il monegasco sa essere quasi sempre perfetto sul giro secco, una qualità che è emersa sin dalle prime gare in F1. “Ogni anno ho fatto un passo avanti. Quando ho realizzato che avrei potuto battagliare per conquistare pole e vittorie mi sono caricato e ho tirato fuori il meglio di me. La qualifica? Preparare le gomme è un esercizio particolare. Gli pneumatici hanno una finestra di lavoro molto piccola e non è facile centrarla perché le condizioni esterne variano molto e velocemente. Ci si può preparare in anticipo ma poi quando scendi in pista cambia sempre qualcosa rispetto ai calcoli. Devi essere rapido a capire cosa cambia e adattarti”.

Ma il lavoro di Charles non si ferma a ciò che fa in abitacolo. “Se riesco cerco di scaricare la gara già la domenica sera per riguardarmela. Mi piace farlo perché quando quidi non hai la visione completa della corsa. È utile perché dà un quadro generale”.
Il pilota del team di Maranello si è poi soffermato su una delle sue peculiarità, quella di essere sempre sincero al 100% sulle sue prestazioni. “Ho sempre ammesso i miei errori e in passato non è stato sempre positivo perché ammettendo i miei sbagli mi buttavo giù e non mi sentivo all’altezza. Ho lavorato su questo grazie allo staff di Formula Medicine e ho cercato di convertire questo approccio in modo positivo. Ora penso sia un mio punto di forza, lavoro in modo trasparente”.
Cos’è mancato nel 2022
“Ad inizio stagione la nostra macchina era in generale migliore di quella della Red Bull” dice Charles. “Poi loro hanno fatto dei passi avanti, abbiamo visto cosa hanno portato in pista durante i weekend ciò ha portato poi a una differenza di prestazioni tra il sabato e la domenica. Ora come ora credo che ciò su cui dobbiamo migliorare è la gestione della gomma, la comunicazione, la strategia e l’affidabilità. Su comunicazione e strategia abbiamo fatto passi avanti e ho visto dei progressi”.
“Non sempre è stato evidente ma so che è così. Sulla gestione delle gomme abbiamo ancora del lavoro da fare, Red Bull è veramente forte su questo fronte. È sempre stato chiaro che fosse un nostro punto debole. In alcune gare il gap che pagavamo era veramente ampio ma penso che fosse dovuto a situazioni in cui si è girato poco e Red Bull ha fatto un lavoro migliore”.
La F1 per Leclerc
Nonostante Charles viva per la F1, c’è un aspetto che non gli piace. “L’unico aspetto che non avevo messo in conto era quello dei giudizi legati alla vita privata. Non sono molto esposto, ma ci sono spesso giudizi sulla vita privata che conducono i piloti, a volte positivi ma a volte anche negativi. Non è una cosa che mi piace“.
Nel paddock, poi, è difficile farsi degli amici veri, come afferma lo stesso Leclerc. “È raro ma possibile. L’unico rapporto realmente di amicizia che ho è con Pierre (Gasly, ndr). Ci conosciamo da tanti anni e abbiamo condiviso tante esperienze che ci hanno permesso di legare molto”.

La F1 ora è Verstappen-Hamilton-Leclerc? “Non mi piace fare classifiche” dice il ferrarista. “Lewis per me è diverso, ha tanta esperienza e quando ero ragazzino era già un pilota di F1 affermato. Con Max invece siamo cresciuti insieme e ci siamo confrontati già ai tempi dei kart. Hanno due stili diversi, non rispondo alla domanda”.
Le nuove monoposto e il futuro
“Tutti i piloti hanno dovuto cambiare qualcosa nel loro stile di guida” afferma Charles. “L’ho dovuto fare anch’io nei primi mesi, non è stato immediato. Nei test pre-campionato abbiamo fatto un grande lavoro e già alla prima gara mi son sentito bene con la F1-75. L’aspetto che mi è piaciuto di più è stato l’avantreno. Ad inizio stagione l’inserimento in curva mi piaceva molto”.
Il 2023 vedrà ben 24 gare durante il corso della stagione, quindi gestire la stanchezza sarà cruciale. La gestione di un mondiale di F1 non è facile, e Leclerc lo sa bene. “È un aspetto che fino al 2021 ho gestito male. Non capivo quando staccare, ero sempre impegnato in qualcosa. Quest’anno ho sentito il bisogno di avere momenti di tranquillità e ne ho visto i benefici. L’anno scorso a questo punto della stagione ero stanco, ma non lo percepivo. Poi dopo Abu Dhabi mi sono ammalato. Una stagione è stancante ma è graduale, non esce fuori subito”.

Dopo il 2023 verrà il 2024, ultimo anno di contratto del monegasco, che però non ci pensa. “Vedo questa scadenza come molto lontana. Ho sempre amato la Ferrari e voglio vincere un mondiale con questa squadra e farlo il prima possibile. Quando arriverà il momento penserò al futuro, ma amo questa squadra”.
Poi Charles, che non è solito andare per il sottile, a fine intervista suona la carica. “So che il presidente Elkann ha detto che il mondiale è un obiettivo da centrare entro il 2026. Ma sono molto impaziente, mi preparerò e farò di tutto per essere campione già nel 2023″.
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