Caso Perez a Monaco: nuovo Crash Gate?

Caso Perez a Monaco: nuovo Crash Gate?

14 Novembre 2022 0 Di Sebastiano Vanzetta

Verstappen pare aver accusato Perez, a microfoni spenti, di essere andato a muro di proposito durante le qualifiche del GP di Monaco. È davvero così? Vediamolo aiutandoci con la telemetria.

Si sta parlando molto, all’indomani del GP del Brasile, di ciò che è successo nelle ultime battute di gara tra Max Verstappen e il suo compagno di squadra, Sergio Perez. L’olandese, infatti, sul finire della corsa ha passato Checo, che però in queste ultime gare ha bisogno di racimolare più punti possibili per vincere il duello per il secondo posto in campionato contro Charles Leclerc.

Ragion per cui in Red Bull hanno chiesto a Max di cedere la posizione al messicano, visto che il campione del mondo non ne aveva per andare a prendere Fernando Alonso. Verstappen, però, ha fatto spallucce e si è opposto all’ordine di scuderia, lamentando a fine gara che tra lui e il team se n’era già parlato in estate, di avere delle ragioni per non farlo e di “non chiederlo un’altra volta“.

Nel trambusto generale causato dall’episodio, alcuni si sono interrogati sulle ragioni a cui Max ha alluso. Ne sono emersi alcuni rumor secondo i quali Perez, durante le qualifiche del GP di Monaco, è deliberatamente andato a muro dopo la curva del Portier prima del tunnel. L’incidente che ha causato bandiera rossa, la fine della sessione e il congelamento delle classifica momentanea del Q3.

Sembrerebbe quasi una teoria complottista buttata a caso in mezzo al calderone dei fatti del Brasile. Eppure andando ad analizzare alcuni elementi, primo su tutti la telemetria, esce fuori un caso più spinoso del previsto.

Come arriva a Monaco Sergio Perez?

Ad inizio stagione la Red Bull ancora non è il missile che gli avversari impareranno a conoscere in estate. È un po’ in sovrappeso e ha problemi con la finestra di utilizzo delle gomme, problemi che affliggono entrambi i piloti. Dopo un amaro ritiro in Bahrain dovuto ad un problema al sistema di alimentazione, Sergio Perez ingrana e, dopo un 4° posto a Jeddah (dove al sabato conquista una straordinaria pole position), si issa sul podio sia in Australia che ad Imola, cogliendo due secondi posti.

Il messicano, che come tempo sul giro si è avvicinato molto a Max rispetto al 2021, sembra a tratti essere più veloce dell’olandese. Il feeling con la vettura è ottimo e lo si vede ad occhio nudo. Checo è sicuro di sé e i tempi che stampa sul cronometro ne sono testimonianza.

A Miami è “solo” 4° mentre in Spagna ha un buonissimo passo, ma è costretto dal team a cedere la prima posizione a Verstappen per favorirlo in campionato, visto il ritiro di Leclerc. Perez termina comunque 2° ma non è contento di ciò che è accaduto. “Non è giusto” apostrofa Sergio in gara, mentre alla bandiera a scacchi si lancia in un eloquente “Dobbiamo parlare“. Nel post gara il nativo di Guadalajara non trattiene la delusione e ammette che secondo lui meritava la vittoria.

Perez arriva dunque a Monaco con qualche frustrazione e senza alcuna vittoria in mano. La classifica recita Verstappen 110 punti, Leclerc 104 punti, Perez 85 punti. La vetta della classifica è a “soli” 25 punti e il messicano è pienamente in lotta per il titolo. In più è un pilota molto abile sui circuiti cittadini e gli appuntamenti post-Spagna sono Monaco e Baku, altra pista dove ha sempre fatto bene e dove avrebbe la possibilità di fare dei buoni punti.

La qualifica e la telemetria

A dimostrazione delle sue doti tra le curve dei cittadini, Perez scende in pista il venerdì guidando meglio del compagno. Checo chiude le FP1 a pochi millesimi da Leclerc ed è 3° dietro le Rosse nelle FP2. Il sabato mattina, addirittura, è 1°, staccando Verstappen di ben 4 decimi di secondo.

Nel Q1 è solo 7° dietro a Max, mentre nel Q2 è a soli 90 millesimi da Leclerc. Il Q3 vede Perez terminare il primo run con il terzo tempo, a 253 millesimi dal poleman provvisorio Leclerc e con un vantaggio di soli 37 millesimi rispetto al giro del compagno Verstappen.

Nel corso del secondo run Perez, però, va in testacoda alla curva del Portier, prima del tunnel. Carlos Sainz, che lo segue, non riesce ad evitarlo e lo centra, facendo uscire bandiera rossa. Sessione finita e tempi sul giro che restano invariati. Il messicano perde il posteriore in uscita dal Portier e va a sbattere contro le barriere esterne. Una cosa che può capitare a Monaco, specialmente in qualifica nel tentativo di migliorarsi.

Ma veniamo alla telemetria. Fino ad oggi nessuno si era preoccupato di andare ad analizzare la telemetria del giro di Perez, ma alla luce dei rumor gli addeti ai lavori si sono fiondati a leggere i dati, ed è emerso qualcosa di estremamente interessante. Un grazie al lavoro di Mirco Bartolozzi della pagina Twitter F1 Data Analysis, a cui vanno i crediti, per aver messo a disposizione la telemetria.

In rosso è cerchiato il momento in cui Perez, all’uscita dal Portier, va a dare gas per lanciarsi verso il tunnel. Nel giro di pochi attimi l’acceleratore della sua RB18 subisce dapprima un input di circa il 90% di gas e poi del 100% di gas (linea bianca). Qui sta la prima, grossa anomalia. Come sarà capitato alcune volte a chi gioca al titolo F1 di Codemaster, è pressoché impossibile spalancare il gas al 100% prima del tunnel, pena una bella botta nel muro. Anche nella realtà è quasi impossibile affrontare quella curva con tale input di acceleratore.

In più, si guardi alla linea blu che rappresenta la telemetria di quella sezione di pista riferendosi però ad un giro precedente. Si può notare che l’input dell’acceleratore è molto più graduale e raggiunge il 100% circa 30-35 m dopo (approssimativamente), coerentemente con ciò che richiede una curva di questo genere a Monaco.

Colpevole o no?

L’analisi di questa strana telemetria può portare a due conclusioni che potrebbero spiegare l’accaduto. La prima è che Sergio abbia deliberatamente mandato la sua monoposto a muro per essere sicuro di partire davanti a Max in gara. Un elemento che poi risulterà importante per la vittoria dello stesso Checo la domenica. La seconda, avanzata dallo stesso Mirco di F1 Data Analysis, è che il piede destro di Perez sia “scivolato” sull’acceleratore causando l’anomalo input che si vede in telemetria.

Quest’ultima opzione potrebbe essere plausibile, anche se ci sono degli elementi che cozzano. Il primo è che le calzature dei piloti di F1 sono progettate per permettere agli stessi di avere il miglior grip sui pedali, proprio per evitare simili episodi. Il secondo è che anche se si ammettesse che il piede sia scivolato, magari per le sconnessioni di quel tratto di pista, bisognerebbe riconoscere che è un fatto insolito e molto sfortunato, se si sommano tutte le volte che un pilota passa per il Portier per 20 piloti in griglia.

Dopo l’incidente del sabato, Sergio Perez vince la gara della domenica

Certo, l’errore umano è sempre dietro l’angolo e non lo si può escludere a priori. Sembra comunque strano che un pilota del calibro di Perez possa lasciarsi andare ad una leggerezza del genere. I piloti di F1 sono delle macchine e sono abituati a ripere le stesse azioni identiche al millimetro e al millisecondo per decine, centinaia di volte durante un weekend di gara. Un input così al Portier da parte di un pilota alla sua 12esima stagione in F1 appare comunque dubbio, o quantomeno strano.

Ultimo elemento è che, sempre dai rumor, pare che lo stesso Perez abbia ammesso a Helmut Marko e Christian Horner di aver mandato di proposito a muro la sua monoposto.

Probabilmente non si saprà mai con certezza se questo sia vero o no, dunque è d’obbligo astenersi da ogni giudizio finale. Come si dice in questi casi, ai posteri l’ardua sentenza.

Intanto, per chi volesse farsi una propria idea dell’accaduto, ecco un video che compara il primo giro del Q3 al secondo, quello dell’incidente. Fate vobis.

https://www.reddit.com/r/formula1/comments/yuib3g/perez_monaco_2022_quali_telemetry_onboard/

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