George Russell, che succede?
2 Agosto 2023In una stagione al di sotto delle aspettative per Mercedes, sta nascendo il “caso” Russell. Che sta succedendo all’inglese?
Archiviata la prima parte di stagione dopo il GP del Belgio, inizia ad essere tempo di bilanci nel mondo della Formula 1. Ci sono diverse squadre che hanno deluso le aspettative iniziali, e tra queste non può mancare Mercedes. Il team di Brackley sarebbe dovuto tornare seriamente in lotta per il titolo dopo un 2022 pieno di difficoltà, ma le cose sono diversamente: la W14 non è neanche lontanamente una vettura da mondiale. Ma torniamo al 2022. Lo scorso anno è stato il più difficile per Mercedes da circa un decennio, ma dai problemi e dal porpoising è emerso il talento di George Russell.
La competitività del giovane inglese, in un’annata in cui anche Hamilton ha faticato più del previsto, è di fatto l’unico aspetto positivo. La vittoria in Brasile è sembrata a tutti il giusto premio per un pilota che ha dovuto aspettare fin troppo tempo per avere la sua chance viste le sue capacità. In ogni caso, la Mercedes ha capito di poter contare su Russell e che il futuro del team è in buone mani. Ed è qui che entra in gioco la figura del pilota.
Guidare una squadra di Formula 1 alla vittoria del titolo mondiale non è certo un compito facile. Tutti i grandi i campioni sono diventati tali solamente sbagliando e imparando, anno dopo anno. A tutti i grandi è capitato di cedere alla pressione e fare errori banali: ora deve passarci anche Russell. E proprio questo deve essere l’obiettivo del suo 2023, in cui le possibilità di vincere il titolo sono ormai pari a zero. Ma andiamo con ordine.
Perdere per vincere
Sembra una frase semplice, una di quelle ripetitive che non fanno né caldo che freddo. Ma se andiamo ad analizzare caso per caso è la realtà. Prendiamo come esempio Hamilton (uno dei migliori della storia, se non il migliore, insomma non uno qualunque): l’inglese si è giocato il titolo da rookie con prestazioni incredibili, ma quando sembrava ormai fatta ha pagato l’inesperienza. E non c’è dubbio che quel mondiale perso in quel modo sia stato uno dei mattoni più importanti dell’intera carriera di Hamilton.
Proprio questo manca ancora a Russell. Sebbene abbia ormai diversi anni alle spalle con la Williams, solo l’anno scorso si è ritrovato a lottare per le posizioni che contano. Ma lo ha fatto in modo diverso da come tutti ci aspettavamo a inizio 2022, lo ha fatto senza troppa pressione. Il giovane inglese non era chiamato a fare punti per il campionato né a fare meglio di Hamilton. Di fatto, ha avuto la grande opportunità di ambientarsi in un top team senza soffrire troppo. Una cosa che fa la differenza, basti pensare ai vari Gasly, Albon e ultimamente anche Perez. A Russell, quindi, sembra mancare l’ultimo passo. Deve perdere, per poi potersi rialzare. Ha bisogno di confrontarsi con la pressione e imparare a gestirla.
E, quest’anno, un po’ di pressione in più c’è. Perché ormai il mondo conosce il giovane George, e si aspetta che sia almeno al livello di Hamilton. E perché in una F1 così equilibrata un anche un piccolo errore può costare tantissime posizioni. Che possa essere la giusta occasione per imparare?

Il rapporto con Hamilton
Un altro aspetto importante è la gestione del rapporto con Hamilton. Da questo punto di vista, Russell sta commettendo un grosso errore. Sta sfidando il re nel suo palazzo. Perché, che piaccia o no, la Mercedes è la squadra di Lewis Hamilton, e molto probabilmente lo sarà fino a quando non si ritirerà.
Se, quindi, da un lato è normale che un giovane campione non debba porsi limiti, è anche importante che impari a combattere le giuste battaglie. Nessuno, neanche tra grandi campioni, ci ha mai guadagnato nulla sfidando Hamilton.
Per citarne alcuni, Rosberg per riuscire a conquistare il titolo nel 2016 ha dovuto attingere a tutte le sue risorse fisiche e mentali, finendo per ritirarsi a fine stagione. Verstappen, uscito vincitore dalla titanica battaglia del 2021, ha ancora in testa la sfida con Hamilton, e appena può ci tiene sempre a ricordare chi comanda in questa F1, senza che ce ne sia esplicitamente bisogno vista la netta superiorità della Red Bull. O ancora, a fine 2007 Alonso decise di cambiare squadra rinunciando ad una macchina da mondiale pur di non correre al fianco dell’inglese.
Russell deve stare attento a non cadere nella stessa trappola. Soprattutto perché in ballo non c’è il titolo mondiale. George, infatti, potrebbe permettersi una guerra interna con il suo compagno solamente se in palio ci fosse il titolo. In questo momento, per i piloti e per la squadra, l’obiettivo deve essere solamente quello di lavorare al meglio per riportare la Mercedes sul tetto del mondo, cercando nel frattempo di imparare il più possibile. Questo è il più grande e grave errore che sta commettendo Russell quest’anno.
Il fatto di voler essere sempre davanti di Hamilton non aiuta per niente l’ex pilota Williams. Deve imparare a fare del suo meglio, e anche ad accettare la grandezza del compagno di squadra. Se ce la farà in questa seconda parte di stagione, ricordiamoci del 2023 quando Russell si giocherà in suo primo mondiale. Quando, non se, perché il suo momento arriverà, non c’è dubbio.
