Jeddah Street Circuit: cosa ne pensano i piloti?
8 Dicembre 2021Diversi piloti hanno espresso la loro opinione sul circuito di Jeddah dopo la gara di domenica. È una pista troppo pericolosa?
Domenica scorsa, per la prima volta nella storia la F1 è sbarcata in Arabia Saudita. In particolare, i piloti hanno corso sul nuovo circuito cittadino di Jeddah. Sin dall’inizio del weekend, diversi protagonisti e addetti ai lavori avevano fatto notare come il circuito fosse piuttosto pericoloso. Numerose sono infatti le cosiddette curve cieche, ossia quelle curve oltre cui il pilota non può vedere, e si espone quindi al rischio di non sapere cosa sta succedendo appena davanti a lui. Questo non è certo un elemento che contribuisce alla sicurezza. Già durante le FP3, Mazepin e Hamilton avevano dimostrato quanto potesse essere difficile evitare le vetture lente in queste zone.

Molti, dopo questo episodio, si aspettavano difficoltà nel gestire il traffico in particolar modo nel Q1. Se piloti e ingegneri sono riusciti ad evitare una situazione del genere sabato, non si può dire lo stesso della domenica. La gara è stata costellata di incidenti e contatti, evidenziando quelle criticità che i protagonsti avevano già individuato prima di scendere in pista.
Poca visibilità
Tra i piloti che hanno espresso la loro opinione sul tracciato, non poteva mancare Sebastian Vettel. È ormai noto a tutti come il tedesco non abbia mai problemi a dire la sua: in questo caso ha sottolineato l’inutilità di avere così poca visibilità. Inoltre ha definito il tracciato una “Suzuka con i muri”:
“Penso che Suzuka sia una pista molto bella, ma non faresti mai Suzuka con i muri. Invece è quello che hanno fatto qui, più o meno. È una pista impegnativa, ma è inutile avere così poca visibilità per così tanto tempo” ha spiegato.
Effettivamente, rispetto agli altri circuiti cittadini come Monaco, Baku e Singapore (che si snodano all’interno della città) Il circuito arabo è stato costruito da zero in quest’anno. Perché costruire una pista così pericolosa senza che ce ne sia alcun bisogno?
È quello che si è chiesto anche George Russell (portavoce della Grand Prix Driver Association), che ha definito Jeddah come “la ricetta di un disastro”.
Pista da migliorare per Marzo 2022
Anche Pierre Gasly e Carlos Sainz hanno concesso il loro parere sul circuito, riportato da formulapassion. Il pilota francese, che ha concluso la gara al sesto posto portandosi a quota 100 punti in campionato, ha dichiarato che si aspettava che fosse più semplice evitare gli incidenti, contrariamente a quanto accaduto.
“Non mi aspettavo che ci sarebbe stata una situazione del genere, e ad un certo punto ho pensato: ‘ok, faremo metà gara sotto la Virtual Safety Car, o con la Safety Car vera e propria, se continua così“ ha detto.
Sainz invece, ha riflettuto sull’incidente avvenuto tra Mazepin e Russell, dopo la prima bandiera rossa. Il ferrarista ha evidenziato come sia impossibile evitare un incidente in una pista simile, e spera che la situzione possa migliorare per Marzo 2022, quando si terrà un altro GP a Jeddah:
“Ci sono stati esempi molto chiari di quello che noi piloti abbiamo detto per tutto il fine settimana, lo abbiamo visto con Mazepin. – ha affermato lo spagnolo – Questo è esattamente quello che questo tipo di tracciato genera. Non c’è spazio per provare ad evitare un incidente, non c’è visibilità e Nikita non ha potuto evitare l’incidente davanti a lui. Questo è quello che stiamo dicendo da giovedì. Ci sono alcune cose da imparare, analizzare e valutare per marzo, per capire se possiamo rendere tutto un po’ più semplice” ha concluso.
Il tracciato, sicuramente spettacolare al livello di guida, non sembra convincere del tutto i piloti. Riusciranno gli organizzatori a migliorare la situazione per il prossimo anno?
