Cinque motivi per cui la stagione di Formula 1 non è interessante
5 Agosto 2023Non è un segreto che la stagione 2023 di Formula 1 non è iniziata nel più interessante dei modi. E questo non è dovuto solamente al dominio di Max Verstappen e della Red Bull, mattatori assoluti delle prime 12 gare del campionato.
Dopo poco meno di 40 gare dall’inizio della “nuova era”, nata all’alba della stagione 2022 con lo scopo di rendere la griglia più vicina e i campionati più interessanti, le premesse non sembrano essere state mantenute. Andiamo a scoprire, quindi, i cinque principali motivi di questo fallimento, stando anche e soprattutto a ciò che dicono i piloti stessi.
1. Le innovazioni tecniche hanno già reso difficile seguire l’auto davanti, di nuovo

Le nuove regole del 2022 avevano come obiettivo primario quello di ridurre drasticamente l’aria sporca che impediva al pilota di seguire da vicino e per diversi giri l’auto che aveva davanti. Il problema è che il cosiddetto “outwash” che produce l’aria sporca è vantaggioso per la performance. Per questo motivo, con il passare dei Gran Premi e l’arrivo di aggiornamenti, questo effetto è tornato a farsi sentire.
2. Le gomme si surriscaldano
I piloti si lamentano molto dell’eccessivo surriscaldamento delle gomme quando si ha un’altra auto davanti. Oltre a questo, le varie mescole degradano poco, obbligando tutti a un solo pit stop e cancellando le differenze di performance tra i vari compound. Tutto questo, ovviamente, rende più difficile sorpassare e fa diminuire l’azione in pista.
3. La Red Bull è troppo distante, gli altri troppo vicini

Come già successo con la Ferrari di Schumacher e Barrichello, la Red Bull di Vettel e Webber o la Mercedes di Hamilton e Rosberg/Bottas, stiamo assistendo al dominio incontrastato di una sola scuderia. La RB19 è troppo più veloce delle altre nove monoposto in griglia e si è visto dalla velocità con cui Verstappen e Perez risalgono la griglia quando si trovano a dover partire da dietro.
Se, poi, togliessimo le Red Bull, la griglia sarebbe estremamente compatta. In qualifica è capitato più volte di vedere il terzo e il ventesimo posto separati da meno di un secondo, cosa raramente successa in passato. Questo, però, rappresenta un vantaggio per lo spettacolo? No, anzi: se tutte le squadre sono così vicine tra loro (con le debite differenze, per esempio tra Mercedes e Haas), non c’è abbastanza delta di prestazioni per vedere sorpassi in pista.
4. Le zone DRS sono state accorciate

Nel 2023, sia Baku che Miami hanno visto le proprie zone DRS accorciarsi rispetto alla stagione passata. Il risultato? Le gare sono state più noiose, perché il pubblico è stato privato anche di parte di quei sorpassi da DRS che caratterizzano la Formula 1 dal 2011.
5. Vetture più pesanti vuol dire vetture meno agili
Con l’introduzione di svariati sistemi di sicurezza e della power unit ibrida, le vetture di Formula 1 sono diventate sempre più pesanti con il passare degli anni. Ovviamente, avere una vettura meno agile rende anche molto più complicato effettuare i sorpassi non da DRS, soprattutto nei circuiti cittadini.

Le vetture di inizio anni 2010 erano molto più leggere e non è un caso che si vedessero molti più sorpassi, in qualunque parte della pista. Anche la FIA lo ha notato e ha individuato nell’alleggerimento delle monoposto uno degli obiettivi primari del nuovo regolamento per il 2026.
I tifosi, però, non si devono illudere. Le macchine dovrebbero “dimagrire” di circa 35 chilogrammi e, per quanto questo rappresenti pur sempre un passo avanti, non ci si avvicinerà al peso delle vetture di inizio secolo.