WEC 2023, arriva la Hypercar di Isotta Fraschini

WEC 2023, arriva la Hypercar di Isotta Fraschini

21 Ottobre 2022 0 Di Francesco Gheza

Il marchio Isotta Fraschini ufficializza il suo ritorno alle corse, in collaborazione con Michelotto svilupperà una vettura per il WEC 2023.

La Isotta Fraschini, uno dei marchi più anziani, storici e sicuramente gloriosi del panorama motoristico italiano, ha annunciato il grande ritorno nel mondo delle corse internazionali, ufficializzando l’intenzione di partecipare al campionato FIA WEC del 2023.

Avvalendosi della collaborazione dell’azienda Michelotto di Padova, il nome Isotta Fraschini, tornerà a sfrecciare sui più blasonati circuiti automobilistici mondiali, e lo farà grazie alla nuova Hypercar realizzata per competere nella massima categoria delle corse di durata e alla 24h di Le Mans, prossima a festeggiare il proprio centenario.

Il marchio Isotta Fraschini ufficializza il suo ritorno alle corse, in collaborazione con Michelotto svilupperà una vettura per il WEC 2023.
Gabriele D’Annunzio, Tazio Nuvolari e la Isotta Fraschini, aprile 1932

LE SPECIFICHE TECNICHE DELLA VETTURA

La vettura prenderà il nome di “Tipo 6” e sarà un prototipo ibrido con motore V6 turbocompresso con angolo di 90º fra le bancate e iniezione diretta da 3000cc, capace di erogare 700cv (520Kw) con il solo motore endotermico.

Il sistema elettrico all’asse anteriore, concepito con il compito di portare la trazione ad essere integrale, fornirà all’auto 270cv (200Kw), superando la soglia prevista in futuro dal BoP (Balance of Performance).

A completare l’unità interna, ci sarà poi una batteria da 900V agli ioni di Litio.

La scelta per quanto concerne il cambio è invece ricaduta su un sequenziale trasversale a 7 velocità, mentre le sospensioni prevedono un doppio braccio oscillante con barre di torsione.

Gli pneumatici, sviluppati in collaborazione con Michelin, avranno la misura 29/71-18 con cerchi da 12.5″ all’anteriore, mentre al posteriore ci saranno gomme da 34/71-18 con cerchi da 14″.

Il sistema frenante prevede dischi in carbonio con pinze a 6 pistoncini sia all’anteriore che al posteriore, con sistema brake-by-wire integrato (EBS).

Il telaio sarà dedicato e in fibra di carbonio, mentre la carrozzeria prevede l’utilizzo di carbonio e materiali compositi.

Mentre la costruzione sarà affidata a Michelotto, la nuova Hypercar verrà sviluppata aerodinamicamente nella galleria del vento della Williams in Inghilterra.

QUANDO VERRA’ PRESENTATA

La presentazione della “Tipo 6” avverà a febbraio nella sede Isotta Fraschini di Milano, mentre l’esordio in pista è previsto per la 6h di Spa-Francorchamps del 29 aprile, terzo appuntamento del campionato.

Stando a quanto descritto, dunque, la vettura dovrebbe saltare la gara di apertura a Sebring e la successiva tappa di Portimão.

Un debutto in Belgio, garantirebbe al costruttore italiano di poter competere anche alla 24h di Le Mans (a causa del BoP, è infatti necessario avere i dati di almeno una gara precedente), potendosi così aggiungere ad una centesima edizione che si preannuncia da record, grazie al numero di vetture che ambiranno alla vittoria.

Isotta Fraschini potrà così competere con marchi del calibro di Toyota, Ferrari, Alpine, Peugeot, BMW, Cadillac, Acura, Porsche e Glickenhaus, per il suo ritorno sulla scena internazionale, in una gara all’altezza della nomea del costruttore milanese.

Il marchio Isotta Fraschini ufficializza il suo ritorno alle corse, in collaborazione con Michelotto svilupperà una vettura per il WEC 2023.

LA NOTA UFFICIALE E LE OPINIONI DI ISOTTA FRASCHINI RIGUARDO MICHELOTTO

Entusiasta per il progetto WEC, in una nota ufficiale, il costruttore si esprime così:

“Un secolo fa le Isotta Fraschini erano le vetture più ammirate al mondo, le più potenti, le meglio rifinite e anche le più costose. In gara erano state guidate da Alfieri Maserati ed Enzo Ferrari, ma erano anche le automobili del Re d’Italia, di Papa Pio XI, del Duce e di D’Annunzio. La ostentava Rodolfo Valentino e la portò alla gloria sugli schermi l’immortale Gloria Swanson”.

Non mancano gli apprezzamenti per Michelotto a cui è affidato il compito di costruire la vettura presso lo stabilimento veneto: 

“Michelotto è un’azienda che è presente da oltre mezzo secolo nel mondo delle competizioni. Fondata nel 1969 da Giuliano Michelotto, ha iniziato primeggiando nel mondo dei rally, poi è passata alla pista con una collaborazione con Ferrari che affonda le radici da fine anni 70 e che è stata premiata da un record di successi quasi inarrivabile”, si legge nel comunicato.

“Oggi la Michelotto è un punto di riferimento nel campo automotive e coopera con i più prestigiosi costruttori italiani e stranieri. Partner ideale per prodotti high-tech, soluzioni su misura e sviluppo di progetti automobilistici. Cuore di tutta l’attività è il reparto Ricerca & Sviluppo che segue l’intera gestione del prodotto e si concentra su tutti i componenti del veicolo”.

“Gli sforzi di ricerca hanno portato allo sviluppo di tecnologie di proprietà e alla partnership con le più importanti Università. L’offerta collaborativa della Michelotto tocca le principali aree di lavoro: gestione del progetto, motore e trasmissione, telaio, carrozzeria, dinamica del veicolo e sistemi elettronici”, prosegue il comunicato.

“L’esperienza maturata sui campi di gara conta su traguardi eccellenti con un palmares che, limitatamente agli ultimi vent’anni, si può sintetizzare con questi numeri: 32 titoli costruttori tra cui 17 mondiali costruttori, 25 campionati mondiali per team FIA e 26 campionati mondiali piloti. Inoltre 10 vittorie alla 24 ore di Le Mans, 16 vittorie alla 24 ore di Spa, 6 vittorie alla 12 ore di Sebring, 2 vittorie alla 24 ore di Daytona, 163 titoli piloti e in totale più di 1300 vittorie”.

Numeri da capogiro, come si legge nel comunicato, che fanno ben capire perché Isotta Fraschini abbia deciso di affidarsi all’azienda Padovana per il suo nuovo progetto di rinascita nelle corse.

IL FUTURO DEL MARCHIO

Per quanto riguarda il futuro, il binomio Isotta Fraschini-Michelotto, porterà alla realizzazione di auto stradali come Hypercar biposto e GTO (Gran Turismo Omologate) per uso stradale e agonistico, come previsto dal regolamento che norma i progetti LMH del FIA WEC.

Il costruttore italiano si unisce così a Ferrari per rappresentare il “bel paese” nelle corse internazionali, con l’augurio che possa ritornare dove la storia e i successi l’hanno innalzata in passato, perché se è vero che i miti non muoiono mai, il nome Isotta Fraschini è leggenda.

Il marchio Isotta Fraschini ufficializza il suo ritorno alle corse, in collaborazione con Michelotto svilupperà una vettura per il WEC 2023.
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