Un giro di pista: l’Albert Park Circuit di Melbourne (Gran Premio d’Australia)
7 Aprile 2022Tre anni dopo l’ultima edizione, torna a Melbourne il Gran Premio d’Australia, con un Albert Park tutto nuovo. Salta a bordo e scoprilo con il giro di pista!
L’ultima volta che ci siamo svegliati, assonnati, per seguire il Gran Premio d’Australia (allora GP inaugurale della stagione), era il 2019. Un’edizione della gara di Melbourne che ci ha regalato un Valtteri Bottas in versione Woodman, con tanto di “To whom it may concern, fu*k you” in radio a fine gara, oltre al debutto sulla rossa di Charles Leclerc. Quest’anno l’appuntamento australiano torna come terzo gran premio della stagione e con un nuovo layout più veloce.
Il circuito
Il circuito, semi-cittadino, ruota attorno al perimetro dell’Albert Park Lake, 3 km a sud dal centro di Melbourne. Il tracciato è composto da tratti normalmente utilizzati come strade pubbliche anche se i tratti ad alta velocità assomigliano più ad un circuito ad hoc, che ad un cittadino. A conferma di ciò, ci sono le larghe vie d’uscita, comuni più ai tracciati tradizionali.
Il primo circuito dell’Albert Park viene inaugurato nel 1953, quando il Light Car Club of Australia ospita il Gran Premio d’Australia, non valevole comunque per il campionato mondiale di F1. Il tracciato, lungo 5 km, rimane in funzione fino al 1958.

Nel 1996, l’Albert Park ritorna in una nuova veste per rimpiazzare il circuito cittadino di Adelaide, che fino al 1995 aveva ospitato il Gran Premio di Australia. La nuova venue fa da sfondo al primo gp stagionale, con qualche eccezione, fino al 2019, ultima edizione prima della pandemia.
Il layout viene allungato a 5,3 km e 16 curve, e rimane invariato fino a quest’anno, che vedrà come detto prima una nuova configurazione lunga 5,279 km e 15 curve.
Il nuovo layout
Il nuovo layout dell’Albert Park promette un abbassamento del tempo sul giro di circa 5 secondi. Le modifiche approntate sono le seguenti. Curva 1 è stata allargata all’apice di 2,5 m, Curva 3 è stata allargata di 4 m, Curva 6 è stata ridisegnata e allargata di ben 7,5. È stata rimossa la chicane che comprendeva curve 9 e 10 per inserire un’unica curva molto veloce. Infine Curva 13 è stata allargata di 3,5 m e raddrizzata in entrata e la penultima curva è stata allargata di 3,5 m.

I numeri del circuito
Come già detto, il nuovo Albert Park è lungo circa 5,3 km e presenta 14 curve. Le tribune possono ospitare al massimo 80.000 spettatori e, oltre al GP di F1, il circuito ospita le gare di diversi campionati australiani come la Porsche Carrera Cup Australia o il Supercars Championship.
Il pilota più vincente a Melbourne è Michael Schumacher, con 4 edizioni portate a casa. 3 vittorie per Jenson Button e Sebastian Vettel. 2 vittorie per David Coulthard, Kimi Raikkonen, Lewis Hamilton e Nico Rosberg, mentre una sola vittoria per Damon Hill, Mika Hakkinen, Eddie Irvine, Giancarlo Fisichella, Fernando Alonso e Valtteri Bottas. Sono dunque 8 le vittorie per Ferrari, 6 per McLaren, 4 per Mercedes, 2 per Renault e una per Williams, Brawn GP, Red Bull e Lotus.
Nonostante le “sole” due vittorie conquistate, Lewis Hamilton guida la classifica dei polemen con ben 8 pole position sul suolo australiano. 3 per Mika Hakkinen, Michael Schumacher e Sebastian Vettel. 2 per Jacques Villeneuve e Jenson Button mentre una per Rubens Barrichello, Giancarlo Fisichella e Kimi Raikkonen. Il giro più veloce in gara è di Michael Schumacher nel 2004, in 1.24.125.
Analisi e disclaimer

Veniamo dunque all’analisi del circuito di Melbourne. Dato il nuovo layout, utilizzeremo una simulazione abbastanza realistica del nuovo tracciato. I crediti del video vanno a Foczek. L’analisi è puramente amatoriale e non è da considerarsi professionale.
Primo settore
Si arriva in fondo al rettilineo (prima zona DRS) a circa 315-320 km/h e si frena più o meno ai 100m. La nuova Curva 1 (Jones), più larga, permetterà una maggiore velocità in entrata e potrà essere attaccata più aggressivamente, evitando anche i numerosi contatti che c’erano in passato. Curva 2 (Brabham) rimane invariata, mentre Curva 3 (White Ford), anch’essa allargata e riprofilata e non più così stretta, permetterà di portare un po’ più velocità in uscita verso Curva 4. Tra curva 2 e curva 3 ci sarà poi una Zona DRS
Curva 5 rimane uguale, mentre cambia molto Curva 6. L’allargamento di ben 7,5 m avrà come effetto quello di eliminare l’insidiosa staccata di prima in favore di una curva da poter affrontare scalando due marce e andando sul gas il prima possibile, da percorrere a circa 200-220 km/h a fronte dei precedenti 140 km/h.
Secondo settore
Curve 7 e 8 (Lauda) rimangono invariata (da percorrere full gas), mentre la novità importante è sicuramente l’eliminazione della chicane di curve 9 e 10 (Clark) in favore di un tratto velocissimo e più “rettilineo” che collega i due vecchi tratti veloci, in origine separati, appunto, dalla chicane. Il nuovo tratto sarà da affrontare completamente full gas e sarà anche zona DRS.
Terzo settore
A termine del nuovo, veloce tratto, si arriva alle curve forse più famose di Melbourne, Curve 11-12 che ora con il nuovo layout sono Curve 9-10. La veloce sequenza sinistra-destra è da affrontarsi come, sempre, aggredendo in maniera molto pesante i cordoli, per cercare di rendere il tratto il più “dritto” possibile e senza perdere troppa velocità. Importante, in uscita, sfruttare tutto il cordolo esterno.
Dopo un altro veloce tratto, quarta zona DRS, si arriva a Curva 11 (Ascari) che è stata raddrizzata in entrata e allargata. Ciò permetterà una frenata più dritta ma più profonda e impegnativa. Curva 12 (Stewart) rimane invariata, da affrontare scalando due marce e cercando di portare più velocità possibile, facendo grande affidamento all’aerodinamica della vettura.
Si arriva poi alle ultime due curve del tracciato. Curva 13 (Prost), una volta molto molto stretta, è stata allargata. Invece di essere percors a circa 80 km/h in entrata, con una buona aerodinamica si potrà entrare in curva a 110 km/h, eliminando così quell’insidioso tornantino. Invariata anche Curva 14, che porta poi al rettilineo principale.
Pista Stop&Go
Nonostante il nuovo layout, quella di Melbourne rimane una pista stop&go. Sarà importante, dunque, che tutto il pacchetto funzioni bene: carico, frenata, trazione e una buona power unit, soprattutto in allungo, avranno tutti un ruolo fondamentale.
Dal punto di vista della power unit, Ferrari, negli allunghi tra i 220 e i 270 km/h sembra molto avvantaggiata, ma occhio a Red Bull, che gode di una grande velocità di punta.
Importante sarà anche il grip meccanico. La bontà di questo elemento influirà sulla trazione in uscita dalle curve. Come aerodinamica, invece, sarà importante avere un buon carico laterale senza avere troppo drag in rettilineo, un problema che in Mercedes sperano di poter risolvere senza perdere troppa velocità come a Jeddah. Infatti è importante assicurare il miglior appoggio in curve come la nuova veloccissima curva 9 e tutto il terzo settore, senza pregiudicare la velocità di punta.
Dal punto di vista della frenata, Melbourne richiede un impianto efficiente, visto le insidiose staccate. Pirelli, poi, come coperture porterà le mescole C2 come hard e C3 come medium, mentre per le soft la scelta ricaduta sulla mescola più morbida C5 piuttosto che la C4. Ciò perché secondo il costruttore italiano, il gap tra C3 e C4 non era così grande, e il nuovo asfalto rappresenta l’ideale per provare la nuova mescola più morbida.
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