Ferrari, tutto troppo difficile
25 Luglio 2023Chi si ricorda del gran premio d’Ungheria del 2017? Quella Ferrari, la SF70H, non fu da mondiale, ma con Vettel ci fece sognare, prima di farci soffrire. Grandi emozioni, nel bene e nel male.
Cosa sarebbe una vittoria in questo deserto ferrarista targato 2023? In una stagione di triste anonimato, dove si galleggia a ridosso della sesta posizione, senza arte né parte, sarebbe un’eccezione che confermerebbe la regola di super Max. Non salverebbe nulla, e in realtà nemmeno possiamo sognarci un trionfo Ferrari.
Uno spiraglio di sogno che non può esser sognato. Forse questa nostalgia non ha nemmeno molto senso, ma può ricordarci che anche in un periodo di dominio totale altrui, qualcosa di buono si può pur farlo.

Dopo i passi in avanti fatti in Austria, a Silverstone si aspettavano conferme che puntualmente non sono arrivate, così come sulla pista amica dell’ Hungaroring. A differenza di McLaren… un percorso, quello del team di Stella, non accompagnato dalle pressioni del mondo ferrarista, ma che dovrebbe essere uno spunto per Vasseur e company.
Per la Ferrari è sempre dura, escludendo dai calcoli una vettura sbagliata, nulla va mai alla perfezione, che sia per una pistola per il cambio gomme piuttosto che per un banale errore di Leclerc in pit lane. Sbavature, errori forse causati dalla troppa pressione, o dalla troppa foga nel cercare di sopperire alla velocità latitante della SF-23, che rendono qualsiasi risultato sempre più difficile da raggiungere.
La Ferrari di F1, in vista di un futuro migliore, dovrà lottare su due fronti: quello interno, per ritrovare la quadra persa, per poi poter finalmente affrontare in pista la sfida per la vittoria.
Nel corso delle ultime stagioni molti addendi sono cambiati, ma il risultato è rimasto sempre lo stesso. Nulla è impossibile, ma cosa resterà di questa Ferrari in un ciclo troppo Red Bull per tutti?