Binotto lascia per la nuova Ferrari di Elkann?

Binotto lascia per la nuova Ferrari di Elkann?

30 Novembre 2022 0 Di ilcontadinorampante

29 novembre 2022, dopo settimane di voci, sussurrate a squarciagola, è arrivata la conferma: la Ferrari ha accettato le dimissioni di Mattia Binotto. Ed ora?

Stando al comunicato ufficiale, Binotto, resterà a capo della Ges fino al 31 dicembre, con l’interrogativo che si pone sull’immediato futuro della Scuderia. Un mese ad interim, con la scadenza decisa, ma con la propria firma già incisa sulla prossima Ferrari da Gran Premio.

Per l’ufficialità sul sostituto di Binotto si dovrà attendere, almeno fino al prossimo gennaio. Di nomi se ne fanno e ne sono stati fatti in abbondanza, dai più credibili a quelli più fantasiosi. Ma la realtà dei fatti è un’altra: al presidente John Elkann non serve un team principal.

29 novembre 2022, dopo settimane di voci, sussurrate a squarciagola, è arrivata la conferma: la Ferrari ha accettato le dimissioni di Mattia Binotto. Ed ora?

Secondo Elkann, che non ha più saputo riporre la propria fiducia in Binotto, alla Ferrari serve solo vincere. Concetto ineccepibile, ma la vittoria che manca a Maranello, non sarà mai figlia di una casualità o di uno schiocco di dita.

L’erede dell’Avvocato non è stato completamente indifferente al proprio ruolo in Ferrari, e gli investimenti fatti, come il nuovo simulatore, ne sono la prova. Ma allora, perché tutta questa fretta nel voler cacciare Binotto? Se il Binotto Team Principal è nato dal volere del compianto Marchionne, è possibile che l’attuale presidente abbia scelto un momento così delicato per rimarcare il proprio potere? Probabilmente no, certe voci sono nell’aria da tempo, ma questo starebbe a significare che il bene della Ferrari da corsa non stia così a cuore ai piani altissimi di Maranello.

Ciò che il 2022 è stato per la Ferrari di Binotto è sotto gli occhi di tutti, pregi e difetti. Certamente una vettura competitiva, senza il corretto sostegno da parte di tutto il team, non è detto che sia pure vincente, e Monaco ’22 ne è la prova. Ma il cammino iniziato nel marzo scorso in Bahrein avrebbe meritato più fiducia.

Persino la Ferrari del duo Todt-Brawn si è giocata un mondiale con la figuraccia del Nurburgring nel 1999, con il padre di Nicolas che il suo primo mondiale in Ferrari lo ha vinto dopo 5 stagioni di colpi a vuoto. E nonostante questo, Luca Cordero di Montezemolo non ha mai messo in dubbio le figure chiave di quelli che saranno i suoi più grandi trionfi. Compreso un certo Schumacher, dopo un gran premio corso Jerez.

Tutto e subito. Sarebbe questo il diktat di Elkann per quanto riguarda la Ferrari di Formula 1?  Dove al netto di una ottima F1-75, gli errori del muretto hanno pesato troppo sul destino di Binotto. Col rischio concreto che sia solo il primo dei grandi addii targati John Elkann.

Quale può essere il futuro con queste premesse di gestione da parte del presidente? Una risposta esatta non esiste, ma come spesso accade, è la storia a venire in aiuto, e in casa Ferrari non serve scavare nemmeno troppo tra i ricordi.

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