Verstappen risponde a Russell: “No, non ci siamo nascosti”

Verstappen risponde a Russell: “No, non ci siamo nascosti”

4 Aprile 2023 0 Di Nicola Cobucci

Max Verstappen ha affermato che Red Bull stava gestendo il proprio ritmo per combattere il degrado delle gomme in Australia, poiché “non era necessario” rischiare che le gomme dure si consumassero domenica.

L’interruzione anticipata provocata dalla bandiera rossa a Melbourne ha provocato un cambio di massa della gomma in tutta la griglia. Tutti sono passati su gomme dure. Pirelli aveva previsto per le gomme hard la possibilità di effettuare 35-40 giri. Quindi c’era sicuramente apprensione nei giri finali del Gran Premio d’Australia.

Verstappen aveva superato Lewis Hamilton e si é portato in testa alla gara al 12° giro. L’olandese aveva aperto un gap di 10 secondi. Un piccolo brivido si è avuto quando SuperMax è andato lungo alla penultima curva, effettuando una breve escursione sull’erba.

Il pilota della Mercedes George Russell ritiene che, anche se la Red Bull avesse un netto vantaggio sul ritmo rispetto al resto del gruppo, ha deliberatamente trattenuto il suo pieno potenziale per evitare che lo sport cerchi di limitare il proprio dominio.

Verstappen ha spazzato via ogni preoccupazione al riguardo, e ha ritenuto che il ritmo mostrato domenica fosse sufficiente per vederlo tagliare il traguardo all’Albert Park senza il “rischio” di spingere troppo sulle gomme oltre i limiti prescritti.

Max Verstappen ha affermato che Red Bull stava gestendo il proprio ritmo per combattere il degrado delle gomme in Australia, poiché "non era necessario" rischiare che le gomme dure si consumassero domenica.

Le parole di Max

“Voglio dire, penso comunque, non c’è davvero niente che possano fare”, ha detto Verstappen al podcast della BBC quando gli è stato chiesto se stesse frenando il ritmo in modo che i vertici dello sport non mettano in atto regole per ostacolare la progressione di Red Bull.

“Voglio dire, cerchiamo solo di fare il meglio che possiamo con lo sviluppo della macchina, ma si tratta anche di gestione del ritmo, perché non sapevamo davvero – penso che nessuno lo sapesse davvero – quanto sarebbe durata quella gomma dura.”

“Quindi si tratta solo di portare la vittoria a casa perché avevamo un po’ di ritmo rispetto agli altri, penso, e non c’è bisogno di provare a guadagnare mezzo secondo al giro e distruggere le tue gomme fino alla fine perché non si sa mai, una Safety Car può accadere, bandiere rosse, come abbiamo avuto oggi. Quindi sì, non è necessario rischiare.”

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