Alla scoperta dell’Holeshot: la ricetta per la partenza perfetta

Alla scoperta dell’Holeshot: la ricetta per la partenza perfetta

15 Marzo 2021 0 Di

Nei test prestagionali di Losail si sono viste grandi novità per migliorare la partenza: dopo l’holeshot, anche un blocco per le forcelle anteriori. Analizziamole insieme.

Già dalla scorsa stagione ci siamo abituati a vedere alcuni piloti, prima della partenza, usare l’holeshot per abbassare la propria moto e avere uno spunto migliore. Come “docili” cagnolini, le MotoGp hanno imparato a “sedersi sulle zampe posteriori” così da “darsi la spinta” per la partenza. Agility dog o ingengeria motociclistica?

Holeshot: cos’è?

Il sistema che permette questo movimento è stato chiamato ‘holeshot’, prendendo il prestito un termine dai cugini appassionati di motocross e dragster. Sostanzialmente è un controllo elettronico che permette di bloccare il mono-ammortizzatore posteriore in una posizione di compressione in modo da abbassare il baricentro della moto. Il baricentro basso infatti permette alla moto di oscillare meno, impennarsi di meno e dunque non far intervenire il sistema anti impennamento che taglia potenza.

Un esempio ‘musicale’

Per capire il funzionamento di questo sistema prendiamo in prestito una performance musicale del tutto insolita. Nel video si vede come spostando lo stecchino del caffè più lontano dal bordo del tavolo, se viene pizzicato, questo produce un suono più cupo. Se invece lo stecchino è più vicino al bordo del tavolo, il suono è più acuto. Cosa accade di preciso? Semplificando molto, nel primo caso lo stecchino “oscilla di più” e “più lentamente” (ovvero ha un’ampiezza d’onda maggiore e una frequenza minore, di qui il suono più cupo). Nel secondo caso, invece, “oscilla di meno” e “più velocemente” (con una frequenza maggiore, dunque il suono sarà più acuto).

Holeshot: moto-stecchini

La stessa identica cosa succede con una moto. Immaginiamo che la moto sia lo stecchino, e che il bordo del tavolo sia l’asfalto: abbasare la moto con l’holeshot significa avvicinare lo stecchino al tavolo. In questo modo la moto “oscillerà di meno”, ovvero tenderà ad impennarsi di meno (per gli esperti: il baricentro più basso limita il trasferimento di carico al retrotreno che tende ad impennare la moto), e quindi l’elettronica non dovrà intervenire tagliando potenza. La stessa identica cosa, ma al contrario avviene al momento della staccata: l’holeshot viene sganciato, e la moto-stecchino ritorna più lontana dall’asfalto-tavolo. In frenata infatti è utile che la moto “oscilli di più”, perchè permette di trasmettere più carico all’avantreno, con conseguente guadagno di grip in ingresso curva.

Oltre l’holeshot

Pol Espargarò effettua una prova di partenza nei test prestagionali MotoGP di Losail

L’holeshot è entrato nella MotoGP già dalla scorsa stagione, e praticamente tutte le case lo hanno adottato (solo Suzuki sembra non lo usi ancora in gara). Già quest’anno però, ai test prestagionali di Losail, si sono viste grandi novità. Aprilia, Ducati, KTM e Honda sembra infatti che abbiano implementato un sistema che blocchi anche la forcella anteriore, in modo da abbassare ancora di più la moto in partenza. Lo si vede bene soprattutto con Pol Espargarò: prima di partire spinge in basso il manubrio per comprimere le forcelle, poi le blocca in modo che non si distendano, e infine abbassa il posteriore con l’holeshot. Risultato: una partenza perfetta, stabilissima, senza un minimo di impennata.

All’avanguardia della tecnica

Come bravi addestratori, gli ingegneri hanno insegnato alle loro “bestioline” ad accucciarsi per darsi la spinta. E si sa, un animale ammaestrato è anche molto più controllabile, più “sicuro”. L’holeshot infatti non solo permette di avere partenze fulminee: alcuni piloti riescono ad usarlo anche in gara, limitando l’impennata in uscita di curva a medie velocità. Ed insieme con i nuovi pacchetti aerodinamici, che garantiscono stabilità anche alle alte velocità, le MotoGP ne guadagnano tantissimo in termini di sicurezza. La strada verso l’uso delle sospensioni attive sembra del tutto aperta, e se si considera che aumentano anche la sicurezza, bisogna tenersi pronti a vedere grandi novità per il futuro.

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