Hamilton racconta la sua terribile lotta contro il porpoising a Baku

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Lewis Hamilton ha spiegato la sua sofferenza a causa del porpoising nel GP dell’Azerbaijan, dove ha vissuto un’esperienza “molto strana” e ha provato molto dolore.

Il porpoising, conseguenza dell’effetto suolo che porta le auto a saltellare in rettilineo, affligge la Mercedes da inizio anno. A detta di molti è infatti la principale causa delle difficoltà della loro auto. In Spagna il problema sembrava quasi completamente risolto, ma a Baku è tornato ad essere molto pesante. E a pagarne le conseguenze è stato soprattutto Lewis Hamilton e la sua schiena.

Il sette volte campione del mondo ha sofferto molto, dovendo sopportare numerosi rimbalzi per 51 giri per il lunghissimo rettilineo di più di 2 km. Hamilton è comunque riuscito a finire la gara, terminando in 4° posizione. A fine gara Lewis, per l’eccessivo dolore alla schiena, ha persino faticato a scendere dall’auto. Wolff è stato chiaro via radio: “Lewis, scusa per questa scatola di m***a!”.

“Ci sono stati molti momenti in cui non sapevo se ce l’avrei fatta. Già solo per tenere la macchina in pista, perché, non so se l’avete visto, l’ho quasi persa ad alta velocità diverse volte.“, ha raccontato Hamilton nelle parole riportate da Motorsport.com.

Gli ultimi 10 giri sono stati molto pesanti ed ha dovuto stringere i denti. “Così la battaglia con la macchina era intensa. E poi alla fine, negli ultimi 10 giri fino alla bandiera a scacchi, dovevo solo resistere, come ‘Puoi fare questo, hai questo. Sopportalo’.”

A volte Lewis ha dovuto persino sollevarsi per alleviare il proprio dolore alla schiena. Spesso ha anche dovuto prestare attenzione a non finire a muro ad altissima velocità in rettilineo, esperienza alquanto strana e che non gli era mai capitata nella sua carriera.

“Sì, perché a volte l’auto rimbalzava così tanto. C’erano così tante volte che stavo quasi andando contro il muro. Quindi era una preoccupazione, evitare di sbattere contro il muro a 180 miglia all’ora, non penso di aver mai dovuto pensarci troppo da pilota. In realtà non si pensa mai di tenerla fuori dal muro a quella velocità. Un’esperienza molto, molto, molto strana.”, ha detto Hamilton.

La Mercedes aveva portato una specifica diversa per Lewis rispetto a Russell per compararle, e George soffriva molto di meno il porpoising. Perciò la specifica di Hamilton di certo non ha aiutato e sarà sicuramente bocciata dal team.

“Sono felice che sia finita. È stata la gara più dolorosa e più dura che abbia mai vissuto. Ma, onestamente, George non aveva gli stessi rimbalzi che avevo io, aveva molti meno rimbalzi. Ieri ho perso tre decimi e mezzo contro di lui proprio sui rettilinei. Avevo una parte sperimentale sulla mia auto e una sospensione posteriore diversa. Quindi, alla fine, è quella sbagliata.”

“Devo pensare a tutte le persone che contano su di me per ottenere quei punti. Questo è davvero quello su cui ero concentrato. Ma questo è sicuramente il peggio. Non ho mai provato così tanto dolore. George non ha problemi alla schiena oggi. Ma la sua è 10 anni più giovane della mia!”, ha continuato.

In molti si erano anche preoccupati mettendo in dubbio la presenza di Lewis a Montreal, quando si correrà il Gran Premio del Canada questo weekend. Quest’oggi Hamilton, con una storia su Instagram, ha tranquillizzato tutti sottolineando che, nonostante provi ancora dolore, la sua schiena non ha nulla di grave. Perciò non salterà l’appuntamento canadese, cosa che non farebbe per nessuna ragione al mondo.

“Ieri è stato difficile e ho avuto qualche difficoltà a dormire, ma mi sono svegliato sentendomi positivo oggi. La mia schiena è un po’ dolorante e ammaccata, ma niente di serio, per fortuna. Ho avuto l’agopuntura e la fisioterapia con Angela Cullen. Dobbiamo continuare a combattere. Sarò lì questo weekend – non me lo perderei per nulla al mondo.“, ha scritto Hamilton.

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