Dennis Hauger si racconta: l’intervista al campione della Formula 3.
3 Gennaio 2022Il giovane norvegese della Red Bull Dennis Hauger, vincitore del campionato 2021 di F3, ha risposto alle nostre domande.
Il campionato F3 dell’anno appena trascorso è stato appannaggio del giovane norvegese del vivaio Red Bull, Dennis Hauger. Il diciottenne originario di Oslo, già vincitore della Formula 4 italiana nel 2019, ha disputato una grandissima stagione in F3 a bordo della Prema, tanto da raccogliere ben 4 vittorie, 4 secondi posti e un terzo posto. Questi risultati gli sono valsi, come già detto, la vittoria del campionato. L’anno prossimo Dennis Hauger correrà in Formula 2. Non si sa ancora con certezza in quale team, anche se ad Abu Dhabi ha preso parte ai test F2 assieme a Prema.

L’intervista
Dopo aver partecipato ai tanti impegni di fine stagione, Hauger ha avuto il tempo di rispondere ad alcune domande che gli abbiamo fatto. Ringraziamo Dennis per il tempo che ci ha concesso e il suo manager per averci permesso di intervistare il giovane pilota. Di seguito l’intervista completa.
Ciao Dennis, puoi raccontarci brevemente il perché hai cominciato a correre?
Ho cominciato a correre principalmente per colpa di mio padre. Quando ero piccolo gareggiava nei rally e a 2 anni mi ha regalato il mio primo quad. La sua passione e il fatto che l’ha sempre condivisa con me è stata il fattore che più di tutti mi ha portato ad amare il motorsport, che è stato parte della mia vita fin da quando ho ricordi.
Qual è il ricordo più bello che hai del motorsport?
Ho bellissimi ricordi di quando gareggiavo sui kart, quando viaggiavamo in motorhome da gara a gara e l’atmosfera era molto bella ed amichevole.
Chi è il tuo idolo dal quale prendi ispirazione per il tuo percorso?
Senza dubbio mio padre. È colui che mi ha introdotto al motorsport e insegnato tutto ciò che dovevo sapere da bambino. In F1 mi ricordo che guardavo Sebastian Vettel vincere i mondiali con la Red Bull e ovviamente Michael Schumacher. Di Michael, anche se ha gareggiato quando ero piccolo, continuo a vedere ancora oggi molti replay delle sue gare, mi diverte molto.
Qual è il ricordo più bello che hai della tua carriera fino adesso? Qual è invece il peggiore?
Vincere il campionato di Formula 3 è ovviamente uno dei ricordi più belli. Il più brutto probabilmente è la “cattiva” vettura che ho dovuto guidare nel 2020.
Cosa ne pensi del format usato in questa stagione? TI è piaciuto oppure preferisci quello vecchio?
Da un certo punto di vista due gare a griglia invertita erano abbastanza “cool”. Mi davano l’opportunità di fare tanti sorpassi ma tutto sommato è più giusto avere una sola gara a griglia invertita ogni weekend. Quindi direi che sono meglio 14 weekend con due gare a weekend.
Hai cambiato atteggiamento verso il weekend di gara con il nuovo format?
Sicuramente dopo l’incidente nella prima gara della stagione a Barcellona ho capito che dovevo stare più attento nella prima gara del weekend, così da portare a casa punti importanti per il campionato.
Qual è stata, secondo te, la tua miglior gara di questa stagione?
È difficile scegliere, ma riprendersi dopo l’incidente del sabato a Barcellona e vincere la Feature Race della domenica è stato un bel momento. Ho dovuto passare tre auto alla prima curva, lì dove avevo avuto l’incidente il giorno prima e poi ho guidato la corsa fino alla fine. È stato bello superare la delusione del sabato e della stagione passata, è stato come un boost e una conferma sul fatto che non devo mai dubitare delle mie abilità. Direi che anche la gara in Austria vincendo dal 12° posto della griglia invertita è stata bella.
Com’è stato battagliare per il campionato con Doohan? È stato facile amministrare il gap nelle ultime gare?
Jack e io siamo stati compagni di squadra, e lui è davvero un pilota talentuoso. Mi è piaciuto molto lottare con lui in pista. È stato un avversario tosto. A Spa abbiamo sbagliato il setup per la qualifica e perso punti preziosi durante tutto il weekend. Ma ero abbastanza sicuro che saremmo tornati forti a Zandvoort, ed è successo. Si è trattato di rimanere tranquillo e focalizzato su ciò che dovevo fare di giro in giro e di gara in gara, sia a Zandvoort che a Sochi.
Che cos’hai pensato mentre eri dietro a piloti del calibro di Martins ma eri già campione? Hai esistato oppure non hai avuto alcun dubbio sul sorpasso?
Penso che come pilota vuoi sempre buttarti in quel “gap”. Ho raggiunto Martins alla fine della gara e credetemi se vi dico che non avrei esitato a passarlo se la gara fosse stata più lunga di un giro o due.
Diventare il primo campione norvegese di F1 è uno dei tuoi obiettivi?
Come probabilmente per ogni pilota delle classi minori, la F1 è il mio obiettivo principale. Ora come ora sono concentrato su dove sono adesso. Vedremo che cosa mi riserverà il futuro.
Hai mai pensato di lasciare il motorsport?
No, questo è ciò che amo.
Se non fossi diventato un pilota, che lavoro avresti fatto?
Non ne ho idea, ho sempre voluto fare il pilota.
Che cosa ti aspetti di fare in 5 anni?
Correre.