Verstappen spiega perché non gli piacciono i circuiti cittadini

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Il campione del mondo ha espresso il suo parere sui circuiti cittadini, sottolineando come ormai con la nuova generazione di auto non siano adatti.

La Formula 1 sta andando sempre più verso i circuiti cittadini negli ultimi anni, che sono infatti aumentati così come il numero totale di Gran Premi in generale. Oltre ai classici tracciati storici di Singapore e Monaco, oltre a Canada e Australia, si sono aggiunti altre gare in calendario tra le stradine delle città: ad esempio, dal 2021, Jeddah, dal 2022 Miami e dal 2023 anche Las Vegas.

I piloti hanno spesso pareri contrastanti sui circuiti cittadini: da un lato sono infatti molto sfidanti per i piloti perché ci sono le barriere molto vicine e non c’è margine d’errore; dall’altro però non sono molto naturali per le auto di Formula 1.

Di recente, il campione del mondo Max Verstappen ha detto la sua a riguardo, sottolineando come non ami i tracciati cittadini. L’olandese crede che con la nuova generazione di macchine, presente da quest’anno, la situazione in queste piste sia diventata ingestibile.

Verstappen spiega perché non gli piacciono i circuiti cittadini

“Le auto di Formula 1 non sono fatte per questo.”, ha sottolineato Verstappen, intervistato da Formule1.nl. “Non mi piacciono più i circuiti cittadini. Certamente non con le auto ancora più grandi e pesanti di nuova generazione. Era ancora gestibile con le vecchie auto, ma ora…

Le sensazioni di Max non erano ideali, infatti le auto erano troppo pesanti e rigide, e ciò rendeva sostanzialmente impossibile l’utilizzo dei cordoli per i piloti. “A Monaco e Singapore, sono rimasto molto deluso da come le nuove auto sono scese in pista. [Erano] troppo pesanti, troppo rigidi, non si possono più prendere i cordoli.

“Le auto semplicemente non sono costruite per [questo]. I circuiti cittadini sono divertenti per le immagini, ma non per le corse.”, ha concluso Verstappen.

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