F2 | Baku, Sprint: autoscontri azeri. La spunta Bearman su Vesti
29 Aprile 2023La sprint del weekend azero non ha deluso le aspettative in termini di spettacolo (e botti). Vincono le Prema con soli undici superstiti.
Dopo una qualifica che ha sorpreso, nemmeno la gara sprint del weekend azero di F2 ha deluso le aspettative in termini di spettacolo (e di botti). Una carambola alla ripartenza dall’ultima safety car ha lasciato in pista solo undici vetture al traguardo, che ha visto sfilare per primo Bearman (alla prima vittoria in F2), seguito dal compagno Vesti e Crawford.
Sprint, partenza: Martins arrembante, la spunta Hauger
La griglia di partenza, considerata l’inversione e le varie penalità vedeva in pole Verschoor, poi Maloney, Martins, Crawford, Daruvala, Hauger, Vesti, Fittipaldi, Bearman e Raph Boschung a chiudere la top-10, con Pourchaire appena fuori, uncidesimo.
Partenza oltremodo arrembante di Martins, che in seguito ad un ottimo stacco frizione ha tentato di inserirsi tra Verschoor e Maloney, toccando entrambi e causando prima una foratura al barbadiano (costretto al pit alla fine del giro), poi il testacoda dell’olandese in curva uno, costretto anche lui al pit a causa della rottura dell’ala anteriore. La direzione di gara ha rubricato gli episodi con la formula ‘CJVD’, ‘che je vuoi dì?’: incidente di gara e no further actions. Fuorigioco la prima fila, è stata strada aperta per Hauger, che si è ritrovato primo alla fine del primo giro dopo un’ottima partenza dalla sesta casella. Dietro di lui Martins, Daruvala, Crawford, Vesti, Boschung. Bene Pourchaire risalito fino alla settima posizione, malissimo il leader Iwasa, caduto in diciassettesima posizione.
Prima safety: Boschung tocca e si ferma
Alla staccata di curva uno al G3 si è accesa la lotta dietro al podio, con Vesti che ha scavalcato Crawford per il quarto posto e con la rimonta di Pourchaire, che alla fine del primo settore ha scavalcato il tedesco Boschung. Velocissimo anche Martins, che era in corsa per riprendere Hauger, quando Boschung è stato costretto a fermare la vettura nella zona del castello dopo una toccata al muretto con la posteriore destra, imponendo la prima safety car della gara. Al quarto giro, con gara congelata, la classifica recitava Hauger, Martins, Daruvala, Vesti, Crawford, Pourchaire, Bearman, Fittipaldi, Maini, Stanek e Arthur Leclerc in ombra, solo undicesimo.
Metà gara: Bearman velocissimo, bloccati davanti
La gara è ripresa col G6. Primo giro indenne se non per il sorpasso di Hadjar su Nissany. La battaglia si è riaccesa al G7, con Vesti che si è presentato al main straight a pochissimi decimi da Daruvala, salvo poi vedersi chiusa la porta alla prima, alla seconda e alla terza staccata. Attacco rimandato al G8, ma non per Bearman, che alla fine del rettilineo è riuscito a passare Theo Pourchaire con un’ottima staccata. Gli slot davanti sono sembrati piuttosto bloccati nella prima fase di gara in una sorta di elastico, specialmente tra le coppie Hauger-Martins e Daruvala-Vesti.
Senza dubbio il miglior driver della prima metà di gara è stato Bearman, che è sembrato particolarmente in palla fin dalle qualifiche, e che ha superato Crawford alla prima staccata del G9 con il target del compagno di squadra di Prema, che invece non è mai riuscito a insidiare seriamente Darvuvala. Al G10 Bearman ha segnato uno strepitoso 1:56:301, portandosi a pochissimi decimi da Vesti, che ha sentito il fiato sul collo e si è lanciato all’interno della seconda staccata superando Daruvala e lasciandolo in pasto al compagno inglese. E sempre al G10 si è conclusa la tragica gara del leader Iwasa, che ha avuto, tra gli altri, un problema al DRS e una brutta fimata bianca che gli hanno imposto il ritiro. Ancora al G11 Ollie ha dato sprazzi di dominio, mangiandosi Daruvala sul rettilineo al primo colpo come non ci era riuscito Vesti per quattro tentativi.
Sprint, finale: modalità autoscontri, la spuntano le Prema
La seconda metà di gara è iniziata come una gara di tempi, con un’alternanza di giri veloci tra Hauger, Benavides nelle retrovie, Martins e Bearman, fin quando all’ultimo settore del G14 Roy Nissany l’ha messa a muro causando la Safety Car. Al momento della SC la classifica recitava Hauger, Martins, Vesti, Bearman, Daruvala, Crawford, Pourchaire, Maini, Fittipaldi e Leclerc a chiudere la top-10.
La vettura di sicurezza è rientrata col G19, lasciando una sola curva di battaglia (come predetto dal vate Rizzica, who knows his chickens). Alla prima staccata Martins è stato decisamente troppo largo e si è infilato nelle barriere. Nel girarsi ha toccato anche il leader Hauger, che si è girato di conseguenza. Daruvala ha subito la stessa sorte di Martins, allargato verso l’esterno nella lotta con Vesti: pericolosissima tra l’altro la dinamica dell’incidente, con la MP dell’indiano che si è letteralmente infilata sotto la vettura del francese. Pourchaire e Leclerc, nel tentativo di evitare gli altri due sventurati, hanno parcheggiato nella zona di fuga di curva uno, e la ciliegina sulla torta l’ha messa Doohan, che si è girato da solo in frenata.
Undici piloti superstiti, nel resto del giro si è accesa la lotta tra i due Prema: il segnale di Safety Car è apparso nel momento del sorpasso dell’Inglese ai danni del danese, avendo lasciato insomma il dubbio sul vincitore fino alla fine della corsa. Dalla direzione gara, però, nessun segnale, e quindi la vittoria è stata di Ollie. Al traguardo la classifica dice Bearman, alla prima vittoria di categoria, Vesti a completare la doppietta Prema, Crawford, Maini, Fittipaldi, Correa, Novalak, Hadjar, Stanek e Cordeel.
