Capolavoro Leclerc: ecco come ha battuto Max [Analisi Telemetria]
29 Aprile 2023A Baku Charles Leclerc prende la 19esima Pole Position della sua carriera con un giro stratosferico. Vediamo la telemetria!
Quella di ieri pomeriggio è stata forse la Pole Position più bella di Charles Leclerc da quando è in Ferrari. Il giro in sè è stato a dir poco stratosferico e l’attuale situazione Ferrari, tra un’auto non al top e le continue voci hanno reso tutto più magico.
Ma le pole non si fanno gridando “Abracadabra“, ma ci vuole il piede destro da fenomeno. Per battere il missile terra-aria di Adrian Newey, la RB19, al momento ci vuole sì un miracolo, ma prima di tutto bisogna essere fenomeni. E dunque, attraverso i dati della telemetria, andiamo a vedere dove Charles ha fatto la differenza rispetto a Max Verstappen.
Analisi telemetrica

Partiamo dal punto di forza di Leclerc: la frenata. Il monegasco infatti è uno dei piloti che stacca più tardi in griglia, e questo a Baku, soprattutto nel primo settore, permette di guadagnare molto tempo. Charles sia nella staccata di curva 1 che nella staccata di curva 3 frena almeno una ventina di metri più tardi rispetto a Max. Nonostante ciò, riesce ad andare sul gas prima, come evidenziato dalla porzione di analisi sottostante. In qualche modo, Charles è obbligato a staccare così tardi, visto che la velocità di punta della sua SF23 è inferiore a quella della RB18 di Max (333 km/h vs 342 km/h di Verstappen).
Ultimi dati interessanti sono che in curva 1 Charles preferisce tenere la terza marcia, mentre Max scala fino in seconda, e che il ferrarista non ha abbandonato l’abitudine di usare un po’ di acceleratore in inserimento curva. Tutto questo gli permette di guadagnare mezzo decimo nel primo settore.

Nella continuazione del giro, poi, sono altre le occasioni dove Leclerc frena più tardi di Verstappen, anche se l’olandese in qualche curva riesce a staccare prima. Un altro dato interessante è che la SF23 prende velocità prima della RB18. Guardando al grafico della velocità, notiamo che in molte parti del circuito la monoposto Ferrari, anche grazie a Leclerc che va prima sul gas, ha un’ottima trazione e questo gli permette di prendere prima velocità (a DRS chiuso). Anche se, parte dello sforzo viene vanificato in fondo ai rettilinei data la grande efficienza sul dritto della Red Bull.

Non in tutti, però, ed è qui che Leclerc riesce a guadagnare qualcosina sull’avversario (ad esempio nel tratto tra curva 4 e curva 7). Nella zona del Castello la Red Bull ha una migliore velocità, anche se Ferrari si difende bene e anzi, grazie alla buona trazione riesce ad attestare il vantaggio su Max a 2 decimi e mezzo alla fine del secondo settore.
Nel terzo settore i due piloti si equivalgono. Max raggiunge velocità di punta più alte, ma Leclerc ha un asso nella manica, come sottolineato anche da Federico Albano di Formulapassion.it, ovvero curva 16, prima dellungo rettilineo finale. È uno dei tratti che vengono meglio a Charles e questa volta non è da meno.
Il monegasco arriva alla staccata alla stessa velocità di Verstappen (317 km/h) ma fa meglio nella velocità minima (134 km/h vs 129 km/h). Questo presupporrebbe che Max esca più forte dalla curva, avendo sacrificato l’entrata per l’uscita, ed invece magicamente Leclerc esce comunque fortissimo. Così facendo guadagna soltanto in questa curva 82 millesimi.
Questo vantaggio gli verrà utile prima della linea del traguardo, dove la Red Bull ha preso il largo con la velocità massima e guadagna 71 millesimi.
Talento e setup

Chiaramente nella giornata di ieri quello che più ha fatto differenza è stato il talento (Sainz ha preso 8 decimi dal compagno), ma si sa (fin troppo bene) che un campione non va da nessuna parte senza una buona macchina.
E la Ferrari, dopo aver cambiato approccio nella ricerca del setup, si è dimostrata una macchina che traziona molto bene (quasi come la F1-75 dell’anno scorso). Inoltre è stata molto precisa all’anteriore dal momento che Leclerc è riuscito sempre a inserire efficacemente la sua monoposto in curva. Sicuramente l’asfalto liscio e la possibilità di lavorare con una SF23 più bassa hanno facilitato il compito, ma stavolta sembra che a Maranello abbiano azzeccato il setup corretto per la loro vettura.

È vero anche che quest’anno Ferrari è sempre andata bene in qualifica, quindi questo non è un discorso che si può estendere anche alla gara. Sta di fatto però, che la SF23 sembra avere ancora del potenziale, e gli ingegneri del Cavallino stanno facendo di tutto per tirarlo fuori.
Sicuramente, però, come abbiamo visto Leclerc c’ha messo del suo. E alla fine dei giochi si è portato a casa un’inspeata quanto meritata pole position.
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