Caro Max ti scrivo, così mi distraggo un po’…

Caro Max ti scrivo, così mi distraggo un po’…

9 Ottobre 2023 0 Di Antonio Pezzulo

Piccolo Max, destinato all’Olimpo, adesso riposa. Fai sogni tranquilli, mentre nessuno può vederti, tra le braccia scomode di papà Jos.

Il battesimo di fuoco

Sei piccolo, Max. Hai appena 6 anni e tuo papà ha tracciato un solco profondo per il tuo futuro prossimo. Sei seduto scomodamente, imbrigliato in cinture di sicurezza strettissime, e un po’ ti viene da piangere. La visiera abbassata è la tua migliore amica perché capisci da subito che sotto il casco non può vedere nessuno chi sei davvero.

Cresci a pieno ritmo. Hai 8 anni e vai sempre più veloce. Su ogni tracciato calcato lasci un marchio indelebile. Vittoria dopo vittoria, ti rendi consapevole del tuo destino. Sorridi poco quando vinci, sei fumante se qualcosa non va come ti aspetti. Il tuo rigore ti ha portato a dominare tutte le 21 gare del mini campionato belga 2005. E inizi ad essere dannatamente spietato.

Piccolo Max, tu che sei destinato all'Olimpo, adesso riposa. Fai sogni tranquilli, ora che nessuno può vederti, tra le braccia scomode di papà Jos.

I primi passi di Max nel mondo dei grandi

Caro Max, sono passati 10 anni in un attimo. Hai 15 anni, infrangi record su record e ti appresti a vincere il titolo mondiale di kart a Varennes-sur-Allier, in Francia. Una parte dei tuoi avversari del futuro l’hai già conosciuta, e con loro le storie che si portano dietro. Schivo e un po’ brutale, affronti senza pietà i tuoi comprimari. Alcuni, come Charles, ti danno filo da torcere. Così ti accorgi di quanto ti infastidisca la gioia delle vittorie altrui. Gli obiettivi, gli altri, li festeggiano in un quadretto familiare idilliaco. Tu, invece, hai una “spada di Damocle” perenne che troneggia sulla tua nuca. Un padre diverso, Jos. Alla folle ricerca di una tua perfezione, ti tratta sempre più con il bastone che con la carota, come quella volta in autostrada. Mentre gli altri ricevono carezze, a te spetta il pugno di ferro, condito da un certo distacco.

Con questo distacco nel 2015 sei entrato a far parte dei più grandi, di quelli che ce l’hanno fatta. Hai coronato il tuo sogno obbligato, quello per cui sei stato allevato. Fai un anno e poco più in un team satellite, ma tu sei un’altra roba. Nel 2016 sei già frutto prelibato, forse però ancora un po’ acerbo, eppure esordisci con Red Bull in Spagna. Cogli al balzo l’occasione. Azzanni, come tua indole, la preda ferita e, con il beneplacito dei tuoi colleghi delle “Frecce d’argento”, ti piazzi sul tuo gradino preferito, quello centrale. Poche risate, come al solito. Magra consolazione, l’avercela fatta prima di tutti. Il più giovane vincitore nella storia della Formula 1. Con l’inno olandese sotto pensi già alla prossima vittoria. Ormai sei cresciuto Max. Conosci le tue nemesi e, da oggi, anche loro conoscono te.

Piccolo Max, tu che sei destinato all'Olimpo, adesso riposa. Fai sogni tranquilli, ora che nessuno può vederti, tra le braccia scomode di papà Jos.

I tre titoli mondiali

Max e Lewis, una storia infinita

Caro Max, è il 12 dicembre del 2021. Ultimo giro di un mondiale vissuto da protagonista assieme ad un altro supereroe come Hamilton. Il titolo mondiale è lì ad un passo, ora che hai una mescola più morbida e Masi ha dato l’ok a far sdoppiare solo le poche vetture frapposte tra te e il britannico. Rientra la safety car e tu hai il cuore in gola. Tutto diventa offuscato intorno, siete solo voi due e le vostre macchine. Lewis però non ha più gomme, lo annusi e comprendi la necessità di effettuare la manovra più importante della tua carriera il prima possibile, sfruttando tutto il potenziale della gomma morbida. Il sorpasso al malcapitato 7 volte campione del mondo non tarda ad arrivare e racconta tutto ciò che sei, un animale famelico e spietato.

Il tuo rivale ti festeggia, avresti fatto lo stesso fossi stato nella sua condizione? Di sicuro hai imparato a vincere, a lottare con la testa e non solo con il bacio feroce che ti porti dentro al petto.

Piccolo Max, destinato all'Olimpo, adesso riposa. Fai sogni tranquilli, mentre nessuno può vederti, tra le braccia scomode di papà Jos.

Lotta impari con Charles Leclerc

Il 2022 parte in salita, con l’avversario di sempre. Quel furfante di Charles, dai tempi dei kart, ti provoca sonni poco sereni. Vivi tranquillo però, convinto che tutto sia più semplice dopo lo scorso anno. Difatti la tua Red Bull carbura e dopo Spa non ci sono più dubbi, l’ago della bilancia propende ancora dalla tua parte. Ed è il secondo, con la paura degli altri che questo tuo dominio diventi incontrastabile.

Come Brabham, Stewart, Piquet, Lauda e Senna

Così è, avevano proprio ragione gli addetti ai lavori. Il tuo terzo mondiale arriva in fila, come l’appello recitato ogni mattina da un professore. Il 2023 è l’espressione massima del connubio devastante instaurato con una Red Bull senza rivali. Arrivi in Qatar, a 6 GP dal termine, con una corona d’alloro già fatta su misura. Deve essere solo posizionata e non aspetti neanche la domenica. La indossi indisturbato, come hai passato la maggior parte dei weekend in testa al gruppo. Sono tre, come alcuni mostri sacri di questo sport. Infrangi record su record e non dai un accenno di debolezza. Non sei ancora sazio, ti si legge in viso.

Piccolo Max, destinato all'Olimpo, adesso riposa. Fai sogni tranquilli, mentre nessuno può vederti, tra le braccia scomode di papà Jos.

Caro Max…

Caro Max, ti scrivo per dirti quello che già sai. Sei un personaggio divisivo, porti amore e odio in chi ti guarda correre, e questo un po’ ti piace. I tuoi atteggiamenti sono singolari, appartengono ad un modo di fare tuo e solo tuo. Sei un antieroe calato nel ruolo di protagonista, un maniaco della perfezione insaziabile, plasmato ad arte da tuo padre. Sei velocissimo e aggressivo alla stessa maniera. Hai saputo limare i contorni della tua guida, inizialmente spericolata, per diventare ciò che sei adesso, un tre volte campione del mondo. Complimenti e auguri ancora, con l’auspicio che i prossimi mondiali possa sudarteli come il primo.

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