McLaren 2022: tra sfide e sfighe.
22 Settembre 2022James Key, direttore tecnico del team di Woking, ripercorre nelle sue dichiarazioni le prime fasi di questa stagione e come queste abbiano influito sul suo andamento.
Il cambio regolamentare del 2022 rappresentava un foglio bianco, e una sfida, per tutte le squadre e per tutti i piloti. Le prime avrebbero potuto finalmente utilizzare, più liberamente, la propria fantasia nel creare un progetto vincente. I piloti, invece, per quanto si fossero esercitati al simulatore, avrebbero potuto provare le nuove macchine solo in pista. E così è stato anche per McLaren, o quasi.
Già i test hanno rappresentato una difficoltà di non poco conto per McLaren che non ha potuto schierare entrambi i suoi piloti, a causa della positività al covid di Daniel Ricciardo. Un’assenza che, forse, ha in parte pesato sulla capacità di quest’ultimo di adattarsi alla nuova vettura durante la stagione. Problematica, questa, che il suo compagno di squadra, Lando Norris, sembra non aver dovuto affrontare. La maggiore quantità di chilometri percorsi o, anche, la sua naturale capacità di adattamento, qualità che sembra accomunare i piloti di questa nuova Formula 1, potrebbero averlo aiutato.
Le sfortune di McLaren, però, non si sono limitate al pilota. Durante i test, infatti, sono stati riscontrati problemi al sistema di raffreddamento dell’impianto frenante che hanno impedito di accumulare chilometri e dati in modo continuativo. Situazione che ha influito anche sulla prima gara, con Daniel e Lando nelle retrovie all’arrivo.
La sfida più grande.
Queste le parole di James Key, ingegnere McLaren, a Gpfans.
“Ci sono state diverse sfide perché si tratta di una macchina nuova, ma la più grande di quest’anno è stata una prima, difficile, gara perché ha dato il tono e ha plasmato il resto della stagione”, ha detto Key.
“In seguito siamo migliorati abbastanza velocemente, con alcuni buoni risultati nelle gare successive, ma la partenza è stata la più grande sfida”.
“Abbiamo dovuto reagire in maniera incredibilmente rapida ai problemi riscontrati nei test in Bahrain una settimana prima della prima gara. Come team, abbiamo unito le forze, risolto il problema e trovato soluzioni che hanno funzionato”.

La coperta troppo corta di McLaren.
La ricerca e l’attuazione di tali soluzioni, però, ha un costo. Negli anni precedenti ciò non aveva molta importanza per i grandi team ma, ad oggi, con il budget cap, assume ben altra rilevanza. Il tetto massimo di spesa comporta che debbano essere fatte scelte strategiche molto precise a monte del progetto, in modo da allocare le risorse più efficientemente possibile. Inutile dire che eventuali problemi come quelli riscontrati nei test da McLaren, negli anni precedenti, avrebbero rallentato la raccolta dati mentre, adesso, compromettono irrimediabilmente lo sviluppo.
“È un processo di apprendimento e, come noi, ci sono probabilmente altre quattro o cinque squadre che lavorano proprio al limite del budget. Si tratta di trovare il giusto equilibrio.”
“Il fatto è che, se hai intenzione di spendere più soldi in una zona, devi togliere le risorse da un’altra.”
Il 2022 era l’occasione che McLaren aspettava per colmare il gap con Red Bull e Mercedes. Sembra, però, essere caduta nell’impasse della coperta troppo corta dove per coprire una zona se ne scopre un’altra. Il risultato, ad oggi, porta il team di Woking a combattere “solamente”per un quarto posto, in una battaglia ricca di colpi di scena e di mercato, piloti, con la sua rivale Alpine.