Sainz e il pit stop da 8 secondi: anche la tecnologia non è infallibile
11 Ottobre 2021In Turchia Sainz si è reso protagonista di una rimonta che l’ha portato in top 10. Una serie di errori ai box, tuttavia, hanno rovinato la sua gara perfetta, facendogli perdere due posizioni.
Il weekend in Turchia è sicuramente cominciato in salita per Sainz, complice la penalità dovuta alla sostituzione della PU (la quarta stagionale). Nonostante la partenza dall’ultima fila, Sainz si è reso protagonista di una rimonta che, sorpasso dopo sorpasso, l’ha condotto in ottava posizione. Un buon piazzamento a punti considerando l’iniziale griglia di partenza; tuttavia lo spagnolo avrebbe potuto terminare la gara addirittura in sesta posizione se solo non fossero stati commessi degli errori durante il pit stop. A dover di cronaca bisogna sottolineare che, in questo caso, la pit crew del Cavallino Rampante non ha colpe. I meccanici che hanno curato la sosta di Sainz hanno eseguito il cambio gomme in maniera impeccabile senza accumulare ritardi. Le motivazioni dietro la sosta lunga sono altre e vanno ricercate in due errori grossolani e, in parte, evitabili.

Il primo errore: pit lane occupata da Schumacher
Il primo errore è dovuto, in un certo senso, ad una disattenzione del muretto Ferrari. Al momento del rilascio della vettura, la pit lane era occupata dalla monoposto di Schumacher, anch’egli entrato per la propria sosta. Quindi, nonostante il pit stop fosse ultimato, Sainz ha dovuto attendere il transito della Haas 47 del tedesco. Un episodio sfortunato che, tuttavia, sarebbe stato possibile evitare attraverso una corretta lettura dei tempi e del GPS.
Il secondo errore: anche le macchine non sono perfette
Ridurre le sfortune di Sainz a questo episodio sarebbe, però, insufficiente e oltremodo scorretto. Anche se la macchina di Schumacher non avesse occupato la pit lane in quel determinato momento, Sainz non avrebbe ugualmente potuto lasciare la propria piazzola di sosta a causa di un altro contrattempo. Buona parte del ritardo accumulato durante il pit stop è infatti attribuibile ad un errore “tecnologico”. Come riporta la testata tedesca AMuS, una delle pistole pneumatiche non ha inviato in tempo congruo il segnale di rilascio alla centralina; segnale che, a partire da quest’anno, viene prodotto azionando manualmente un interruttore al termine del cambio gomme.

“La sosta si è conclusa in tempi normali. Tuttavia, il rilascio manuale che porta all’accensione della luce verde non è stato registrato correttamente dal sistema” ha spiegato Binotto al termine della gara. Anche la tecnologia, d’altronde, non è infallibile e questo episodio ne è la prova più lampante.
[…] Il pilota della Ferrari, partito dall’ultima fila dello schieramento, ha perso quasi cinque secondi ai box rispetto al compagno di squadra Charles Leclerc. […]