F2 | Baku, Feature: dominio di Ollie Bearman

F2 | Baku, Feature: dominio di Ollie Bearman

30 Aprile 2023 0 Di Lorenzo Danelli

Dominio totale di Ollie Bearman dopo una gara a spasso. Ottimo Fittipaldi secondo, seguito dai francesi Pourchaire e Martins.

Una sfilata d’onore, la Feature Race di Ollie Bearman. Un weekend da dominatore assoluto lungo tutte le curve del tracciato azero. Forse, e sarà scusato il paragone scomodo, come solo Charles Leclerc nel 2017 riuscì a fare. Una bellissima gara giocata sia in pista che sul cronometro, che ha consegnato la vittoria a Bearman, seguito da Enzo Fittipaldi e Theo Pourchaire. Malissimo il leader Iwasa, fuori dai punti, come anche il compagno Arthur Leclerc.

Griglia di partenza

Dopo una gara sprint rocambolesca, le premesse per la feature race di F2 sono critiche. Una manna, la mattanza del sabato, per Ayumu Iwasa, leader del campionato ma protagonista di un weekend molto negativo. Come suggerito da Rizzica in cronaca, alla Sprint si è ‘giocato al ciapa no’, espressione lombarda che letteralmente significa ‘giocare a non prendere’. Sì, perchè tutti i contendenti più agguerriti per il titolo non hanno saputo sfruttare le noie del pilota giapponese. Pourchaire, Daruvala e Leclerc sono stati tutti e tre coinvolti nella carambola dell’ultima ripartenza, mentre Boschung si è autoeliminato dopo una toccata al muro nella zona del castello.

Bearman si trovava davanti ad un’occasione ghiottissima. Dopo la vittoria di ieri con partenza a griglia invertita si ritrovava a poter scattare dalla pole position alla rincorsa di quella che sarebbe una straordinaria vittoria back to back. Dietro di lui in griglia, in ordine, Fittipaldi, Pourchaire, Vesti, Hauger, Daruvala, Crawford, Martins, Maloney, Verschoor, Boschung, Stanek e solo tredicesimo Arthur Leclerc.

Feature Race: partenza ordinata

Partenza ordinata, con Bearman che tiene la posizione su Fittipaldi. Posizioni sostanzialmente invariate rispetto alla griglia nelle prime due staccate, se non per la buona risalita di Victor Martins che si è guadagnato la P5 sopravanzando Hauger, Daruvala (autore di un pessimo stacco frizione) e Crawford. Già dal secondo giro però si è accesa la corsa, con Pourchaire che si è sbarazzato di Fittipaldi alla rincorsa del leader Beraman. L’inglese ha poi subito il sorpasso del francese al G3, quando si è di fatto compattato il gruppo di testa, composto da Theo, dai due Prema, da Martins e da Fittipaldi.

Nella prima parte di gara si sono viste battaglie molto pulite, dovute probabilmente alla necessità di gestire le gomme. Al G4 Bearman ha ripreso la posizione su Pourchaire, e si è accesa la battaglia tra Crawford, Hauger e Daruvala, con l’americano che ha preso la P6 sul norvegese. Bearman ha tentato la fuga, facendo sgnare il giro più veloce alla sesta tornata in 1:55:785, esattamente mentre il leader Iwasa veleggiava in penultima posizione a 17 secondi dal leader, confermando una mancanza di prestazione oltremodo evidente lungo tutto il weekend.

Pit: Hadjar e Iwasa vanno lunghi, Benavides la sbinna

Ad inaugurare il valzer dei pit stop è stato Frederick Vesti (proprio mentre Martins gli muoveva l’attacco) al G6, seguito prontamente da Daruvala, Leclerc, Boschung e Doohan. Al G7 anche Fittipaldi, Martins, Crawford, Stanek, Correa, Nissany e Cordeel si sono fermati, seguiti al giro successivo anche dalla coppia di testa Bearman-Pourchaire, da Hauger, Maloney e Verschoor. Al G10 è rientrato Maini, mentre Iwasa e Hadjar hanno tentato la strategia inversa.

Allo stesso giro ci ha pensato Brad Benavides a far uscire la VSC dopo che, nel tentativo di rientrare in pista girando la vettura dopo un lungo, ha urtato le barriere spegnendo la vettura. Una interruzione che però non è servita ai due piloti su gomme dure, dato che uno stop a quel punto della gara per montare gomme morbide non avrebbe garantito di arrivare a fine gara. Di fatto, però, al G11 si è concluso il ballo delle soste, consgnando una classifica virtuale sostanzialmente invariata rispetto alla prima parte di gara, se non per lo scivolone di Vesti dietro ad Hauger e Maini.

Inizia la guerra fredda del cronometro

Il pilota norvegese però è sembrato particolarmente ringalluzzito dopo la VSC, avendo scalzato prontamente Hauger per poi attaccare subito anche Kush Maini per la P7 al G14, proprio quando Bearman ha dovuto difendersi dall’attacco di Pourchaire e mentre Daruvala ha quasi rischiato di ricreare Baku 2018-Ricciardo-Verstappen con Verschoor in staccata.

Nulla di fatto fino al pit della coppia di testa, se non la penalità di dieci secondi comminata a Daruvala per come è rientrato in pista su Maloney dopo il quasi incidente con Verschoor. Nel mentre, una serie di giri martellanti di Ollie Berman, che ha migliorato il best crono in due occasioni consecutive aumentando ben oltre il secondo su Pourchaire.

Triello finale, la Feature Race è di Ollie Bearman

Pourchaire è stato protagonista ha avuto qualche difficoltà verso la fine della gara. Bearman ha sfruttato la situazione per allungare verso la vittoria, mentre Fittipaldi per riavvicinarsi all’alfiere ART. La lotta si è accesa al G24, quando il francese ha coperto bene l’interno alla prima staccata, ma non ha potuto resistere al brasiliano che lo ha attaccato all’esterno alla seconda staccata per poi concludere il sorpasso all’interno di curva 4. Alla fine dello stesso giro Hadjar è rientrato per il pit obbligatorio, precipitando in nona posizione.

Fittipaldi però non ha allungato molto su Pourchaire, il quale però è stato recuperato dall’arrembaggio del connazionale Martins. Al G25 l’ultimo pit di Iwasa, che da primo è crollato in P14 dietro al compagno Leclerc. Fino all’ultimo giro si è assistito ad una bellissima ‘guerra fredda’ tra Fittipaldi, Pourchaire e Martins, che sono arrivati così alla bandiera a scacchi dietro ad Ollie Bearman. Poi ancora Vesti, Maini, Hauger, Hadjar, Verschoor e Crawford a chiudere la top-10.

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