L’inutilità delle gomme full wet

L’inutilità delle gomme full wet

31 Luglio 2023 0 Di Nicola Cobucci

Continua la polemica sulle gare sotto la pioggia. E alcuni piloti iniziano a pensare che “le gomme full wet siano inutili”.

Le voci critiche si levano pochi giorni dopo che a Silverstone FIA ​​e Pirelli hanno testato alcune ‘gonne’ destinate a contenere la dispersione dello spray, con scarsi risultati.

“A volte non ho nemmeno visto la safety car”, ha detto Max Verstappen al termine della gara sprint. Verstappen ha osservato che “il peso delle auto e le gomme larghe aggravano il problema”. I pneumatici larghi, ovviamente, hanno una maggiore superficie di contatto con il suolo e quindi evacuano più acqua.

Alcuni piloti sottolineano che con l’effetto suolo il problema dell’aderenza si è intensificato “perché si verificano improvvise oscillazioni di carico aerodinamico senza preavviso” e si può verificare aquaplaning.

Ma il problema che preoccupa di più è la visibilità, soprattutto nei momenti critici come alla partenza o alle ripartenze, con le vetture raggruppate. Quelli dietro diventano ciechi. Se c’è un incidente davanti, non se ne accorgono finché non è troppo tardi. E a volte è difficile valutare il punto di frenata o la posizione dell’apice.

Verstappen ha indicato la gara sprint di Spa come fattore scatenante di uno dei problemi. I piloti hanno rapidamente sostituito le gomme “da bagnato” per le “intermedie”, forse prima del previsto.

Per il campione del mondo le wet sono quasi inutili perché quando una pista inizia ad asciugarsi si degradano alla velocità della luce. “Penso che la full wet dovrebbe lavorare in una finestra migliore in modo da non dover andare sempre dritti su una ‘Inter’. Ma la visibilità è probabilmente la cosa più importante, perché se non “Se vedi dove stai andando, non è esattamente quello che vuoi”, ha sottolineato Verstappen.

Il commento di Mario Isola

Mario Isola, capo della Pirelli, condivide con Max i retroscena del problema. “Abbiamo due problemi diversi, prestazioni e visibilità. Le prestazioni delle attuali gomme da bagnato sono decisamente migliori delle precedenti. In un test di Fiorano abbiamo rilevato un miglioramento di cinque secondi al giro e in condizioni di freddo.”

Isola sottolinea che il punto per passare dal bagnato all’intermedio dovrebbe essere intorno al 115% delle volte sull’asciutto, ma che a Spa era del 120%: un delta troppo ampio. Per Isola l’aquaplaning non è un problema serio in questo momento, la visibilità lo è, “ma per il momento, nonostante il lavoro della FIA e dei team, non c’è una soluzione efficace”. Tuttavia, Isola ammette che “se la gomma da pioggia viene utilizzata solo dietro la safety car, sono d’accordo con i piloti che per il momento è una gomma inutile”.

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