Guida al WRC – Parte 4: Le note di percorso

Guida al WRC – Parte 4: Le note di percorso

28 Novembre 2022 0 Di Sebastiano Vanzetta

Con l’ultima parte della guida al WRC andiamo a vedere cosa sono e che cosa significano le note di percorso.

Siamo giunti all’ultima parte della guida al WRC, e con questa andiamo a dare un senso a ciò che sentiamo negli onboard delle prove speciali: le note di percorso.

Di loro ne abbiamo già parlato nella seconda parte della guida, dove si è detto che a darle sono i navigatori dei piloti. Ma a cosa servono nello specifico? Che significato hanno? Vediamolo!

A cosa servono le note

Le note che dà il navigatore al pilota servono a quest’ultimo ad interpretare al meglio la prova speciale. Infatti questa, non essendo un circuito ma un tratto di strada “normale”, non è facile da ricordare. Soprattutto se si tiene conto del fatto che alcune prove speciali sono lunghe 40, 50 o anche 80 km.

Il pilota, quindi, non può ricordarsi tutte le curve e tutte le peculiarità della prova, ragion per cui il navigatore lo assiste dandogli le informazioni necessarie per poter correre nel minor tempo possibile e senza accusare incidenti. Il giusto affiatamento e la giusta comunicazione tra pilota e navigatore sono fondamentali per la buona riuscita di una prova speciale o di un intero rally.

Le note, quindi, contengono numerose informazioni che servono al pilota per capire come affrontare quel determinato tratto di prova. Non vengono segnalate solo le curve, ma anche eventuali salti, chicane o condizioni atmosferiche. Tutti questi parametri vengono scritti di concerto durante le ricognizioni (o Recce), dove pilota e navigatore studiano il percorso delle prove speciali e quest’ultimo scrive le note sotto dettatura del primo.

Come detto prima, le note sono altamente personalizzabili, quindi non è detto che un pilota usi il gergo appena descritto. Potrebbe utilizzare dei sinonimi o dei sostantivi differenti.

Come si segnalano le curve

Anche se ogni pilota può “personalizzare” le note a proprio piacimento, in linea generale esse seguono uno standard comune a tutti gli equipaggi del panorama rallystico, siano essi equipaggi del mondiale o dei vari campionati nazionali.

Le informazioni più importanti, per un pilota, sono ovviamente le curve. Di esse non viene annunciata soltanto la direzione, ma anche altri parametri importanti come il raggio, se è un tornante, se apre o chiude. Insomma, ci si può sbizzarrire.

Nell’annunciare una curva il navigatore comunica al suo pilota “destra” o “sinistra“. Assieme a ciò di solito segue un numero da 1 a 6. Questo numero indica il grado di ampiezza della curva che si va ad affrontare. Il numero 1 sta per una curva molto stretta, quasi un tornante, mentre il 6 sta per una curva molto ampia da affrontare spesso in pieno. Ovviamente le altre tipologie di curva stanno in questo range. Ci sono piloti che utilizzano questo metodo e altri che lo utilizzano al contrario: 1 per una curva molto ampia, 6 per una molto stretta.

Date queste due informazioni importantissime, il navigatore può annunciare altri parametri secondo il volere del pilota. Ad esempio, il pilota potrebbe essere in dubbio sul numero da affibbiare ad una curva, e per questo potrebbe aggiungere un “+” o un ““, o addirittura “++” e ““. Questo per dire che una curva con ampiezza 3 potrebbe essere più generosa (3+ o 3++) oppure da sacrificare (3- o 3–).

Altre informazione ricorrente è l’ “andamento” della curva. Se una curva tende ad aprirsi e diventare meno stretta il pilota farà scrivere che la curva “apre” oppure, se una curva tende invece a stringersi farà scrivere che la curva “chiude“. È possibile segnalare anche se una curva è “lunga“.

I tornanti, solitamente, vengono segnalati come curve a parte, quindi senza un numero ma annunciando direttamente “tornante destro” o “tornante sinistro“. Anche le chicane sono annunciate come tali, e di solito si indica se l’entrata è a destra o a sinistra, e così anche per i bivi. Infine, è prassi segnalare anche la distanza che intercorre tra due curve, annunciando il numero della distanza in metri (“150″ significa infatti 150 metri).

Thierry Neuville in azione col suo navigatore Martin Wydaeghe al Rally di Giappone di quest’anno

Altre informazioni

Oltre alle indicazioni sulle curve, il navigatore può integrare anche altri dati utili al pilota. Potrebbe quindi annunciare un “salto” o un “dosso“, oppure un “taglia” per segnalare che si può tagliare la curva. Potrebbe anche annunciare che il pilota deve mantenersi a destra o a sinistra della carreggiata, magari per evitare degli ostacoli posti a lato della carreggiata.

Continuando, potrebbe dire “scivola” quando si tratta di una curva scivolosa o con dello sporco sull’asfalto o “ghiaccio” nel caso di ghiaccio, oppure potrebbe segnalare un “ponte” o un muretto al quale il pilota deve frenare. Ovviamente tutto ciò concordato in anticipo, durante le ricognizioni, col pilota, e quindi studiando nei minimi dettagli il percorso e l’ambiente circostante.

Le indicazioni da dare sono pressoché infinite a seconda della prova speciale e dei desideri del pilota.

Il quadernetto

Le note che il navigatore annuncia al pilota vengono solitamente scritte da quest’ultimo in un quadernetto, che durante la prova legge. All’interno di questo quadernetto troviamo pochi e semplici segni, lettere o numeri che il navigatore interpreta annunciando poi il contenuto al suo pilota.

Durante una prova speciale il navigatore, oltre a leggere il quadernetto, ha quasi sempre una matita in mano nel caso dovesse correggere qualcosa, qualora la prova si ripetesse per una seconda volta durante la giornata.

Onboard

Ora che abbiamo tutti gli strumenti per capire le note, perché non dare un’occhiata ad un onboard? Saliamo in macchina con Gigi Galli e il suo navigatore Giovanni Bernacchini durante il Rally di Svezia 2007.

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