Vettel: “non vincere all’Aston Martin mi ha insegnato molto”

Vettel: “non vincere all’Aston Martin mi ha insegnato molto”

2 Febbraio 2023 0 Di Fabrizio Parascandolo

Dopo aver vinto tanto in F1 all’inizio della sua carriera, Sebastian Vettel ha riflettuto sui lati positivi del mancato successo degli ultimi anni.

Il ricordo dei successi

Il tedesco ha vissuto la maggior parte dei suoi momenti migliori in questo sport durante i primi anni della sua esperienza in Formula 1.

Ottiene, infatti, la sua prima vittoria, correndo per la Toro Rosso, a soli 21 anni, nel 2008, la stagione successiva a quella dell’esordio nella categoria.

Nel 2009 si trasferisce alla Red Bull, squadra con cui vince quattro campionati consecutivi dal 2010 al 2013.

Sebastian non ottiene nessun successo nel 2014, ma torna sul gradino più alto del podio nel 2015, per la prima volta vestito di rosso, dopo esser passato alla Ferrari.

Gli anni più difficili

Dopo non esser riuscito a vincere un titolo nei suoi anni con la Scuderia viene sostituito da Carlos Sainz per la stagione 2021.

Passa quindi all’Aston Martin; con cui ha ottenuto il suo ultimo podio nel Circus, con un secondo posto al GP dell’Azerbaijan del 2021.

Dopo aver vinto tanto in F1 all'inizio della sua carriera, Sebastian Vettel ha riflettuto sui lati positivi del mancato successo degli ultimi anni.
Sebastian Vettel sul podio del Gran Premio dell’Azerbaijan del 2021

Qualche giorno prima del GP d’Ungheria dello scorso anno annuncia la propria decisione di ritirarsi al termine della stagione 2022.

Le ultime due annate sono state sicuramente dure per un pilota del suo calibro e così vincente, non abituato a non lottare per la vittoria.

Nonostante ciò, però, un Sebastian Vettel ormai 35enne, riesce a vedere comunque dei lati positivi nella sua esperienza conclusiva nello sport.

“Si potrebbe sostenere che gli ultimi due anni mi hanno fatto riflettere, dato che non sono stato in grado di vincere delle gare, semplicemente perché non ho avuto una vettura all’altezza”, dichiara.

“Questa è la natura del nostro sport. Se sei davanti, lo ignori perché in un certo senso non ti tocca. Gli sforzi del team e dei piloti sono gli stessi, ma nessuno li cita né vi presta attenzione”.

Sebastian, però, non rimpiange il modo in cui si sono sviluppate le ultime annate: “mi ha insegnato molto in quanto mi ha aiutato a capire che se le cose non fossero andate in questo modo allora avrei avuto un’esperienza diversa in Formula 1, con aspettative diverse.”

L’auspicio per il futuro

Il tedesco conclude la propria riflessione con uno sguardo al futuro: “Sarebbe bello se il nostro sport si avvicinasse un po’ di più, in modo da vedere più piloti in testa a lottare per podi e vittorie”.

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