Newey e la sua verità sulla scomparsa di Ayrton Senna

Newey e la sua verità sulla scomparsa di Ayrton Senna

29 Settembre 2023 0 Di Antonio Pezzulo

L’ingegnere Red Bull si confida sull’aerodinamicità della Williams guidata dal 3 volte campione del mondo brasiliano nel weekend di Imola ’94

“Aerodinamicamente instabile”, così Adrian Newey descrive la Williams FW16, vettura risalente alla stagione 1994, ai microfoni del podcast “F1: Beyond the grid”. Uno degli autori del dominio incontrastato della RB19 si è raccontato in una lunga chiacchierata con Tom Clarkson. Tra i vari argomenti di discussione, Newey ha parlato del suo rapporto con Ayrton Senna e della vettura nella quale il campione brasiliano ha perso la vita durante il Gran Premio di San Marino nel 1994.

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I pensieri del fenomeno dell’aerodinamica si articolano descrivendo inizialmente Magic come un “nemico” nel periodo in cui vestiva la tuta McLaren. Immagino di non essere così cattivo oggi come tempo fa, ma la mia competitività prevaleva quando c’era qualcuno come Ayrton da affrontare anno dopo anno. Divenne una specie di nemico, afferma infatti Newey, ben consapevole dell’enorme potenziale portato da Senna in pista con la sua guida, sempre alla ricerca estrema del limite.

La Williams nel destino di Senna

Cambia tutto alla fine del 1993, quando i due si incontrano in fabbrica per iniziare il connubio Senna-Williams e sviscerano a vicenda i loro segreti, al fine di estrapolare il massimo l’uno dall’altro. Appena mi è stato presentato ha detto: “Posso vedere il modello della galleria del vento?“. Quindi abbiamo fatto il giro della galleria del vento. Subito si è inginocchiato e ha guardato sotto la macchina, volendo spiegazioni su cosa avessimo fatto di diverso, cosa fosse cambiato rispetto alla vettura dell’anno precedente e perché.”. Newey appare malinconico nel ricordo, elogiando ancora Senna, definendolo “unico” nella sua ricerca del minimo dettaglio e nella sua curiosità sfrenata.

La Williams nel destino di Senna, Adrian Newey

L’amarezza di Newey è palpabile nel descrivere una vettura che risulta essere ancora un tormento nei pensieri del nativo di Colchester. La Williams FW16 fu colpita dal regolamento entrante, il quale bandì le sospensioni attive, caratteristica principe delle vittorie della casa automobilistica di Grove. Newey riprende proprio quest’ultimo aspetto nel corso della sua disamina: Abbiamo avuto sospensioni attive ed ho stravolto l’aerodinamica dovendo ritornare alle sospensioni passive e, conseguentemente, alzando da terra la vettura conferma il progettista.

L’ex ingegnere della Williams è un luminare, forse la mente più brillante che abbia mai calcato il palcoscenico della classe regina. Possiamo solo immaginare cosa avrebbero potuto fare Ayrton e Adrian insieme. Sarebbe stato un preludio al dominio del binomio Verstappen-Red Bull? Non abbiamo la facoltà di rispondere a questa domanda. Chiudendo gli occhi, però, abbiamo la possibilità di tornare al Tamburello, vedere Senna superare in pista le paure di un fine settimana drammatico e volare felice verso le colline emiliane, sperando in una fine diversa, sperando che non ci abbia mai lasciato.

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