Sergio Perez: “La sfida di cambiare team è sottovalutata”
20 Gennaio 2022Il messicano della Red Bull ha recentemente dichiarato che secondo lui si sottovaluta la grande sfida di cambiare team.
Cambiare team non è mai una scelta facile, sia perché costringe a lasciare un gruppo di persone alle quali si è legati, sia perché il cambiamento porta con sé un’enorme sfida. Cambiare scuderia comporta incontrare persone nuove, imparare nuovi metodi e filosofie, e conoscere una nuovo monoposta, diversa da quelle già guidate.
Dall’esterno, però, non tutti danno il giusto peso a questo cambiamento, e non tutti riconoscono il grande sforzo che un pilota deve fare quando cambia team. A fornirci un bello spunto di riflessione è Sergio Perez, che dopo tanti anni in Force India/Racing Point ha ricevuto la chiamata di Helmut Marko e si è accasato in Red Bull. È lo stesso messicano a raccontare quello che veramente succede quando un pilota cambia team.
“Le persone sottovalutano il fatto che ogni monoposto sia molto diversa da guidare. Anche noi piloti ogni tanto sottovalutiamo questo aspetto, fino a che non lo viviamo in prima persona. Guidare una power unit diversa richiede un lavoro diverso. Guidare una monoposto con una filosofia diversa, alto rake contro basso rake, richiede un lavoro diverso. Il modo in cui ci si approccia è estremamente diverso”.

Ovviamente ci sono piloti che riescono ad adattarsi subito molto bene, e invece altri che faticano di più. Lo abbiamo visto quest’anno, una stagione in cui tanti piloti hanno cambiato team. Se da una parte Carlos Sainz si è subito trovato a suo agio nella sua nuova SF21 rossa fiammante, lo stesso non si può dire per Daniel Ricciardo, che invece in McLaren ha faticato di più, soprattutto le prime gare.
Lo stesso Perez ci ha messo qualche mese prima di trovare la quadra con la sua nuova RB16B.
“Devi imparare nuove tecniche. In pratica, quello che ero abituato a fare, non funzionava qui in Red Bull. E lo stesso sarebbe se Max (Verstappen ndr), ad esempio, passasse in Mercedes. Le monoposto sono molto diverse. Producono tempi sul giro molto simili, ma il modo in cui li producono è estremamente differente”.
Il messicano, poi, ha concluso dicendo che l’esperienza maturata quest’anno sarà molto d’aiuto in preparazione alla nuova stagione.
“Avere un anno di esperienza col team alle spalle aiuta tanto. Abbiamo già una base su cui lavorare e che possiamo ulteriormente migliorare. Ora conosco le persone, so a chi chiedere cosa e come ottenere il massimo dalle persone attorno a me. Questo farà una grossa differenza”.